Era la partita da vincere ed ero super ottimista al riguardo (chi mi scrive su Whatsapp lo sa bene). Per n milioni di ragioni. Metterli già con le spalle al muro, non permettergli di prendersi mezza giornata di riposo nel corpo e nello spirito (mi sembrano esausti), acquisire ulteriore fiducia dopo la serie con il Brescia, scrollarsi di dosso il “non si vince in Bologna” e anche prendere le distanze da quella pessima fama (data comunque da me) di una squadra che fallisce quando conta.
Missione compiuta con 5 minuti di incolpevole ritardo: tralascio il pensiero sull’ultimo atto del regolamento perché credo che i tre fischiatori con la coda e le orecchie lunghe abbiano lo stesso problema dell’arbitro presente nella scena del tennis nel film ‘Fracchia vs. Dracula’ (Link) e che Pajola almeno ha il passaporto svizzero perché riesce sempre a restare impunito. Un fallo è un fallo. Che sia dopo 3″ o 3″ dalla sirena.
Il fattore campo è stato invertito. E questo lo prendiamo come un bene, che comunque è già tanto. Il resto può essere rivisto nel complesso. Inizio davvero con le mani tra i capelli. E mi dico: ahi, credo di riporre la mia fiducia nel solito team di Pussycat Dolls. Eppure non fuggono. E io dico: dai, non spareremo sempre al 28% dal campo (roba da basso Csi) e Shengelia non sarà sempre il cecchino che non è mai stato in vita sua. E lì ritorna il sorriso. A suonare la fanfara e a conquistare l’arena degli incolori ci penseranno Napier e i miracolosi Shields (qui tralascio anche un altro commento).
Per vincerne altri due, però, servirà qualcosa di diverso.
1) Un forum per i playoff aiuterebbe…
2) Mirotic più coinvolto in attacco (basta dargli palla, prende due tiri liberi ogni volta)
3) Rotazioni difensive (ho visto prendere canestri da far rabbrividire)
4) Entrano meno nei loro cilindri quando sparano da fuori
5) Lasciare Melli meno nella fascia media: o fuori dall’arco per speculare su tre punti o sotto per prendere posizione
