Wilders non sfonda, testa a testa con i filo-UE – Elezioni europee 2024 – .

Wilders non sfonda, testa a testa con i filo-UE – Elezioni europee 2024 – .
Wilders non sfonda, testa a testa con i filo-UE – Elezioni europee 2024 – .

L’ultradestra in Olanda non fa progressi e i primi exit poll nel Paese che apre la maratona elettorale europea sembrano destinati a smentire i sondaggi: Geert Wilders guadagna 7 seggi alla Camera europea dove era finora assente, ma si posizionerebbe dietro al ticket europeista laburista-verde guidato da Frans Timmermans.

La partita resta aperta e l’esito si capirà solo domenica sera, con i dati reali del ballottaggio di tutti i Ventisette. Ma, rispetto alle previsioni secondo cui Wilders era destinato a sorpassare i rivali, il Paese dei Tulipani ha registrato un risultato a sorpresa, confermato anche dai secondi exit poll della serata.

Il leader euroscettico e anti-islamico, ancora forte dell’exploit registrato alle elezioni di novembre, rivendica comunque la vittoria festeggiando la sua ascesa “a 7 seggi”: “è super emozionante perché possiamo ancora diventare i più grandi quando domenica saranno annunciati i risultati finali!”, si è affrettato per dire scrivere su X.

Mentre Frans Timmermansscongiurato il sorpasso del suo acerrimo nemico, ha scelto di non usare parole ma di onorare il risultato dell’alleanza pubblicando un tweet con due cuori – uno rosso e uno verde – e la foto di un’energica stretta di mano con il gregario Bas Eickhout.

Tra gli alleati di governo di Wilders, negli exit poll i liberali di destra arriverebbero terzi con 4 seggi (Vvd) del primo ministro uscente Mark Rutte, guidato dall’ex bambina rifugiata di origini curde Dilan Yesilgoz, mentre i centristi del Nuovo Contratto Sociale di Pieter Omtzigt e del Movimento Contadino (BBB) ​​guadagnerebbero rispettivamente uno e due seggi. Un posto andrebbe anche al Forum per la Democrazia (FvD) guidato dal populista dilagante Thierry Baudet, recentemente messo in ombra dalla rinata stella di Wilders.

Gli exit poll sono arrivati ​​al termine di una giornata segnata, tra l’altro, dagli attacchi hacker al voto filo-russo.

Per saperne di più Agenzia ANSA Partiti olandesi, ‘attacchi hacker durante le elezioni europee’ – Ansa.it Diversi partiti olandesi, tra cui l’estrema destra di Geert Wilders (PVV), i cristiano-democratici (CDA) e il populista Forum for Democracy (FvD) di Thierry Baudet, hanno denunciato attacchi hacker di tipo Denial of Service distribuito (DDOS). ai loro siti… (ANSA)

Giacca e cravatta blu scuro ordinate, Wilders si è presentato la mattina presto al seggio elettorale dell’Aia, ostentando davanti alle telecamere la sua “fiducia” nella volontà degli olandesi di “cambiare l’Europa”. “Vogliamo meno immigrazione, vogliamo inasprire le regole e le politiche in materia di asilo”, era il solito mantra incendiario ripetuto a suo modo – in olandese e inglese – dopo aver gettato la sua tessera in un cestino nero trasformato in urna elettorale. Un appello che ha avuto risonanza tra elettori come Sjors, fattorino 45enne di un’azienda privata, secondo il quale “votare a destra non significa essere populisti ma realistici su temi importanti come l’immigrazione che ha sconvolto il Paese” e “ Wilders lo è”.

Nella sua visione “c’è un tempo per la sinistra e un tempo per la destra: questo è il tempo della destra”. Uno spirito dei tempi non condiviso da Regina, 57 anni, assistente scolastica, che guarda con preoccupazione al futuro governo di coalizione ultranazionalista pronto a vedere la luce il 26 giugno, nel pieno delle manovre Ue per scegliere il nuovo capi. “Essere olandesi significa essere europei, spero che sia l’Europa a cambiare i Paesi Bassi e non il contrario”, ha detto dopo aver riposto la sua fiducia in Timmermans e Eickhout, eurodeputato molto amato anche dai più giovani.

L’alleanza europeista – che da settimane denuncia la vicinanza di Wilders agli “amici di Putin per indebolire l’Europa” – ha combattuto la sua battaglia di retroguardia contro il leader xenofobo mettendo i cittadini di fronte alla scelta diametralmente opposta di “un’Europa della solidarietà”. Una proposta grazie alla quale l’ex vicepresidente della Commissione europea, padre del Green Deal, e l’eurodeputato dei Verdi potrebbero consentire ai propri partiti di mantenere sostanzialmente stabile l’attuale numero di seggi (ne perderebbero uno in totale), frenando l’ondata sovranista. Nel triangolo tra il municipio, la stazione centrale dell’Aja e la moschea turca Mescidi Aksa, al centro di Chinatown, è avvenuta la polarizzazione del Paese durante le ore del voto.

Divisi tra gli scontri tra i manifestanti filo-Gaza e la polizia applauditi da Wilders, i timori del mondo islamico e dei profughi per l’annunciato giro di vite della destra – da attuarsi anche con “deportazioni forzate di immigrati irregolari” – e il voto elettorale appuntamento segnato anche dall’attacco hacker ai siti web di alcuni dei principali partiti – tra cui il PVV di Wilders – rivendicato dal gruppo filo-russo HackNet per far eco ai sospetti di un’ingerenza di Mosca nel voto europeo per gonfiare il suo atteggiamento anti-UE e anti-Kiev campagna. I risultati olandesi rimarranno confezionati fino a domenica sera, quando anche gli ultimi seggi elettorali del continente – quelli italiani – chiuderanno i battenti. Solo dopo il “vento del cambiamento” invocato da Wilders potrà dire in che direzione soffia, aprendo il gioco delle alleanze.

L’affluenza alle elezioni europee nei Paesi Bassi è stata del 44%, in aumento rispetto al 2019

L’affluenza alle urne nei Paesi Bassi è stata del 44%. Lo indica Ipsos comunicando la sua stima preliminare sui dati raccolti fino a mezz’ora prima della chiusura delle urne. Si tratta di una percentuale più alta rispetto alle elezioni europee del 2019, quando si recò alle urne poco meno del 42% degli elettori.

Il tasso di affluenza alle urne europeo più alto nei Paesi Bassi è stato raggiunto nel 1979: quell’anno si poté votare per la prima volta per il Parlamento europeo e il 58% dei cittadini esercitò il proprio diritto di voto.

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