con il tuo talento fai sorridere anche Dio – .

Nella Sala Clementina Francesco incontra circa 200 artisti del mondo dell’umorismo. “Un sorriso fa buon sangue”, dice citando un detto italiano. “Si unisce la gente, perché la risata è contagiosa”, far ridere è un talento prezioso: porta serenità, crea spazi di libertà, apre alla condivisione “il miglior antidoto all’egoismo e all’individualismo”

Adriana Masotti – Città del Vaticano

L’incontro di Francesco con donne e uomini che hanno “il dono di far ridere” provenienti dall’Italia, ma anche dall’Europa e da altre parti del mondo, avviene di mattina presto. È promosso dal Dicastero per la Cultura e l’Istruzione e dal Dicastero per la Comunicazione. Il Papa li accoglie in Vaticano, nella Sala Clementina, e dopo il discorso li saluta uno ad uno, alcuni accompagnati dai familiari, a volte tenendo brevi conversazioni, ricevendo lettere e piccoli doni. Il clima è molto amichevole, “guardo con stima a voi artisti che vi esprimete con il linguaggio della comicità, dell’umorismo, dell’ironia”, dice all’inizio del suo intervento. Li apprezza per la loro bravura, ma anche per la loro capacità di portare un po’ di serenità tra le persone e favorire le relazioni. “Il vostro talento – afferma – è un dono, un dono prezioso”.


Alcuni artisti presenti all’incontro con il Papa

Il potere di diffondere sorrisi

«In mezzo a tante notizie cupe, immersi come siamo in tante emergenze sociali e anche personali, voi avete il potere di diffondere serenità e sorrisi», dice Francesco, aggiungendo:

A modo tuo unisci le persone, perché la risata è contagiosa. È più facile ridere insieme che da soli: la gioia apre alla condivisione ed è il miglior antidoto all’egoismo e all’individualismo. Ridere aiuta anche a rompere le barriere sociali e a creare connessioni tra le persone.

Risvegli il senso critico facendo ridere la gente

Divertimento e risata «sono centrali nella vita umana», osserva il Papa, creano «spazi di libertà», e confida che ogni giorno lui stesso chiede la grazia di saper prendere le cose «con lo spirito giusto», ripetendo il parole di San Tommaso Moro: “Dammi, Signore, il senso dell’umorismo”. Riguardo al talento dei comici dice ancora:

Ma riesci anche a compiere un altro miracolo: riesci a far sorridere anche affrontando i problemi, i piccoli e grandi fatti della storia. Denunciare gli eccessi di potere; dare voce a situazioni dimenticate; evidenziare gli abusi; segnalare comportamenti inappropriati… Ma senza diffondere allarme o terrore, ansia o paura, come fa molta comunicazione; risvegli il senso critico facendo ridere e sorridere.



Gli altri partecipanti all'incontro in Sala Clementina


Gli altri partecipanti all’incontro in Sala Clementina

L’umorismo non offende né umilia

Secondo la Bibbia, prosegue Francesco, Dio è stato «il primo spettatore della storia». Nel Libro dei Proverbi si dice che la Sapienza “giocava davanti a lui”. E usa un’espressione forte: ricorda che «quando riesci a far sgorgare sorrisi intelligenti dalle labbra anche di un solo spettatore, fai sorridere anche Dio». Poi evidenzia ancora le caratteristiche peculiari del linguaggio dell’umorismo:

L’umorismo non offende, non umilia, non inchioda le persone ai loro difetti. Mentre oggi la comunicazione genera spesso contrasti, voi sapete mettere insieme realtà diverse e talvolta anche contrarie. Quanto abbiamo bisogno di imparare da te!



Dopo il discorso, il saluto personale del Papa ai presenti, qui con i comici Pio e Amedeo


Dopo il discorso, il saluto personale del Papa ai presenti, qui con i comici Pio e Amedeo

Continuare a far sognare un mondo migliore

Ma, si chiede il Papa, «possiamo anche ridere di Dio? Certo – è la sua risposta – e questa non è una bestemmia, possiamo ridere, mentre giochiamo e scherziamo con le persone che amiamo”. Tuttavia, aggiunge, senza “offendere il sentimento religioso dei credenti, soprattutto dei poveri”. Il Papa conclude il suo discorso con un’esortazione agli artisti a continuare “a rallegrare le persone”, soprattutto quelle più in difficoltà, e ad aiutare tutti a “sognare un mondo migliore”. E non dimentica di chiedere preghiere per lui, ripetendo la battuta: “a favore, con il sorriso, no contro!”.



Francesco saluta l'attrice americana Whoopi Goldberg


Francesco saluta l’attrice americana Whoopi Goldberg

“Dammi, Signore, il senso dell’umorismo”

Dopo la benedizione, Francesco riprende la parola, dicendo che vorrebbe che tutti ascoltassero la bella preghiera di san Tommaso Moro di cui aveva parlato prima. Lo ha letto la comica italiana Luciana Littizzetto, ringraziando il Papa, anche a nome dei suoi colleghi, per questo momento di gioia:

Dammi, Signore, una buona digestione
e anche qualcosa da digerire.
Dammi la salute del corpo,
con il buon umore necessario per mantenerlo.
Dammi, Signore, un’anima santa,
che sa far tesoro di ciò che è buono e puro,
e non aver paura del peccato,
ma piuttosto trovare un modo per sistemare le cose.
Dammi un’anima che non conosca la noia,
i brontolii, i sospiri e i gemiti,
e non lasciare che mi disturbi eccessivamente
per quella cosa molto ingombrante chiamata “io”.
Dammi Signore, il senso dell’umorismo,
dammi la grazia di capire le barzellette,
così posso avere un po’ di gioia nella mia vita
e può comunicarlo agli altri.
Così sia.



Luciana Littizzetto legge la preghiera di San Tommaso Moro


Luciana Littizzetto legge la preghiera di San Tommaso Moro

Al termine della lettura il Papa aggiunge:

Ti auguro il meglio e che Dio ti accompagni in questa bellissima vocazione di far ridere i comici. È più facile essere tragici che comici, è più facile. Grazie per aver fatto ridere la gente e grazie anche per aver riso di cuore.

 
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