Chi c’era con lui alla stazione di Milano? Il biglietto all’amico e il mistero della doppia cartella – .

Chi c’era con lui alla stazione di Milano? Il biglietto all’amico e il mistero della doppia cartella – .
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Ottavo giorno di ricerche, sulle tracce di Edoardo Galli, il ragazzo di Colico, che compirà diciassette anni ad agosto, scomparso giovedì scorso dopo essere uscito di casa per andare a scuola al liceo Nervi Ferrari di Morbegno (Sondrio), dove ha mai arrivato. Inizialmente le ricerche si erano concentrate soprattutto in alta quota, in Alta Valsassina, dove si temeva si fosse avventurato visto che da casa mancava un sacco a pelo. Adesso, però, sono concentrati a Milano, dalla Stazione Centrale.

Scomparso Edoardo Galli, quello che sappiamo: la prova di sopravvivenza estrema, la pista russa, il nuovo avvistamento

Le telecamere alla stazione di Milano

Il 21 marzo, infatti, Edoardo si è diretto in treno in direzione Milano, dove è arrivato alla Stazione Centrale, identificato attraverso le telecamere di videosorveglianza. Nelle ultime ore sono arrivati ​​nuovi appelli da parte della famiglia. Il timore dei nonni è che «sia finito in qualcosa più grande di lui e che non tengano conto che è minorenne. Magari si è affidato a qualcuno di cui si fida ma non è così” hanno detto i nonni a Vita in diretta, ribadendo che lo aspettano “a braccia aperte”. Tutti, parenti e amici, sono concordi nel dire che non vi erano stati segnali evidenti di intolleranza, tali da far pensare ad un allontanamento. Anche il rendimento scolastico è stato buono. Alla Stazione Centrale di Milano, Edoardo è stato visto passeggiare con calma davanti ad alcuni negozi, e poi mangiare un gelato, accompagnato da una persona che ora viene identificata. Il punto ora è ripartire dal Milan e cercare di capire dove è diretto Edoardo. Ed è su questo che si concentrano le indagini.

Il biglietto lasciato per l’amico

Ma quale strada ha intrapreso Edoardo? Come ricostruito da “Chi l’ha visto?”, l’adolescente scende infatti dal treno a Morbegno, piccolo paese della Valtellina in provincia di Sondrio. Alle 7.30 il giovane viene ripreso dalle telecamere della stazione e solo tre minuti dopo spegne il cellulare che non riaccenderà mai più e che ancora oggi è raggiungibile. Edoardo, però, non fa il solito percorso per andare a scuola. Va nella direzione opposta, verso la casa di un amico. Non usa il citofono, lascia semplicemente una banconota da 20 euro nella cassetta della posta. Un piccolo debito da saldare. Sulla banconota scrive anche una frase: “Non smettere mai di sognare”. Un brutto segno secondo il padre del giovane, intervistato dall’inviato di Rai3. “Evidentemente – spiega – aveva in mente di andare chissà dove, non di tornare”. Prima di partire Edoardo non ha voluto lasciare nulla di incompiuto. “Questa è la cosa che ci preoccupa davvero”.

Il mistero della doppia cartella

Poi il giovane rientra in stazione e secondo gli inquirenti sale sul treno diretto in direzione Lecco e Milano. A Milano Centrale viene ripreso nuovamente dalle telecamere. Sono le 9.50 del mattino. Edoardo, dicono i genitori che hanno visto i video, è solo. “Esattamente come l’abbiamo visto nella clip di Morbegno.” L’adolescente appare lucido e in buona salute. C’è però qualcosa di anomalo nell’immagine scattata a Morbegno. Nella mano destra Edoardo ha due cartellette bianche. Un dettaglio che quella mattina, prima che il ragazzo uscisse di casa, sua madre aveva già notato. “Mi servono per un corso che facciamo dopo la scuola” rispose il giovane.

L’ipotesi della fuga programmata

Edoardo avrebbe portato con sé anche un sacco a pelo che i suoi genitori non riescono più a trovare. Lo avrebbe messo nello zaino, al posto dei libri. Una fuga pianificata, forse. Ma dove andare? Edward era un idealista. E amava la montagna. “Non ha mai avuto comportamenti strani, non ha mai bevuto, è appassionato di cucina, non beve, non fuma. È il classico ragazzo d’oro”, ha detto il padre.

La pista russa

Ma l’ipotesi di una fuga in montagna sembra aver perso consistenza nelle ultime ore. L’altra ipotesi è che il ragazzo possa essere andato in Russia, paese natale della madre. Recentemente l’adolescente, pacifista convinto, ha continuato ad aggiornarsi sugli sviluppi della guerra in Ucraina, anche se il padre ha detto che in casa non ne parlava molto. Con lui Edoardo avrebbe portato il doppio passaporto, sia italiano che russo. Il timore della mamma è che abbia chattato su Telegram con qualcuno dell’Est, non un parente e nemmeno un amico. Tuttavia il suo profilo non esiste più. «A casa portava poca roba», racconta il papà davanti alle telecamere di Rai3. “Il nostro timore è che sia andato a reclutarsi da qualche parte, probabilmente aveva già accordi con qualcuno”.

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I genitori hanno anche scoperto che il primo marzo, venti giorni prima di svanire nel nulla, Edoardo non era andato a scuola. Quel giorno avrebbe preso un treno per Milano per recarsi al consolato. Ha anche mostrato una foto ai suoi compagni di classe.

Il mistero del ragazzo scomparso nelle stesse ore

Non è tutto. Dalle indagini è emerso che il 21 marzo, giorno della scomparsa di Edoardo, un altro ragazzo, anche lui 17enne, era scomparso nella stessa zona. Il giovane avrebbe preso un treno da un piccolo paese della Valtellina per scendere a Colico. Da lì sarebbe scomparso nel nulla per poi ricomparire 48 ore dopo a Bologna dove vive la sorella. Ora è a casa e sta bene. I due adolescenti frequentavano le scuole vicine “e da quanto abbiamo capito – racconta il padre – c’erano alcune amicizie in comune. È una coincidenza molto strana”. “Chi ha visto?” ha raggiunto telefonicamente la madre del secondo ragazzo scomparso (e poi ritrovato): il 17enne ha assicurato che lui ed Edoardo non si conoscevano.

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Il Gazzettino

 
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