L’AQUILA. Ci vorranno almeno 48 ore per analizzare la qualità dell’aria nel Palazzo di Giustizia dell’Aquila, all’indomani dell’incendio scoppiato nella notte tra sabato e domenica scorsi. Lo rende noto Arta, che ieri ha effettuato dei campionamenti casuali in alcune stanze del tribunale. Tra un paio di giorni le provette verranno analizzate per verificare la salubrità dell’aria. Ciò che preoccupa maggiormente il personale del tribunale è il fastidioso odore di bruciato, ancora persistente nella parte nuova dell’edificio dove le finestre sono fisse senza possibilità di apertura. L’incendio ha mandato in tilt parte dell’impianto elettrico, quello collegato al gruppo di continuità, danneggiato a causa di un cortocircuito, e la rete internet e intranet. In attesa della completa autorizzazione dall’alto, si è deciso di chiudere gli uffici, trasferendo la maggior parte dei casi presso la sede del giudice di pace. Da una prima stima i danni ammonterebbero a decine di migliaia di euro.
Inizialmente si è tentato di ripristinare la rete con un server temporaneo, ma con risultati non ottimali considerando le nuove norme entrate in vigore da qualche mese che rendono necessari requisiti tecnici specifici.
Intanto proseguono le indagini dei vigili del fuoco in collaborazione con la Procura, che ha aperto un fascicolo sul caso, per verificare eventuali negligenze che potrebbero aver causato l’incendio, anche se di natura accidentale. Al momento è difficile ipotizzare una possibile data per il ritorno alla normalità. (adatto)
©TUTTI I DIRITTI RISERVATI.
