Studio dell’EPA per l’adattamento climatico di Udine – .

Eventi estremi come forti piogge e ondate di calore fanno notizia per gli effetti che provocano, come è successo con la tempesta a Udine il 10 giugno.

Come mettersi al riparo? Le migliori risposte per contrastare l’aumento delle temperature, la formazione di isole di calore e le inondazioni sono le “Nature-based Solutions” (da cui l’acronimo NBS) che, allo stesso tempo, promuovono l’aumento della biodiversità e il ripristino dei servizi ecosistemici, ovvero i molteplici benefici forniti dagli ecosistemi all’uomo. Le NBS si ispirano alla natura e sono supportate dai suoi elementi, hanno un ottimo rapporto costi-benefici e producono miglioramenti sociali, ambientali ed economici.

Lo studio dell’Agenzia per l’Energia del FVG

Su incarico del Comune di Udine, l’Agenzia per l’Energia del FVG ha elaborato un catalogo delle NBS e delle sue possibili applicazioni, pensato per specifici spazi pubblici del capoluogo friulano. Si tratta di strumenti che possono essere utilizzati dall’amministrazione comunale per avviare un programma di interventi di adattamento climatico in ambito urbano: “L’obiettivo è rispondere all’esigenza di una pianificazione strategica, di riqualificazione e rigenerazione urbana in grado di prevenire e adattarsi alle sfide ambientali e climatiche che già interessano il territorio comunale, e che lo interesseranno sempre di più nel prossimo futuro” afferma Matteo Mazzolini, direttore di APE FVG.

È impossibile riassumere in poche righe tutte le NBS che potrebbero essere applicate, ma facciamo qualche esempio:

L’impermeabilizzazione del terreno è una delle criticità più evidenti nei nostri centri urbani: la sua depavimentazione, che consiste nel liberare il terreno impermeabilizzato ed eventualmente trasformare l’area in uno spazio verde, oppure ricoprirla con una pavimentazione permeabile (nel caso di strade, parcheggi e piazze), apporta benefici al microclima e alla potenzialità di infiltrazione dell’acqua nel terreno, riducendo il rischio di allagamenti, legati a precipitazioni estreme, fenomeni sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici.

Hanging greenery in Piazza Venerio

Un’altra possibilità è il tetto verde estensivo, un sistema di copertura vegetale leggero e a bassa manutenzione. Le piante utilizzate sono generalmente muschi, succulente, erbe aromatiche e fiori, che si adattano facilmente a diverse condizioni climatiche e sono auto-rigeneranti. Viene tipicamente utilizzato per i tetti verdi e lo staff di APE FVG ne ha immaginato l’installazione sulla copertura del parcheggio interrato di Piazza Venerio, che costituisce la superficie della piazza stessa, in modo da ridurre l’effetto isola di calore, senza perdere le tracce del palazzo Savorgnan e delle strutture di parcheggio già presenti.

I giardini pluviali sono aree verdi caratterizzate da piccole depressioni che intercettano l’acqua piovana (cioè la pioggia) dalle superfici impermeabili adiacenti (strade, parcheggi, tetti) e le permettono di infiltrarsi gradualmente nel terreno grazie ad un substrato sabbioso e ghiaioso, sfruttando la pendenza . Garantiscono quindi non solo la sicurezza idraulica, ma anche la naturale depurazione dell’acqua raccolta.

I pocket park sono definiti come piccoli spazi verdi pubblici, generalmente delimitati lateralmente da edifici vicini. Occupano aree residuali, spesso prive di funzioni relazionali, creando un nuovo spazio di socialità; inoltre sono utili alla regolazione del microclima e alla biodiversità e fungono da “polmone” della città, contribuendo all’aumento della superficie permeabile. Rispetto ad altri spazi verdi, questi sono progettati partendo dall’identità del quartiere e dalle abitudini di chi lo abita, diventando così un prolungamento esterno dello spazio abitato.

“Come possiamo vedere, i benefici delle NBS non sono solo ambientali ed economici, ma anche sociali – conclude Mazzolini – e saranno decisivi per costruire la resilienza”.

By Ape (Energy Agency of Friuli-Venezia Giulia)

 
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