“Commisso decide quando vendere. Preoccupato per lo stadio” – .

“Commisso decide quando vendere. Preoccupato per lo stadio” – .
“Commisso decide quando vendere. Preoccupato per lo stadio” – .

14:50 – A breve Daniele Pradè, direttore sportivo della Fiorentina, e Alessandro Ferrari, direttore generale dell’azienda toscana. Di seguito le dichiarazioni del secondo.

15.05 – Inizia la conferenza stampa.

Per prima cosa Ferrari legge un messaggio firmato da Rocco Commissoin cui in vari passaggi il presidente della Fiorentina si scusa per il mercato di gennaio e ribadisce che il club non è assolutamente in vendita.

Quindi l’azienda non è in vendita?
“Rocco lo ha detto e confermato più volte. Un giorno, quando la Fiorentina dovrà essere ceduta, lo deciderà lui: è felicissimo di aver scelto Firenze e continua a investire soldi, tempo, lavoro e salute nel club. nessuna trattativa, niente di niente.

Quali sono le prospettive sportive concordate con Palladino? Come si abbinano al Viola Park?
“Il presidente ha sempre tracciato la prospettiva, noi vogliamo arrivare ogni anno in posizioni migliori. Partiamo da una base che è l’Europa, il presidente è il primo a dire di non essere contento dell’ottavo posto. Vogliamo salire più in alto e festeggiare con i tifosi. Viola Park resta il centro dove crescono uomini e donne, con attenzione alla quotidianità”.

Quali sono i termini dell’accordo con Palladino?
L’accordo è di due anni con opzione per il terzo anno”.

Qual è il piano per risalire?
“Non siamo soddisfatti della posizione raggiunta, il programma punta a riunire le competenze di chi lavora con i DS, ma anche del settore giovanile su cui investiamo molto. Il presidente è interessato a operazioni fattibili e di cui siamo tutti convinti, non c’è mai stato un problema di bilancio, vedi Nico Gonzalez. La società resta stabile e solida, abbiamo una grande preoccupazione per lo stadio, quindi è impossibile fare programmi”.

Puoi spiegarci meglio lo stadio?
“Abbiamo letto e sentito tante cose, domani invieremo una comunicazione ufficiale al Comune di Firenze chiedendo di non avviare i lavori al Franchi. Pensiamo che sia troppo complesso iniziare senza una copertura finanziaria completa o senza sapere quando finiranno. Cercheremo di limitare il più possibile le situazioni che possono rappresentare dei danni”.

C’è un’idea dell’importo che verrà investito? L’importo degli stipendi tornerà ad aumentare?
“Non parliamo di numeri ma di operazioni. L’importo degli ingaggi è già molto importante, con l’allenatore vedremo chi resta e chi no, per fare determinate scelte di conseguenza. In questi giorni avremo gli incontri con l’allenatore per le situazioni tecniche, e poi quelle societarie per capire come incontrarlo”.

Come hai vissuto il comunicato stampa della Curva Fiesole di qualche giorno fa? Come ti avvicinerai?
“Nella lettera letta all’inizio c’è infatti delusione per Atene. Per me, nella comunicazione, non portare nessuno alla fine della partita è stato un errore: anche noi ci siamo fatti prendere dalla rabbia e dalla delusione, ma abbiamo sbagliato. Un presidente che ammette queste cose è più unico che raro. Vogliamo anche far capire ai tifosi la trasparenza e che uomo è Commisso. Possiamo rimettere insieme le cose solo lavorando seriamente, con sogni e desideri”.

Qualcuno vi ha fatto proposte alternative per lo stadio?
“La questione è estremamente delicata e per noi non è politica ma strutturale. Faremmo la stessa identica cosa, con il tipo di soluzione proposta, con un sindaco di qualsiasi altro partito. La questione è diventata politica a causa del vincolo, ma noi vogliamo che i lavori, se inizieranno, finiscano con uno stadio completato al 100%. Nel 2026 avremo il centenario, farlo con gru e cantieri è un pensiero che vogliamo scacciare. Non abbiamo soluzioni al momento, per questo auspichiamo una presa di coscienza per l’inizio dei lavori”.

Come limitare il divario?
“Serve un controllo serio ed efficace. Ci sono organismi efficienti che lo fanno e sembra che il Governo ne aggiungerà un altro. E se ci sono situazioni che non sono in regola bisogna intervenire, consapevoli di quanto si rischia, senza fare sconti a nessuno. Con le aziende sane la competizione è equilibrata… Siamo stati convocati in udienza dal Governo la prossima settimana”.

Ci saranno nuove figure aziendali?
“Con il presidente ci siamo dati il ​​tempo per chiudere la stagione, allestire quella nuova, e poi penseremo alle figure mancanti o a quelle che possono essere spostate”.

16.12 – La conferenza stampa si conclude.

 
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