era l’unico specchio d’acqua naturale – .

era l’unico specchio d’acqua naturale – .
era l’unico specchio d’acqua naturale – .

Era l’unico lago naturale del Regione Siciliaora non c’è più. IL Siccità ha letteralmente fatto sparire Lago di Pergusasituato nelle vicinanze di Anna. Date le sue caratteristiche uniche per il territorio, l’Unione Europea lo aveva promosso come sito di interesse comunitario e a riserva naturale specialeLa prima a dare la notizia è stata Legambiente, che da tempo monitorava la zona e che aveva più volte denunciato la situazione devastante che stava vivendo il lago. desertificazione colpito uno dei siti più importanti per la Regione Sicilia, al suo posto ora resta una macchia nera: è il fango umido che si sta seccando con l’arrivo dei stagione caldoLe cause della scomparsa del lago sono certamente da attribuire alla crisi climatica in corso, ma secondo Legambiente, “è stato però accelerato dalla totale disattenzione e inerzia degli organi che, invece, sarebbero dovuti intervenire a vario titolo”.

Il lago di Pergusa non era solo un semplice specchio d’acqua, ma anche un importantissimo contenitore di biodiversità. Infatti, questo habitat è sempre esistito “una delle stazioni di sosta più importanti per centinaia di specie di uccelli durante il loro viaggio dall’Africa all’Europa, è uno scrigno di tesori preziosità della flora e della faunafa parte del grande mito della Sicilia, ed è parte imprescindibile della vita degli ennesi e dei cittadini della Sicilia centrale che da tempo lo hanno scelto come luogo per le loro attività ricreative”.

La desertificazione in Sicilia è ormai un problema strutturato, basti pensare che già il Consiglio dei Ministri aveva dichiarato lo stato di emergenza all’inizio di maggio 2024, su richiesta del Presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani. In quell’occasione furono stanziati circa 20 milioni di euro da gestire in un periodo di 12 mesi.

Ma questo non bastava, dice Giuseppe Maria AmatoRappresentante Gestione Risorse Idriche di Legambiente Sicilia: “Lo chiediamo da anni restauro del sistema Dio monitoraggio ambientale, fondamentale per l’aggiornamento delle conoscenze sullo stato del lago, e la pulizia dei vari canali che portano l’acqua dal bacino naturale del lago ad esso. Gli interventi di pulizia sono stati eseguiti solo parzialmente e in maniera poco coordinata tra i corpi, tanto che si possono ancora osservare accumuli di materiale solido sul fondo dei canali che interrompono la discesa dei liquidi verso il lago”.

I l lago inoltre, essendo una riserva naturale speciale e un sito di interesse comunitario dovrebbe essere inserita tra le aree da tutelare entro il 2030, come previsto dalla Ripristino della natura Leggeper questo se lo chiede Legambiente “l’avvio di interventi urgenti di monitoraggio e ripristino”.

 
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