L’ombra delle mafie sul tessuto economico dell’Umbria: Dia allarme – .

L’ombra delle mafie sul tessuto economico dell’Umbria: Dia allarme – .
L’ombra delle mafie sul tessuto economico dell’Umbria: Dia allarme – .

L’ombra delle mafie sul tessuto economico dell’Umbria: l’allarme della Dia

La Direzione investigativa antimafia (DIA) ha rilevato la presenza di “proiezioni” di ‘ndrangheta e camorra nel tessuto imprenditoriale umbro. Queste organizzazioni criminali sono pronte a sfruttare ogni opportunità economico-finanziaria per riciclare capitali illeciti. Queste sono le conclusioni di un’indagine sulla criminalità organizzata nella regione, i cui risultati sono stati presentati al Parlamento nei primi sei mesi del 2023.

Nonostante l’Umbria sia caratterizzata da un florido tessuto economico-produttivo, la Dia ha rilevato che non esistono forme stabili di radicamento di strutture criminali di tipo mafioso. Tuttavia, la presenza delle carceri a Spoleto e Terni ha favorito l’insediamento di famiglie di origine calabrese e campana, imparentate con i detenuti in regime speciale.

Per contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata, la Prefettura e la Procura della Procura di Perugia hanno firmato il 15 febbraio 2022 un Protocollo d’intesa. Tale accordo mira a rafforzare la prevenzione e il contrasto alla criminalità mafiosa attraverso attività congiunte di monitoraggio e analisi sui possibili tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata. criminalità nell’economia legale.

Il prefetto di Perugia ha emesso tre provvedimenti interdittivi antimafia nei confronti di aziende operanti nei settori del commercio di automobili e abbigliamento, nonché nel servizio di bar e ristorazione. Tali misure furono emanate per prevenire tentativi di infiltrazione da parte di ‘ndrangheta e camorra.

La Dia ha inoltre eseguito un decreto di confisca nei confronti di una famiglia di origine cutrese, appartenente al clan ‘Ndrangheta Grande Aracri. Sono stati sequestrati beni, denaro e aziende per un valore complessivo di 13 milioni di euro.

Le indagini, infine, hanno evidenziato l’operato di associazioni straniere, prevalentemente nigeriane e albanesi, interessate al traffico di droga, ai reati predatori e allo sfruttamento della prostituzione. Questi risultati sottolineano la necessità di un’azione decisa e continuativa per contrastare la criminalità organizzata e tutelare il tessuto economico dell’Umbria.

 
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