Fabio Caressa e sua figlia Eleonora, il loro cielo sopra Pechino. Foto e video – .

Fabio Caressa e sua figlia Eleonora, il loro cielo sopra Pechino. Foto e video – .
Fabio Caressa e sua figlia Eleonora, il loro cielo sopra Pechino. Foto e video – .

Sono la rivelazione dello show di Sky. In questa intervista i due coniugi raccontano le gioie (“l’affetto del pubblico”) e i dolori (“la zuppa di tartaruga”) della loro avventura. Dove compare anche un uomo-elicottero

Generoso, tenero, anche un po’ goffo. Fabio Caressa e la figlia Eleonora (detta Leo) sono i vincitori morali di questa fortunata edizione di Pechino Express: non sono stati i più atletici, ma hanno conquistato il pubblico con la loro simpatia – foto | video

DAL DRAMMA ALLA COMMEDIA – E l’eliminazione per colpa del pasticcere sembrava una beffa, se non un’ingiustizia Damiano Carrara, che li ha eliminati “perché sono i più forti”. Li ricorderemo per scene comiche, commoventi, drammatiche: Fabio che vomita l’anima a causa di una tartaruga indigeribile, “adotta” la coppia di giovani ballerini, cade in acqua durante una prova, si dispera quando Eleonora si fa male alla gamba, passa macchina con in braccio un bambino di due mesi e si commuove. Dell’eliminazione dici: «Sono rimasto deluso, si vede. Vengo dal mondo dello sport e nello sport agonistico si spera di competere in finale con il più forte, non con l’ultimo in classifica”. Padre e figlia ci hanno accolto nella loro casa per raccontarci la loro avventura tra Vietnam e Laos, e oltre. Eleonora studia comunicazione e si interessa al mondo della tv, sia davanti alle telecamere che dietro le quinte, come autrice. Mentre Fabio sta per festeggiare 25 anni di matrimonio con lei Benedetta Parodi e sta scrivendo un libro con lei sulla loro coppia. E sogna un programma ambientato a casa loro: «Mettiamo una telecamera in cucina e mostriamoci per come siamo».

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Fabio, tenendo in mano un neonato, ha detto: “Per me questo viaggio è la paternità”. Fabio. «Mi sentivo il papà di tutti, avevo un ottimo rapporto con i concorrenti più giovani. Essere padre è la cosa più importante della mia vita, ho fatto anche sacrifici professionali per essere padre dei miei tre figli”.

Fabio è apparso viscerale ed energico, Eleonora calma ed equilibrata. Eleonora. «Mi piace dire che è così perché lui è un Ariete, io sono una Bilancia. Lui è testardo, irascibile, cerco di riportare equilibrio”.

Perché hai deciso di fare Beijing Express? E. «Lo guardavamo sempre, dicendoci quanto ci sarebbe piaciuto farlo insieme. Appena ho finito il liceo, abbiamo colto l’occasione”.
F. «Era ovvio che lo avremmo fatto insieme. Con mia figlia Matilde condividiamo la passione per la musica, con Diego il calcio. A noi due mancava qualcosa di nostro.

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Che papà è Fabio? E. «In tv appariva come un papà elicottero protettivo. Ma nella vita di tutti i giorni non è così. Io e i miei fratelli siamo cresciuti molto liberi e siamo diventati responsabili, più degli altri coetanei. Non ho mai portato a casa un assegno e i miei genitori non avevano la password per la cassa elettronica. Eppure sono sempre andato bene a scuola, per piacere personale.
Con la consapevolezza che se avessi riportato un debito a fine anno non sarei mai più uscito di casa”.
F. «La nostra filosofia era: “Non voglio sentire dire che quel professore è cattivo, perché nella vita incontrerai persone antipatiche”. La scuola è il tuo impegno nella vita e devi ottenere il risultato, senza copiare”.

Fabio, è geloso dei fidanzati delle sue figlie? F. “Ho sempre desiderato che tornassero a casa e restassero a casa, hanno la loro stanza. È inutile farsi prendere in giro, così si vivono le cose con serenità, altrimenti si instilla l’idea del peccato».

Eleonora ti ha mai fatto disperare? F. «È preciso. Non le abbiamo mai dato gli orari, ma se arriva in ritardo ce lo fa sapere. Voglio sapere dove sono, con chi sono, come tornano a casa.

Non litighi mai? F. «Lei, come mamma Benedetta, tiene il broncio. Io come Matilde esplodo ma passa dopo 30 secondi, per loro dura 30 giorni. Mi piace quando abbiamo piccoli conflitti su questioni di principio, ho una visione un po’ da boomer. Lei è estremamente moderna sui diritti civili, ho imparato, ma ogni tanto dico: “ok, ma non esageriamo!””.

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Benedetta era preoccupata per Pechino? F. «Era contenta di non dover venire, non le piace la competizione. Quando ha visto l’episodio in cui mi sentivo male nell’acqua, si è emozionata. Ci ho scherzato sopra: ‘Beh, purtroppo per te sono sopravvissuto’.”

La zuppa di tartaruga, che la faceva star male, era così cattiva? F. «Venivamo da un test faticoso, avevo bevuto un litro d’acqua con l’integratore di fragole, e poi avevo bevuto un litro di tartaruga!».
E. «La zuppa aveva una consistenza spugnosa, una tortura. È stato terribile mangiare il serpente, sembrava di plastica. Il problema sono le porzioni: non c’è un solo grillo da mangiare, è una montagna di grilli!

Fabio, pensi di aver mostrato un lato poco conosciuto di te? F. «Mi emoziono spesso. Sono cresciuto con l’idea che i ragazzi non piangono, mi ci è voluto un po’ per liberarmi da questa corazza”.

Cosa ti rende orgoglioso adesso? F. «Dopo Pechino Express siamo stati travolti dall’amore del pubblico, cosa che non mi capitava dai Mondiali. E sono felice perché la gente adora Eleonora e lei se lo merita, per la sua capacità di adattamento e la sua dolcezza. Io e Benedetta la vediamo e ci commuoviamo, vediamo Matilde cantare e ci commuoviamo. Sono convinto che esistiamo per trasmettere qualcosa alle generazioni che verranno, vedere i nostri figli fare qualcosa di bello è la vera emozione della vita”.

Dea Verna

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