“Ho bisogno di tutti, non molliamo adesso” – .

“Ho bisogno di tutti, non molliamo adesso” – .
“Ho bisogno di tutti, non molliamo adesso” – .

Fabio Cannavaro si accontenta della vittoria per 2-0 in casa del Lecce. La partita, infatti, nascondeva diverse insidie: “Il fatto di giocare dopo le dirette avversarie può essere un vantaggio – le sue parole ai canali ufficiali dell’Udinese – ma dopo i risultati di ieri la pressione su di noi è aumentata. Infatti i ragazzi nei primi 15-20 minuti sono stati molto tesi. Il Lecce parte forte, ha giocatori tranquilli per la salvezza arrivata presto. Abbiamo dovuto soffrire, poi siamo usciti: queste sono le partite. Le motivazioni hanno fatto la differenza”. Al tecnico sono piaciute diverse cose dell’atteggiamento del gruppo: “Si sono create situazioni che abbiamo provato, sono soddisfatto anche del fatto che chi è subentrato ha dato tutto. Queste sono le cose importanti per me. Sono esigente, è una squadra che da quando sono arrivato ha avuto momenti di paura e a volte commettiamo errori che non capiamo. Questo ci è costato caro contro la Roma, anche oggi un retropassaggio poteva costarci, così come qualche lettura. Sto lavorando per far riflettere i ragazzi”.

Oggi, prosegue il tecnico, “abbiamo vinto una battaglia, la prossima sarà ancora più difficile. Affronteremo l’Empoli di Davide Nicola, una squadra e un allenatore che di partite come queste ne ha giocate tante. Giocare in casa non deve illuderci che sia fatto al 100%. L’ultimo sarà poi a Frosinone. Da quando sono arrivato ho vissuto solo momenti intensi. Sono partite in cui devi cercare di mantenere la calma e restare concentrato. Dobbiamo lasciare fuori la paura, consapevoli che abbiamo armi importanti e giocatori che stanno ritrovando fiducia”. Cannavaro apre una parentesi proprio sui suoi uomini, ricordando che “la cosa più difficile da quando sono qui è stata la gestione. Molti vengono da infortuni e devo gestire il loro minutaggio, anche oggi avevo due o tre giocatori al limite che stanno facendo una fatica incredibile, ma non possiamo mollare adesso”.

L’abnegazione per la causa è frutto di scelte capaci di dare dividendi: “Non so se sono pazzo a mettere in campo giocatori rientrati da poco, so che ho bisogno di tutti. Avevo allenatori che si concentravano sui loro giocatori e giocatori che cercavano di motivare tutti. In questa professione hai la fortuna di dare una possibilità a tutti quelli che si allenano bene, poi una persona gioca una volta e un’altra gioca quella dopo. È un rischio, ma quando i ragazzi se lo meritano è giusto”. A chi gli chiede del suo ritorno in Salento dopo tante sfide vissute da difensore, il tecnico risponde che “pur avendo festeggiato il Lecce, non voleva perdere davanti ai propri tifosi. Tornare qui è sempre bello, lo stadio è sempre pieno. Poi se torni a casa con certi risultati è ancora meglio”.

 
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