“FdI e Lega disertano la commissione alluvioni. Sono irresponsabili” • 4live.it – .

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Dopo diversi minuti in cui sui banchi delle forze di maggioranza non si è presentato nessuno, la commissione consiliare di inchiesta e studio sull’emergenza alluvioni, convocata per questo pomeriggio alle 16.45, è stata annullata per mancanza del numero legale. «Siamo increduli e molto addolorati – dicono i consiglieri dem Elisa Massa, Matteo Zattoni e Soufian Hafi Alemani, presenti in aula e membri della Commissione -. Quest’ultima riunione della Commissione è stata per noi molto importante, fortemente voluta dal presidente Biondi che nell’ultimo consiglio comunale ha votato una specifica proroga della durata. La seduta odierna avrebbe dovuto concludere l’attività della Commissione con l’esame delle risultanze; Sono stati invitati anche i partiti politici della Regione Emilia-Romagna, della Provincia di Forlì-Cesena, del Comune di Forlì, presenti in sala o collegati da remoto. L’assenza di entrambe le forze politiche di maggioranza di questo Comune, Fratelli d’Italia e Lega, ribadisce per l’ennesima volta la scarsa sensibilità e consapevolezza delle gravi conseguenze della questione alluvioni nonché la mancanza di rispetto nei confronti delle famiglie e delle imprese allagate».

«A circa un mese dall’alluvione, la Regione Emilia-Romagna ha presentato al governo Meloni una stima molto precisa dei danni subiti: da quello dovuto alle alluvioni in pianura, a quello dovuto alle frane in collina e sugli Appennini. In totale si sono registrati danni per 8,8 milioni di euro, di cui 4 miliardi per il ripristino di infrastrutture e opere pubbliche come strade, ponti, argini e canali. Immediatamente sono stati aperti i cantieri per lavori urgenti, soprattutto per riaprire le strade interrotte da allagamenti e smottamenti. Con un primo decreto di fine maggio 2023 erano stati promessi 2,2 miliardi di euro, poi incredibilmente ridotti a 1,6 miliardi, di cui 620 milioni per la cassa integrazione nelle imprese, 250 milioni per il sostegno ai lavoratori autonomi e 300 milioni per aiutare l’export delle imprese . La maggior parte delle aziende è riuscita ad aprire senza ricorrere alla cassa integrazione e quindi questi soldi sono tornati nelle casse dello Stato. Nessuna somma è stata stanziata per i privati ​​cittadini che avevano subito i danni dell’alluvione. Così la Regione Emilia-Romagna ha erogato ai 36mila alluvionati un contributo di 3mila euro per coprire le spese immediate e i 2 contributi CAS e CIS per gli sfollati costretti a dormire presso parenti e amici o in alberghi. Successivamente la Regione Emilia-Romagna ha dato un ulteriore contributo di 2.000 euro per altre spese documentate” continuano i consiglieri dem.

In autunno, il generale Figliuolo riteneva che per i privati, cioè per i cittadini alluvionati che devono ristrutturare la propria casa, fossero disponibili solo 630 milioni di euro per un risarcimento diretto e 700 milioni sotto forma di crediti d’imposta, cioè di riduzione delle tasse. Quindi le persone potranno chiedere un massimo di 20.000 euro, mentre le aziende potranno chiedere 40.000 euro. «Il governo Meloni, però, fin dall’inizio ha promesso il 100% dei risarcimenti. Quando la macchina dei rimborsi sembrava essersi messa in moto, cittadini e imprenditori si sono dovuti confrontare con un sistema complesso, indecifrabile e lento. Sto parlando della piattaforma Sphinx, l’unico mezzo digitale per richiedere rimborsi. Date le oggettive difficoltà, la piattaforma Sfinge è stata alleggerita e semplificata dalla Regione Emilia-Romagna e infatti i dati aggiornati dicono che, ad oggi, hanno presentato la domanda 1.900 persone. Tali domande sono attualmente sospese e in fase di valutazione da parte del Comune. Secondo Alessandra Bucchi, presidente del Comitato vittime del fango, gli assegni firmati da Figliuolo sono pochissimi e non tutti a Forlì: sono solo una decina, di cui 5 a Ravenna. L’incertezza continua a regnare. Molte persone hanno pagato per le perizie da allegare alla domanda e non si sa se verranno accettate. Siamo in primavera, periodo di dichiarazione dei redditi, e non c’è ancora alcuna indicazione sul credito d’imposta annunciato lo scorso autunno. Non c’è certezza sul rimborso dei beni mobili per il quale il generale Figliuolo è stato severo nel dire che non verrà concesso alcun risarcimento nonostante le ripetute richieste della Regione Emilia-Romagna» insistono i consiglieri di minoranza.

Il presidente Bonaccini ha più volte affermato che senza il rimborso dei beni mobili non ci sarà mai il rimborso al 100%, come promesso dal governo Meloni. Lo stesso Bonaccini ha più volte ribadito che non potremo ritenerci soddisfatti finché non saranno rimborsati i beni mobili. Figliuolo aveva promesso una nuova ordinanza che avrebbe dovuto essere operativa dal 15 aprile e che avrebbe dovuto semplificare il meccanismo di presentazione delle domande. Oltre ai rimborsi, però, il pensiero va anche al ripristino, alla messa in sicurezza e agli interventi strutturali dei territori devastati dall’alluvione e dei tanti altri territori a rischio. Sto parlando delle sponde, dei canali. «La nostra attenzione va, forza maggiore, ai comuni confinanti con Forlì dove, però, questi interventi sono stati avviati pochi giorni dopo l’alluvione, in seguito alle prime massicce e mirate operazioni di pulizia della città da fango e detriti. Ebbene, questi Comuni ora hanno definito anche gli ultimi lavori strutturali, di ripristino e di messa in sicurezza. Ci chiediamo perché il nostro Comune è invece rimasto impotente, perché non ha avviato alcuna opera volta a proteggere la nostra città da un possibile evento anche simile all’alluvione dello scorso anno. Perché non si è cominciato ad operare con interventi strutturali, con piani operativi e attuativi sulle zone alluvionate e a rischio? Ci chiediamo ancora oggi se il Comune di Forlì e la sua Giunta abbiano una stima reale dei danni subiti dal nostro territorio e se si siano resi conto di quali e quanti interventi si sono sommati e moltiplicati a distanza di un anno. Eppure la giunta avrebbe potuto e dovuto agire immediatamente. Aveva l’autorità e il potere. Invece ha scelto di restare inerte e ad un anno dall’alluvione non possiamo fare altro che continuare a piangere i nostri morti e continuare a guardare i nostri territori devastati dall’alluvione, lodando invece l’enorme lavoro svolto dai Comuni vicinissimi a Forlì che hanno subito la stessa tragedia ma che, con enorme fatica, hanno saputo restituire decoro, sicurezza alla propria città e dignità ai propri cittadini» concludono Massa e Zattoni.

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