Il primo di Kevin Pezzo Rosola, che vuole fare ammenda – .

Per Kevin Pezzo Rosola Domenica è stata una giornata importante, forse decisiva. Il figlio d’arte non aveva ancora assaporato il dolce sapore della vittoria da quando era passato al grande ciclismo, prima al Tirol e poi, dallo scorso anno, al General Store. Lo ha fatto in una gara importante del calendario italiano, la Peace Cup e chissà, adesso quel successo potrebbe cambiare anche le prospettive.

Il giovane veronese lo sa e infatti racconta minuziosamente la sua vittoria, quasi a volerla rivivere passo dopo passo: «Sono tre anni che corro questa corsa, ormai la conosco benissimo. Alla partenza mi sono unito alla fuga di 14 corridori che è andata avanti per gran parte della gara. C’è stata molta collaborazione, poi su un tratto da ripetere 8 volte il gruppetto via via si è diradato. Eravamo rimasti in 7 Ho visto subito che Zamperini era l’uomo forte».

Il podio della Peace Cup a Sant’Ermete con Pezzo Rosola tra il sudafricano Stedman e Peschi
Il podio della Peace Cup a Sant’Ermete con Pezzo Rosola tra il sudafricano Stedman e Peschi
Lo hai inseguito?

Sì, sentivo che la gamba era buona e potevo giocarmi qualcosa di importante. Ci ha provato una prima volta all’ultimo giro in salita ma l’ho trattenuto, poi in discesa sono venuti a prenderci. Nel frattempo ho preso una pausa ed è stata la scelta giusta. Anche perché ce l’avevo con me Pesca questo mi ha aiutato. Allora ai 600 metri ho provato il colpo di mano ed è andata bene, infatti ho vinto per un paio di secondi (foto di apertura Rodella).

Finora eri visto come un perfetto giocatore di squadra, non come un rifinitore…

Lo so e questo è dovuto all’evoluzione degli ultimi anni della mia carriera. Il primo anno da junior ho fatto bene, poi sono iniziati i problemi, soprattutto negli ultimi due anni. Non ho mai trovato la condizione giusta, a quel punto era giusto lavorare per gli altri. Mi sono però trovato subito a mio agio nella squadra, ho visto che apprezzavano il mio lavoro, ma allo stesso tempo ho notato anche che stavo raggiungendo numeri mai raggiunti prima. Devo dire grazie ai miei allenatori quest’anno, Luca Zenti e Riccardo Bernabé che hanno cambiato molto il mio modo di allenarmi, ma anche a chi mi è stato vicino psicologicamente, dalla mia famiglia alla mia fidanzata Sabrina.

Papà Paolo è sempre prodigo di consigli, ora è il responsabile di Kevin al General Store
Papà Paolo è sempre prodigo di consigli, ora è il responsabile di Kevin al General Store
Tuo padre parlava di quanto sei legato a tuo fratello Patrick, riesci a farti ascoltare molto più di lui…

Abbiamo un buon rapporto. Cerco semplicemente di confrontarlo con la realtà. Il ciclismo è già cambiato rispetto a quando avevo la sua età, ci sono passato e so quanto siano importanti gli anni che sta vivendo, in cui è già tutto in gioco. Ora le grandi guardano agli juniores, a quelli che sono appena passati dall’Under 23 ma il tempo già passa e diventa sempre più difficile trovare spazio. Bisogna cogliere l’attimo, cerco di responsabilizzarlo in questo senso.

Cosa hanno detto a casa della tua vittoria?

Erano quasi più sorpresi di me, Non sono molto abituati… Erano davvero felici perché non li vedevo da molto tempo.

Per i veronesi Sant’Ermete è stata la prima vittoria da Under 23
Per i veronesi Sant’Ermete è stata la prima vittoria da Under 23
Una buona candidatura per un posto al Giro Next Gen…

Infatti sono selezionato in squadra, dopo la gara rosa vedremo come programmare la seconda parte di stagione. Per me partecipare è molto importante anche per mettere un freno a quanto accaduto lo scorso anno. Per me quella gara (segnata dalla squalifica sua e di tanti altri corridori per traino, ndr) fu una svolta. Ho capito che dovevo cambiare prima il mio approccio a questa professione. Quest’anno deve essere diverso, voglio riscattare la mia immagine.

Ti ha pesato tutto quello che è successo, soprattutto le polemiche che ne sono seguite?

Moltissimo, era una brutta pagina di ciclismo, oggi ne ho consapevolezza. Quel giorno ho capito molto, è stato un errore che almeno mi ha insegnato qualcosa. Non è un caso molti di quelli che sono stati squalificati come me oggi sono tra i migliori U23. Adesso lavorano duro, nessuno di noi cerca più scuse o sotterfugi.

Il veneto con i compagni: stavolta correvano tutti per lui
Il veneto con i compagni: stavolta correvano tutti per lui
Con quali aspirazioni vai alla corsa rosa?

Non abbiamo una leader che punta alla classifica, cercheremo di valutare giorno dopo giorno. Cerchiamo soprattutto le tappe, per sfruttare i percorsi di valle che offrono tante opportunità.

Sarà un confronto anche con le squadre straniere, le squadre devo WorldTour. Ci sono ancora le differenze viste nel 2023?

Credo che il divario sia stato ridotto. Abbiamo avuto l’opportunità di gareggiare in Belgio, a casa loro per intenderci e abbiamo visto che non è più come l’anno scorso. Saranno tanti i protagonisti di quelle cose, partiamo con la consapevolezza di potercela giocare.

 
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