Rai 4K perde il logo 4K con le partite solo ingrandite. 8 anni sprecati – .

Si potrebbe dire che il debutto degli Europei di calcio su Rai 4K sia stato un flop. Ma no, tecnicamente non è così, semplicemente perché uno show mai andato in onda non può essere un fiasco. Ma andiamo per gradi e scorriamo gli episodi di questo serial un po’ drammatico e un po’ noioso.

Si parte col botto: la prima puntata parte con il sito dell’IBC (International Broadcasting Convention) che rivela che i Campionati Europei, contrariamente a quanto annunciato, non saranno più prodotti in 4K ma solo in HD HDR.

Il DDAY è tra i pochi giornali a riportare questa notizia. Alcuni fan versano le prime lacrime, mentre al resto del mondo non importa. Oppure semplicemente non ne sa nulla. Evidentemente, nell’era dello streaming, il 4K di un evento live è visto dai broadcaster come qualcosa che genera costi e problemi e poche opportunità.

Seconda puntata: si decide di andare avanti e continuare a pubblicizzare le partite dell’Europeo in 4K su Tivusat 210 (via satellite) e digitale terrestre 101 (via streaming hbbTV). Alla fine – avranno pensato – chissà se è davvero 4K oppure no. L’episodio ovviamente finisce fuori fuoco.

Terza puntata: i giorni passano e arriviamo al 14 giugno, debutto degli Europei con Germania-Scozia. Un certo numero di italiani stanno davanti allo schermo a guardare questa partita in attesa di Italia-Albania di domani. Una piccola parte di questo totale, se non altro perché ha speso un sacco di soldi per comprare un bellissimo televisore 4K HDR, decide di guardare questi Campionati Europei e prova ad andare su Rai 4K, sperando in qualche bella immagine. La puntata si chiude in bellezza con le battute conclusive di un TG1 non certo esemplare in termini di qualità video: il logo sullo schermo dice 4K ma sappiamo che il TG è “upscaled”. Titoli di coda e voglia di vedere cosa succede nell’ultimo episodio di questa tragica miniserie.

Quarta puntata: inizia la connessione e all’improvviso il logo del canale Rai 4K si trasforma, come per miracolo, in Rai 1 HD.

E c’è chi invoca davvero il miracolo: quale illuminazione divina hanno avuto gli uomini del marketing che hanno deciso di pubblicizzare l’evento come 4K? Uno scatto di onestà intellettuale? Un pentimento all’ultimo minuto per paura di andare all’inferno, come i bambini cattivi? O semplicemente una “paraculata” per salvare le apparenze?

Fatto sta che, come previsto – chi la pensava diversamente non era informato – il gioco è un HD riscalato, dalla qualità certamente non esemplare. Da quanto abbiamo visto la percezione è migliore rispetto a quanto trasmesso su Rai 1 HD, ma probabilmente più per demeriti di Rai 1 che per meriti del finto 4K. Sarà la partita in notturna, ma l’HDR (Native? Upsampling? Solo una curva di rimappatura?) non smette di convincere: immagini inutilmente contrastate, con le maglie bianche della Germania fin troppo luminose (i giocatori sembrano “illuminati”, l’HDR non è questo) e gli scuri sono troppo scuri.

Tanto che bastano le immagini presenti su Now (non abbiamo accesso a Sky Sport al momento) per fare meglio.

Ma ancora peggio sono gli inserti in studio: i talk show di TeleCucù sono meglio illuminati, gli ospiti hanno un collare di ombre secche e definite sulle spalle e sul petto; e la fronte luminosa (la polvere, questa sconosciuta). Eppure a Saxa Rubra sono pieni di truccatori, cineasti e buoni apparecchi di illuminazione. Lo studio remoto allo stadio, definito dal giornalista in video “studio splendido”, è ancora peggio: ti punta un bel riflettore in faccia e via.

Al tramonto, in controluce, un dirigente Rai da qualche parte nel mondo sussurra: “Domani, dopotutto, è un altro giorno”. Titoli di coda e musica epica.

Otto anni sprecati

Ovviamente si tratta solo di finzione, fantasie creative del piccolo autore di questo articolo a beneficio dei suoi tre lettori.

Quello che è vero, oltre al 5-1 della Germania (l’unico 5.1 della partita, visto che l’audio non era in multicanale), è che la Rai, alla fine, ha fatto la cosa giusta. Ha fermato la palla spaziale: ha cioè imparato che non è possibile mettere il logo 4K su contenuti che non siano 4K. Un errore che ha già commesso molte volte in passato con ripetuti upscaling. Incolpare la Rai è guardare il dito che punta sulla luna e non sulla luna.

Il canale Rai 4K non è mai veramente decollato e da anni – diciamo anni – è una continua “startup” alle prese con una “sperimentazione” all’italiana: cioè possiamo trasmettere qualunque cosa sia, non sono trasmissioni regolari . E pensare che il primo evento trasmesso su Rai 4K (in vero 4K, tra l’altro) è stata la partita inaugurale degli Europei 2016.

Portiamo a casa tre notizie:

1) Sono passati otto anni invano e invece di andare avanti siamo tornati indietro. Con televisori che nel 2024 sono mille volte migliori di otto anni fa. Bleah…

2) L’errore non è quello che è andato in onda stasera, ma l’idea di chi pensava che si potesse continuare a parlare di 4K senza avere immagini 4K (che tra l’altro non esistono).

3) Del tutto evanescente è la lobby dei produttori televisivi, illustre assente di tutta questa vicenda. Come si può proporre televisori super mini LED 4K HDR o addirittura OLED, con schermi da 77, 83 o addirittura 100 pollici, e non creare le condizioni affinché ci siano immagini adeguate, almeno per gli eventi che contano? Toc toc, c’è qualcuno?

Basta, fermiamo l’agonia: spegniamo Rai 4K!

Non avremmo mai pensato di poterlo dire: a questo punto basta, questa è ostinazione terapeutica. Con il cuore spezzato, a questo punto la nostra speranza è che venga staccata la spina a Rai 4k. Meglio finirla che vivere ancora questa agonia di promesse e prospettive che non si realizzano mai. Ancor di più ora che anche il resto del mondo (leggi UEFA) è contrario.

E si accontentino i produttori televisivi orfani dei contenuti 4K: sono 8 anni che vedono maltrattare questo canale senza mai andare in viale Mazzini a chiedere conto. Viale Mazzini che però adesso chiede agli italiani di accelerare il ricambio del parco tv per passare al DVB-T2, senza nemmeno far capire se ci sarà mai una produzione continua in 4K. È necessario investire per sviluppare Rai 4K? E investire: non possiamo pretendere solo che gli italiani investano in una nuova tv che, in questo modo, verrà utilizzata solo dai broadcaster.

Per consolarci, “channel on”: le galassie in 4K su Nasa TV UHD (211 su tivusat) ci tirano su il morale…

 
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