“Max Pezzali è un ingrato, stiamo parlando di Repetto, ha scritto i testi esagerati di 883” – .

“Max Pezzali è un ingrato, stiamo parlando di Repetto, ha scritto i testi esagerati di 883” – .
“Max Pezzali è un ingrato, stiamo parlando di Repetto, ha scritto i testi esagerati di 883” – .

L’amicizia con Sandy Marton, i gossip con Sabrina Salerno, la relazione con Jovanotti e i dissapori con Max Pezzali. E, ancora, la lotta con il padre per un look alla moda e un’auto sportiva. Claudio Cecchetto, 72 anni, produttore, dj, talent scout e conduttore radiofonico e televisivo si racconta in un’intervista al Corriere della Sera.

“Alto, bello, biondo, per l’unica volta nella mia vita ho messo in dubbio la mia virilità”, dice Cecchetto di Sandy Marton. Con lui alle feste, ricorda, facevamo conquiste galanti. “Ogni tanto mi spostavo per vedere se gli sguardi mi seguivano. Niente, gli occhi restavano fissi lì. Ma andiamo, non ho fatto così schifo, me la sono cavata.” Anche grazie al suo look da capello lungo, secondo la moda dell’epoca. Uno sguardo per cui ha dovuto lottare: “Papà mi ha costretto a tagliarlo. Lui mi ha dato 800 lire, ho speso 400 e ho tenuto il resto. Chiamavano il barbiere Mano Gialla, come il capo indiano, perché ti faceva lo scalpo. Poi la svolta: “A un certo punto non ci sono più andato. Mi sono cresciuti i capelli e tutto è cambiato, all’improvviso sono piaciuto anche a loro”. Il taglio non è stato l’unico motivo di attrito con il padre: per il diploma, racconta, Cecchetto avrebbe voluto una Lancia Fulvia HF usata. “Troppo sportiva” e allora ecco una 500 blu, pagata l’equivalente di 300 euro.

Da bambino cantava, poi “all’improvviso la mia voce è cambiata”. Addio carriera da cantante, ma per quella da dj si aprono le porte e con essa il successo Gioca a Joeur che hanno fatto ballare l’Italia. Nel 1980, appena cinque mesi dopo il suo ingresso in Rai, Cecchetto era sul palco dell’Ariston per condurre Sanremo. COME? “Gianni Ravera mi dice: ‘Vuoi presentare il Festival?’. ‘Ovviamente no. Ma soddisfa la mia curiosità: perché hai scelto me?’. ‘Perché parli veloce, così posso inserire un cantante in più’”.

Quella edizione del Festival vide i primi esordi rap in Italia. Insomma, una sorta di precursore, Cecchetto, che lanciò anche artisti del calibro di Jovanotti. “Il mio collaboratore mi ha detto: ‘È un palo che non vale niente’. Ma quando ho visto la registrazione ho saltato. L’ho chiamato con voce da boss: ‘È l’occasione della vita, vieni con me’. Stavo bluffando. Ma lui, intimidito, ha accettato”. I rapporti con lui sono rimasti ottimi, mentre non si può dire lo stesso di quelli con Max Pezzali. “Preferisco parlare di Mauro Repetto, lui scriveva i testi esagerati degli 883, l’altro cantava”. A rompere il rapporto è stata l’ingratitudine del cantante: “Per lui è un optional. Di tutti i miei genitori è stato il più ingrato, almeno in questo è il numero 1”.

Cecchetto è anche colui che ha scoperto Amadeus. “Ho preso il nome dalla canzone di Falco, Amedeo non ha funzionato. Non ha voluto, poi ha rinunciato, adesso anche sua madre lo chiama così. Mi sono dato appuntamento con lui in albergo, dopo le prove del Festivalbar. Sono tornato fuori orario e l’ho trovato ad aspettarmi con un sorriso. ‘Eccomi, sono qui’. Mi raccontò che aveva affittato una casa a Milano, ma tutte le mattine prendeva il treno delle 5 da Verona. E quello che ha portato Fiorello a Radio Deejay. “È arrivato perché gli avevano detto che c’erano tante ragazze, non per me”. Parlando di Amadeus e Fiorello si è detto che Francesco Facchinetti potrebbe essere il loro erede. “Sbagliato”, risponde Cecchetto, “lui è il nuovo me, ha la natura del talent scout”.

E poi Sabrina Salerno. Si sono incontrati per la sua audizione e poi hanno iniziato a frequentarsi. “Era seduta davanti alla mia scrivania. «La ragazza vorrebbe fare la cantante» mi spiegò l’agente. Un attimo dopo ha iniziato a cantare, audace e determinata, come se fosse la migliore del mondo. Interrogato su una possibile cotta, Cecchetto “sorride”, resta un attimo in silenzio, “si tocca i capelli”. E poi: “Per poco tempo ci siamo capiti… Ci amiamo ancora”.

Infine una battuta sulla coltellata ricevuta. “Ce ne sono una serie, preferisco non pensarci, fanno male. Ma poi mi ricordo che vengo da Ceggia, un piccolo paese, e ho avuto più di quanto avrei mai pensato. Come dice Lorenzo, sono un ragazzo fortunato”.

 
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