Judas Priest + Saxon + Phil Campbell @ Forum Assago (MI) 04/06/2024 – .

Pesante

Saxon live, Forum Assago (MI), 6 aprile 2024

Sabato 6 aprile 2024 se ne è svolto uno al Forum di Assago (Milano). CELEBRAZIONE degli Steel hanno fatto musica. Due dei gruppi più metallari e metallici apparsi sul pianeta terra si sono ritrovati a suonare uno dopo l’altro nelle terre italiane. Ciò era già avvenuto, infatti, già nei lontani anni Ottanta – tournée che allora non toccava l’Italia – e più recentemente anche a Roccia il castello del 2022, a Villafranca di Verona, all’interno del Festival.

Dal momento della data al Forum Sassone E Giuda Sacerdote è stato annunciato nel maggio del 2023, attraverso una sorta di magia che solo certi eventi possono scatenare, il senso dellaeventodei suddetti celebrazione, tra gli appassionati. Ma attenzione, fan della musica hard a tutto campo, non solo di quella ovvia e obbligatoria difensore. Sì, perché nella corsa per accaparrarsi soprattutto il biglietto del parterre – e solo in parte quello degli spalti – hanno partecipato tanti hard rocker fino in fondo, semplici ascoltatori di rock “normale” ma anche deathster e blackster di prim’ordine. Essere lì, vedere – qualcuno per la prima volta nella vita, nonostante le abbondanti molle sulla schiena – Sassone E Giuda Sacerdote ha scavalcato ogni confine musicale e ideologico. Il Forum quasi tutto esaurito non ha fatto altro che confermare la fame di metal di qualità del pubblico italiano.

Complimenti vivissimi a chi ha stabilito gli orari delle varie rappresentazioni: la stragrande maggioranza dei presenti proveniva da fuori Milano, potendo rientrare a casa durante la notte in tempo”umani” – nonostante fosse sabato sera, per cui la maggior parte delle persone tendeva a non doversi alzare presto per andare a lavorare il giorno dopo – è stata un’ottima scelta, evidentemente anche considerando l’età media dei presenti, che non erano più molto verde. Qualche complimento in meno (eufemismo) sui prezzi del merchandising: 45 euro per una maglietta sono troppi, da qualsiasi angolazione la si voglia vedere. Punto.

Largo al resoconto…

Galleria fotografica in fondo all’articolo di Michele “50% 50%” Aldeghi

Phil Campbell e i figli bastardi

L’evento inizia alle 18:43. Sul palco un’icona dell’heavy metal Phil Campbellchitarrista di Testa motrice per eoni. Ad accompagnarlo in questa avventura solista avviata dal 2016 e che finora ha dato vita ad una manciata di uscite ci sono i suoi tre figli: Todd sulla seconda chitarra, Tyla fino in fondo e Danese alla batteria. Al microfono Joel Petersuno che sa farsi valere, come ha dimostrato anche sabato 6.

Phil Campbell

Tre quarti d’ora dello spazio a loro disposizione – hanno chiuso poco prima delle 19.30 – che hanno sfruttato al meglio tra una canzone e l’altra – ‘Spettacoli strani‘ il pezzo più apprezzato – anche se la parte del leone l’hanno fatta le tre cover di Testa motrice: ‘Andare in Brasile‘, UN ‘Nato per scatenare l’inferno‘attratto dallo sfinimento tra il avanti e indietro del pubblico ma il vero massacro è scoppiato lungo la strada’Asso di spade‘, se n’è andato dopo che gli è stato bonariamente detto di andare a fanculo Tyla Campbell. A ‘Accendi il fiammifero‘ il compito di concludere uno spettacolo, il loro, maledettamente onesto, per molti dei presenti sostanzialmente inutile, nonostante il profondo rispetto per una figura come Phil Campbell.

L’introduzione inizia alle 19:54 (‘La profezia‘) che dà il via allo spettacolo di Sassone. A seguire, come nel loro ultimo album, ‘Inferno, fuoco e dannazione‘, la traccia che dà il titolo all’album, la tipica canzone epica e metallica che dal vivo provoca scompiglio, come confermato dal pubblico del Forum. Il suono delle chitarre Doug Scarrat E Brian Tatler è tremendamente potente, capace di tagliare la gola, peculiarità che contribuisce a costruire un’onda d’urto notevole da parte del Stalloni dell’autostrada dello Yorkshire.

