“Dobbiamo ritrovare la serenità intorno a Milano. Fonseca è un prolungamento dell’era Pioli, Zirkzee mi ha incantato” – .

“Dobbiamo ritrovare la serenità intorno a Milano. Fonseca è un prolungamento dell’era Pioli, Zirkzee mi ha incantato” – .
“Dobbiamo ritrovare la serenità intorno a Milano. Fonseca è un prolungamento dell’era Pioli, Zirkzee mi ha incantato” – .

Direttamente dal ritiro della Nazionale, Peppe Di Stefano è intervenuto nella diretta su Twitch di MilanoNews parlando del suo prossimo libro, scritto insieme a Carlo Pellegatti, “C’è solo un presidente”, che racconta aneddoti sulla vita di Silvio Berlusconi, raccogliendo più di 120 testimonianze. L’ospite è stata l’occasione per uno scambio esclusivo di alcuni pareri sull’attualità rossonera, alla presenza anche di Carlo Pellegatti.

Oggi il tifoso ha bisogno di qualcuno che sappia “vendere” il concetto del Milan di RedBird, un po’ come Berlusconi, un manager forte.

“Il Milan è un club molto romantico, i tifosi sono romantici e non vorrebbero che passasse più tempo. Sono pochissimi ormai i club che comunicano con i propri presidenti. I fondi la pensano diversamente. La validità dei dirigenti non c’entra, è il diktat generale. Spero che quella attuale sia una strategia, all’improvviso succeda qualcosa, magari rispondendo con i fatti alle critiche della gente: con i fatti vuol dire con il terzino, con il centrocampista, con il difensore centrale e con l’attaccante, e che siano di prima classe: le concorrenti si sono tutte rafforzate, il Milan deve alzare un po’ il livello”.

Cosa pensi che facciano per primi sul mercato? Quale crede sia l’urgenza principale?

“L’urgenza vera è l’attaccante, se domani fai un’amichevole giochi con Jovic, che tecnicamente attende il rinnovo. L’attaccante è la cartina di tornasole, bisogna prenderne uno che convinca, anche se non sarà facile perché c’è “un’aria strana, mentre 4/5 anni fa c’era eccitazione, euforia, anche se il Milan non lo faceva” vincita. Dobbiamo riscoprire quella serenità attorno al Milan, quella convinzione, quello che il Milan era ed è”.

Fonseca sarà l’allenatore del Milan?

“Penso che l’allenatore sarà Fonseca. Ieri il Lille lo ha salutato, stanno già lavorando sui possibili nomi. Perché il Milan non lo annuncia? Per motivi fiscali si doveva arrivare alla prossima settimana, questo è quanto risulta. Se nei prossimi giorni la dirigenza cambiasse idea? Non credo. Continuo a dare la notizia con forza, è perché la davano per scontata. Se fosse stato Berlusconi avrebbe preso Possanzini, o De Zerbi, o Fabio Pecchia… Hanno preso la proroga. dell’era Pioli, molto simile per formazione, risultati, sistema tattico: non si aspettano uno scudetto da 10 e nemmeno da 4. Lui è un Pioli più evoluto, nel senso che quando arrivò Pioli il Milan lo affrontò contro il Genoa e la Samp, e Pioli è stato bravissimo, ha fatto molto più del dovuto con il Milan, mentre Fonseca arriva dopo aver già vinto con lo Shakhtar, è stato alla Roma e ha fatto bene al Lille. L’idea è prolungare questi risultati, mi ha fatto capire che voglio un coach “aziendale”, che lavori fianco a fianco con il management nella ricerca di talenti e soluzioni”.

L’Inter è vista un po’ come il club modello: Lautaro deve rinnovare e continua a rinnovare. È necessario riconquistare la fiducia dei tifosi?

“Quelli dell’Inter sono bei segnali di forza: in due settimane hanno risolto un problema che durava mesi. Dipende da cosa vuole fare la società: il bilancio è ok, ma se vuoi vincere come due anni fa potrebbe capitarti ogni dieci o quindici anni, perché hai vinto in un campionato “normale”. C’è una squadra di alieni, il Milan non tiene il passo.

Come si chiama l’attacco che può cambiare un po’ il vento?

“Quello che mi ha emozionato di più è Zirkzee, perché è un giocatore di San Siro, un bel giocatore, non uno da 40 gol all’anno ma di classe, che gioca con la suola. E poi al Milan bisogna segnare spesso i centrocampisti, e a Bologna lo ha fatto benissimo. La mia idea è questa. Se l’Inter non avesse Lautaro, se la Juve non avesse Vlahovic, lo prenderebbero. Il Milan non ha Giroud, deve prenderlo, perché è un top di qualità, molto alto, ha 22 anni, tra 4/5 anni giocherà al Barcellona o al Manchester City. Illumina le partite con giocate assurde, da trequartista”.

 
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