perché la FIA ha cambiato i regolamenti? A molti non piacerà la risposta – Formula 1 – .

perché la FIA ha cambiato i regolamenti? A molti non piacerà la risposta – Formula 1 – .
perché la FIA ha cambiato i regolamenti? A molti non piacerà la risposta – Formula 1 – .

Il GP del Canada ma l’attenzione della F1 è altrove. Perché la FIA ha deciso di modificare così presto i regolamenti tecnici? E cosa significa questo per le squadre e il futuro della categoria?

7 giugno 2024

ILn aspettando GP del Canada, che si svolge domenica alle 20, ora italiana, il circus della F.1 sembra sempre più proiettato verso il futuro piuttosto che verso il presente. Le discussioni, infatti, più che riguardare la gara in sé e la possibilità di una ripetizione della Ferrari dopo Monaco, con ampie possibilità di successo, sembrano proiettate verso il 2025con l’arrivo di Hamilton a Maranello e dubbi in merito Adrian Newey e la sua nuova destinazione tecnica, ma soprattutto con il lancio delle nuove regole nel 2026 che cambierà ancora una volta il volto della F.1. E qui, più che parlare della gara canadese, con i tempi europei impossibili per la comunicazione tradizionale (prove libere che terminano a mezzanotte e qualifiche alle 23…) vale la pena sottolineare un aspetto.

ILil primo, le regole del 2026 non riguardano solo i motori, semplificato, con una maggiore componente elettrica, al punto che il peso è l’elemento negativo di questa situazione. Il secondo, siamo già a giugno 2024 con vetture che dovranno essere omologate entro pochi mesi, quindi tutti devono affrettarsi a fare qualcosa di nuovo con poco tempo a disposizione, visto che la FIA, la federazione, ha imposto l’obbligo di iniziare i lavori a gennaio 2025, come se i team non avessero già iniziato a lavorare sui progetti da tempo. La terza, e più importante, riguarda il regolamento stesso e la filosofia stessa del cambiamento. Vale a dire, dover cambiare a soli quattro anni dall’introduzione di un nuovo regolamentoentrato in vigore nel 2022, significa aver sbagliato clamorosamente le regole. Cambiare per amore del cambiamento non ha senso, soprattutto quando le squadre sono costrette a rispettare gli dei limiti di spesa. Buttare via tutto per ricominciare dopo appena quattro stagioni è segno di un errore fondamentale gravissimo. Perché, come dimostra la normativa entrata in vigore nel 2014 e nel 2022, chi azzecca bene il concetto base vince indisturbato. È stato così con il Mercedes e così è con il Toro Rosso Ora. L’equilibrio si trova lasciando la stabilitànon è un caso che nel 2012, dopo anni di regole costanti e uguali, ci furono 7 vincitori diversi nelle prime 7 gare e il mondiale si risolse a fine campionato, con divari minimi tra le varie squadre (che erano più di adesso, limitato a 10).

ILin breve, La F.1 come un circolo chiuso in cui i protagonisti, come nella politica italiana, sono sempre quelli senza new entry e chi ci prova, vedi Andretti, è contrario. Eppure il regolamento parla di un massimo di 13 squadre per 26 piloti al via, invece sono 10 e restano i soliti 20. Poi le regole cambiano e il rischio, in ottica 2026, è che chi indovina la regola, vinca ancora per qualche anno. Il tutto spendendo soldi, buttando via quello che c’è adesso con gap che invece di ridursi, continueranno ad aumentare di volta in volta. È una F.1 in cerca d’autore, parafrasando Pirandello, che piace magari ai giovani piloti mordi e fuggi, ma che non ha nulla in comune con lo spirito della F.1. E’ un’altra cosa, basta prenderne atto e chi non volesse, cambi canale quando vengono trasmesse le gare.

 
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