Sarà il derby d’Italia semi finale al torneo ATP 250 di Stoccarda: Sabato Matteo Berrettini sfiderà Lorenzo Musettinella prima semifinale su erba della sua carriera.
Il 28enne romano, n.95 ATP, in gara con la classifica protetta, vincitore delle edizioni 2019 e 2022, battere 6/4 – 7/5, in poco meno di un’ora e mezza di gioco, l’australiano James Duckworthn.101 del ranking, promosso dalle qualificate, che ha sorprendentemente eliminato agli ottavi lo statunitense Ben Shelton, n.14 ATP e seconda favorita del seeding.
Il tennista romano, n.95 ATP, vincitore delle edizioni 2019 e 2022, ha battuto per 64 75, in poco meno di un’ora e mezza di gioco, l’australiano James Duckworthn.101 del ranking, promosso dalle qualificate, che ha sorprendentemente eliminato agli ottavi lo statunitense Ben Shelton, n.14 ATP e seconda favorita del seeding.
“Penso che sia stata una prestazione davvero solida da parte mia – ha detto Berrettini nell’intervista sul campo -, soprattutto al servizio dove avevo un buon ritmo e non concedevo mai palle break. Ho cercato di essere il più aggressivo possibile, ho giocato bene i punti importanti, ho cercato di rispondere sempre in campo e di mettere pressione al mio avversario. E sono molto soddisfatto di quello che ho fatto. Perché è così difficile battermi sull’erba? Dovresti chiedere ai miei avversari,”
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Matteo Berrettini ATP Stoccarda
La partita tra Alexander Bublik e Lorenzo Musetti a Stoccarda si è conclusa nel modo più inaspettato possibile. IL Kazakistan infatti ha sorpreso tutti, primo fra tutti il suo avversario, ritirandosi all’inizio del terzo set quando il risultato era in parità di set.
La prima vinta da Biblik per 6/4, la sevondo da Carrarino per 6/1 e poi il twist.
Musetti nell’intervista post partita: “Spero che possa giocare la prossima settimana. Stava giocando molto bene. Sono ancora molto orgoglioso di quello che ha fatto nel secondo set. Non è mai la modalità preferita per vincere, ma sapere che Matteo è in semifinale… ti mando un grande abbraccio, non avevo intenzione di vincere così a Bublik. È difficile trovare la concentrazione, può servire da sotto, non sai mai cosa farà, ha molto talento”.
