LA CUCINA STELLATA DI DUCASSE ILLUMINA NAPOLI

LA CUCINA STELLATA DI DUCASSE ILLUMINA NAPOLI
LA CUCINA STELLATA DI DUCASSE ILLUMINA NAPOLI

LA CUCINA STELLATA DI DUCASSE ILLUMINA NAPOLI
Di Laura Caico
L’ambasciatore del gusto nel mondo. In un’atmosfera molto soignèe il Maestro dei maestri, il grande guru della cucina internazionale Alain Ducasse, dell’Aquitania, classe 1956, segno zodiacale Vergine, ha inaugurato il suo nuovo “restaurant de charme” a Napoli presso l’hotel Romeo in via Cristoforo Colombo 45, affacciato sulla Stazione Marittima e sullo skyline del Vesuvio: il grande genio della cucina innovativa, nato a Castel-Sarrazin e allievo dei bravissimi Michel Guérard, Roger Vergé e Alain Chapel, bandiere della Nouvelle Cuisine, si è prestato amabilmente a interviste e discorsi di valore di cucina, concetti che ha voluto trasmettere alle nuove generazioni di aspiranti chef nel corso di molteplici convegni fino a fondare, un quarto di secolo fa, la scuola di cucina “École Ducasse” di Parigi e poi il “Centre de Formation d’Alain Ducasse” ad Argenteuil, cuore della sua forza creativa.
Vent’anni fa, il famoso chef guidava il ristorante Le Jules Verne, al secondo piano della Torre Eiffel, a 125 metri sul livello del mare, ma si è trasferito in un altro ristorante “di alta statura”, “Le Meurice Alain Ducasse” – all’interno del favoloso e omonimo hotel 5 stelle extra lusso “Le Meurice” al 228 di rue de Rivoli – dove è affiancato dall’executive chef Amaury Bouhours: the Wonderful Hotel – appartenente alla Dorchester Collection, di proprietà del Sultano del Brunei attraverso la Brunei Investment Agenzia – situata di fronte alle Tuileries e all’angolo del Louvre, nasce dal desiderio di un postino di Calais, Charles-Augustine Meurice, di aprire nel 1835 una locanda per viaggiatori a Parigi che diventerà l’hotel Le Meurice.
Oggi a Parigi si confrontano le due anime di Ducasse, quella tesa alla perfezione e alla sublimità delle creazioni culinarie espresse proprio in “Le Meurice Alain Ducasse” e in “Alain Ducasse au Plaza Athénée” e quella attenta alla ricerca di prodotti sani e genuini. e sapori corrispondenti alla loro natura, senza manipolazioni e sovrastrutture, per una cucina semplice e sana come quella del ristorante low cost Sàpid al 54 di Rue de Paradis, nel 10° arrondissement, un refettorio dove il suo assistente, il talentuoso Romain Meder, offre un self-service a base di ingredienti prevalentemente vegetali, che punta alla sostenibilità del pianeta, evitando gli sprechi. Lo stesso Ducasse infatti dichiarava «Naturalità significa preparare cibi che facciano bene alla salute di chi li mangia e che facciano bene al pianeta».
Monsieur Ducasse – ultimo custode della tradizione dell’alta cucina francese, portata nel Regno delle Due Sicilie e, in particolare, a Napoli dai cuochi delle case aristocratiche francesi (ribattezzati Monzù nella terra di Partenope e Monsù in Trinacria, adattando al dialetto locale l’appellativo di “Monsieur le Chef”) – persegue la filosofia della naturalità anche evitando di preparare piatti troppo manipolati o sopraffatti da condimenti, aromi e spezie, da lui sempre dosati in modo coerente e calibrato.
Ben 31 ristoranti in tre continenti, tra Europa, America e Asia, portano il suo nome nella leggenda, insieme a 12 “manufacture de chocolat” tra Francia, Regno Unito e Giappone e 3 Café: il suo regno, però, resta Parigi dove regna sovrano anche con i bistrot Benoit, La Cour Jardin al Plaza Athénée, Aux Lyonnais, Allard, le brasserie Champeaux e Le Dalí all’hotel Le Meurice, oltre a Cucina Mutualité (cucina italiana), Bib & Guss (ristorante e bar), Ducasse sur Seine (bateau sulla Senna), Rech (ristorante di pesce), Spoon al Palais Brongniart (cucina orientale) e una ventina di ristoranti all’interno di musei e palazzi antichi.