Doug Scarrat, Biff Byford, Brian Tatler, Sassone

In pratica, il fatto che, nonostanteMadame Ghigliottina‘ha fatto una pessima impressione, è bene sottolinearlo – discorso a parte per l’evitabilissimo’C’è qualcosa a Roswell‘ che, di fatto, ha tolto il posto ad alcuni brani di rango superiore – i metallari possono aspettarsi, oltre alle novità appena citate, il classici dei Sassoni che infatti affluiscono copiosamente: ‘Uomo motociclista‘, ‘Tuono di metalli pesanti‘, ‘747‘, Il forte braccio della legge“ma è acceso”Ruote In Acciaio‘ Quello Biff ei membri si guadagnano la standing ovation, anche se “facilitati” dallo stesso frontman. È l’apoteosi, io Sassone in quei momenti possono respirare tutto l’affetto che il pubblico italiano ha provato nei loro confronti fin dalla loro prima discesa risalente al 1980, Tour del braccio forte della legge. ‘Principessa della notte‘ chiude il concerto alle 20:47, durando quindi meno di un’ora.

La loro esibizione è stata certamente intensa, ma molto diversa da quella tipica Sassone mostrare quando la band è in una posizione da headliner o, meglio ancora, attraverso il proprio tour. In questi ultimi due casi, infatti, è possibile godere appieno della vera sostanza dei Saxon, quella che attinge dalle radici più profonde del loro background di puro heavy metal: epico, groove, eroico, caratteristiche per lo più messe da parte in quello di il Forum, dove ha prevalso la logica impostata per una performance fin troppo “prevalsa”Dritto”, come si dice in gergo, dall’inizio alla fine. Vincitori sì, ma distorti nella loro essenza.

Dopo un cacciavite dei volumi e aggiustamenti in cabina di regia, come quasi sempre avviene in questi casi, così da favorire al meglio gli headliner, alle 21.15 dopo l’Guerra dei maiali‘ del Sabato Nero e l’intro legata al nuovo ‘Scudo Invincibile‘io Giuda Sacerdote Di Ian collina E Rob Halford entrano nel tabellone del palco di Assago. L’immagine iconica di tutti e quattro i musicisti dovrebbe essere incorniciata per i posteri”.di movimento” in fila davanti alla batteria, irradiata da luci bianchissime. ‘Attacco di panico‘, una delle canzoni più convincenti dell’ultimo album, apre il loro spettacolo.

I suoni sono quasi perfetti e la batteria Scott Travis cannonate in maniera letteralmente devastante. Tutto ciò contribuisce a rafforzare la loro prestazione che, grazie ad una formazione allettante – la tripletta ‘Il figlio del diavolo‘, ‘Santi all’inferno‘ e la nuova voce ‘Corona di corna‘ deve essere inteso come un vero gioiello: ci vuole poco tempo per decollare. Rob Halfordpur godendo di un’efficace spinta a favore della voce, si muove molto di più sul palco rispetto al concerto di Villafranca del 2022, a beneficio di una visione d’insieme di buon impatto, considerato che Ian collina – sempre – e Andy Sneap non possono certo essere considerati funamboli, in termini di divagazioni e movimenti. Capitolo a parte per Richie Faulknersempre più a suo agio, anche esteticamente, nel ruolo che ricopriva KK Downing.

Fuoco rapido‘ è un colpo assurdo, un pezzo concepito in Steel for Steel e che lo conferma ancora una volta in Assago. Stessa sorte per’Amante del Turbo‘, un rullo compressore vivo nonostante i dubbi che suscitò a verbale, nel 1986.

Scott Travis, Judas Priest

Il mega simbolo di Giuda Sacerdote svetta davanti al palco, all’altezza della prima metà del parterre, trattenuto dalla struttura in acciaio della copertura del Foro, per essere abbassato lungo la proposizione dell’Scudo Invincibile’, a suggellare il nuovo album del gruppo inglese. Il resto è una raccolta di superclassici, solo per citarne alcuni: ‘Infrangere la legge‘, ‘Il Manalishi VerdeAntidolorifico‘, ‘Vittima dei cambiamenti‘ – immagini suggestive che scorrevano sullo schermo dietro la batteria di Travis con a Glen Tipton impegnati nella stessa canzone ai bei vecchi tempi…»Occhio elettrico‘. Harley Davidson è inevitabile per corroborare ‘Dedito all’inferno per la pelle‘ il suo ingresso è commovente Glen Tipton (ha contratto da anni il morbo di Parkinson) per accompagnare i due brani a fine concerto: ‘Dei del metallo‘ E ‘Vivere dopo la mezzanotte‘.

La loro è una prova tutta cuore e acciaio, condita con gli accorgimenti necessari per essere credibili ancora oggi e a Halford assolutamente presentabile.

Un coro sinceroJudas Priest – Judas Priest – Judas Priest’ segna l’uscita degli headliner prima delle note dell’Siamo i campioni‘ del Regina e si accendano le luci del Forum a certificare che, però, il momento non è ancora giunto Ian collina e compagnia, di rischiare di essere visti come una cover band di se stessi.

Il che NON è assolutamente una cosa da poco.

Quello che è successo ad altri, di recente ma non solo, con esiti tristissimi…

Chapeau!

Stefano “Steven Rich” Ricetti

Phil Campbell e i figli bastardi galleria:

 
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