il sogno di tornare in F1, l’opportunità del WEC e l’ipotesi IndyCar – .

il sogno di tornare in F1, l’opportunità del WEC e l’ipotesi IndyCar – .
il sogno di tornare in F1, l’opportunità del WEC e l’ipotesi IndyCar – .

Dopo un 2023 trascorso interamente in panchina, Mick Schumacher nel 2024 torna a provare l’emozione della competizione con il suo ingresso in squadra Alpino dedicato al Campionato Mondiale Endurance, un impegno ad affiancare il ruolo di terzo pilota per il Mercedes nella F1.

È una fase calda questa per il mercato piloti, e lo stesso vale per Mick Schumacher, che già lavora verso il 2025: ci sono il sogno di tornare in F1, la bella possibilità offerta dal WEC E un’ipotesi IndyCar.

F1: speranze molto basse

Mick Schumacher non ha mai nascosto il suo desiderio di tornare in F1: lo ha detto dopo l’addio alla Haas a fine 2022, lo ha ripetuto per tutto il 2023 e lo ha confermato quest’anno, quando l’opzione WEC gli sembrava la migliore da affrontare. tornare a competere in un campionato importante come pilota titolare. Per il tedesco però il Circo resta un’ipotesi poco concreta: Mercedes è determinata a salire Andrea Kimi Antonelliche a quanto pare ha già un accordo di principio, ma se per qualche motivo la scelta non cadesse sull’italiano ci sarebbe libero mercato Carlos Sainz e anche a questo punto Esteban Ocon, ancora legato professionalmente a Toto Wolff, manager del pilota francese. In Mercedes non c’è quindi posto come titolare per Mick, che ha quotazioni al ribasso anche nell’Alpine F1: c’è il posto libero lasciato da Ocon, ma Bruno Famin si guarda intorno e, nonostante abbia inserito Schumacher nella lista dei possibili sostituti, si fa trovare pronto Jack Doohan E Vittorio Martinsprodotti del vivaio alpino, oltre a tenere d’occhio l’intero mercato pilota.

Mercedes: nei test niente confronto Schumacher-Antonelli

WEC: un percorso da esplorare ulteriormente

Nelle ultime settimane lo stesso Famin ha avuto parole molto belle per Mick Schumacher, di cui è molto apprezzato l’approccio professionale al lavoro di squadra, caratteristica molto importante quando si lavora non come pilota ma come squadra. IL Campionato mondiale di resistenza è sicuramente una categoria da approfondire per il tedesco, e lo stesso vale per la squadra, che affronta il campionato 2024 da esordiente, e quindi con potenziale da sviluppare. Vale per la squadra e vale per il pilota, la cui prosecuzione insieme nell’Endurance anche per la 2025 forse sarebbe lì soluzione più logica in questa fase della carriera per il figlio d’arte, e probabilmente anche per la squadra francese che ha bisogno di continuità per crescere come squadra. Inoltre il campionato è attrattivo e la 24 Ore di La Mans ha un fascino unico.

Hamilton in Ferrari, Marquez in Ducati: matrimonio italiano

IndyCar, l’ultima proposta

Finalmente una possibilità si apre anche in America, in particolare con il campionato IndyCar. La conferma è arrivata direttamente da Dale Coyneche ai quaderni di Automotori e sport confermato l’interesse per il tedesco: “Ci sono molti piloti di Formula 2 che finiscono primi o secondi nel campionato ma non hanno un vero futuro in Formula 1. Mick Schumacher è un esempio perfetto. Vorremmo dare il benvenuto a piloti forti come lui. Parliamo con Mick, che ripone ancora le sue speranze nel suo impegno con l’Alpine, ma saremmo felici se avessimo la possibilità di averlo con noi“.

Dale Coyne Racing ha già avuto in squadra ex piloti di F1, come Justin Wilson, Sébastien Bourdais, Esteban Gutierrez, Takuma Sato e Romain Grosjean, oltre ad aver lanciato un pilota molto veloce come Alex Palù. Coyne si è quindi esposto, aprendo una strada a Mick Schumacher e suggerendogli che lo avrebbe accolto a braccia aperte. La palla passa quindi al pilota, che osserva attentamente il mercato piloti in F1 ma allo stesso tempo si guarda attorno: Queste sono forse settimane decisive anche per lui.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV la partita si giocherà (pioggia permettendo) non prima delle ore 16.30 – .
NEXT Tiro con l’arco, Italia eliminata dall’Iran e (quasi) fuori dai Giochi di Parigi con la squadra femminile – .