A festeggiare il suo ingresso nel capoluogo campano, ecco l’imprenditore Alfredo Romeo, casertano, classe 1953, segno zodiacale Pesci, patron dell’hotel che si affaccia su via Marina, oltre a un manipolo di chef stellati italiani, da Alfonso Iaccarino, accompagnato dalla moglie Livia, patron del “Don Alfonso” di Sant’Agata de’ Goti a Gennaro Esposito patron della “Torre del Saracino” di Vico Equense, da Lino Scarallo patron di “Palazzo Petrucci” insieme all’appassionato di enogastronomia Edoardo Trotta a Peppe Guida dell’“Antica Osteria nonna Rosa” di Vico Equense, dal patron del “President” di Pompei Paolo Gramaglia con la moglie Leila al patron del “Pescatore” di Canneto sull’Oglio Antonio Santini, fino a Michele Giuliano con la moglie Gerardina titolari di “Mimì alla Ferrovia” e di “Villa D’Angelo” che – per motivi diversi e in diverse occasioni della loro vita – hanno avuto modo di di avvicinarsi allo chef più stellato del mondo (con 21 Stelle Michelin), di imparare da lui attraverso stage o di trascorrere del tempo con lui, anche ospitandolo nelle loro cucine.
Tra tanti brindisi con blasonate bollicine francesi, la conduttrice Angela Breda dà inizio alla presentazione del nuovo chef Alessandro Lucassino e della sua brigata di cucina forgiata dall’imprimatur di Ducasse, alla presenza del presidente della Regione Campania Vincenzo de Luca, dell’ambasciatore di Francia in Italia S.E. Martin Briens, che ha dialogato per l’occasione con la Console Generale di Francia a Napoli Lise Moutou Malaya, del Segretario del Corpo Diplomatico Consolare Napoli – Campania avvocato Gennaro Famiglietti Console Generale di Bulgaria con la moglie avvocato Rosy Mauriello, della scienziata Annamaria Colao titolare della cattedra Unesco per l’Educazione alla Salute e allo Sviluppo Sostenibile dell’Università “Federico II” di Napoli, del presidente del Circolo Tennis cittadino Riccardo Villari, del saggista Claudio Velardo, dell’On. Luciano Schifone, del conduttore televisivo Paolo Liguori e di altri ospiti esclusivi selezionati dall’efficientissima Eleonora Kebede Scarpa e blindatissimi da un accurato servizio di sicurezza coordinato personalmente da Ivano Colombo direttore di The Romeo Collection.
Inizia il sontuoso aperitivo che offre un gran numero di assaggi delle prelibatezze “griffate” Ducasse nella magnifica sala del ristorante affacciato sul Vesuvio e sul grande spettacolo che le navi da crociera offrono nel porto di Napoli: mentre il governatore De Luca ha avuto l’opportunità per esprimere la sua preferenza per la cucina italiana rispetto a quella francese (sottolineando anche che alcune sperimentazioni di chef locali su ricette tradizionali, come la pastiera, non incontrano il suo consenso) il Maestro Ducasse, al termine della magnifica serata, ha sportivomente dichiarato “Abbiamo lavorato per oltre tre mesi per sviluppare il menu che ora è disponibile a Napoli. Alla fine siamo venuti qui per proporre, non per imporre ma, piuttosto, per interpretare l’estrema ricchezza della gastronomia, dei prodotti e dei produttori campani. Insomma, quello che non voglio fare è proporre qui l’arroganza della cucina francese”, travolta da applausi e brindisi ben auguranti con fiumi di champagne millesimato, vero simbolo di grandezza oltralpe.
 
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