La Ferrari bissa il successo con Fuoco-Molina-Nielsen. – .

BIS ROSSO Alla vigilia della 24 Ore di Le Mans la favorita era Porsche. Tutti hanno detto che “potevano solo perdere” visto il risultato delle partite precedenti. Eppure le 963 Hypercar presenti sul circuito della Sarthe non hanno fatto una grande differenza dopo la pole position di Kevin Estre. Alla fine, con il ritorno della pioggia a bagnare i 13 km del tracciato francese, il duello si è ristretto tra Ferrari e Toyota che hanno saputo interpretare al meglio le mutevoli condizioni della pista.

VITTORIA PER I 50 Dopo un anno dal successo del nr. 51 di Alessandro Pierguidi, James Calado e Antonio Giovinazzi, terzi oggi, è la volta di Nicklas Nielsen, Antonio Fuoco e Miguel Molina. Negli ultimi giri i tre riuscivano a mantenere un distacco notevole dalla Toyota di Nyck De Vries, José Maria Lopez e Kamui Kobayashi che chiudevano con 14 secondi di ritardo sulla bandiera a scacchi. Il no. 51 aveva dovuto fare i conti anche con problemi ad una porta oltre ad una penalità per aver spedito la Toyota n. in un giro. 8, mentre il 50 ha visto ripagare la sua strategia “fuori sequenza” che lo ha visto finire con la minima energia.

KO IL NO. 83 Verso mezzogiorno si è conclusa la gara della terza 499P, quella guidata da Robert Kubica, Robert Shwartzman e Yifei Ye che aveva ben figurato soprattutto nella seconda metà di gara dettando il ritmo davanti a tutti. Problemi elettrici hanno fermato l’auto gialla, vanificando gli sforzi di quella che può essere definita una “squadra di supporto”. Tra gli inconvenienti anche il contatto con la BMW M8 di Dries Vanthoor che è finita contro il muro in fase di giro.

PORSCHE FUORI DAL PODIO Niente da fare per i tedeschi che inseguivano il ventesimo, storico, successo nella grande classica francese. Pur lottando sempre dietro ai primi, Laurens Vanthoor, Kevin Estre e André Lotterer non sono riusciti nemmeno a salire sul podio. Gara in salita per Penske che aveva perso la vettura di Felipe Nasr in mattinata e ha visto la seconda vettura arrivare al traguardo al sesto posto alle spalle della seconda Toyota.



CADILLAC SETTIMO La vettura americana ha provato e dimostrato una competitività senza precedenti nella sessione dell’Hyperpole. A poche ore dalla fine il nr. 2 aveva preso la testa della corsa ma da lì sono iniziati i problemi che l’hanno vista attestarsi in settima posizione. Seguono le due Porsche del team Jota che però ha di che gioire visto che ha dovuto ricostruire completamente una vettura dopo l’incidente di Callum Ilott di giovedì sera. Le due Lamborghini si sono classificate decima e tredicesima, concludendo così la prima 24 ore di Le Mans. Le due Peugeot si sono inserite tra le due SC63, irriconoscibili nelle prestazioni dopo il pacchetto di evoluzioni presentato a Monza e più solide – per assurdo – la scorsa stagione. Felice anche per Isotta Fraschini che conclude anche lei la sua prima Le Mans.



UNITI NELLA LMP2 Nella classe dei prototipi privati, è riuscita ad imporsi l’Oreca della United Autosport, squadra di proprietà di Zak Brown, amministratore delegato della McLaren. Bel riscatto per il giovane Nolan Siegel, escluso dalla 500 Miglia di Indianapolis appena due settimane fa tra gli incoraggiamenti di tutti. Quest’ultimo ha condiviso l’auto con Oliver Jarvis e BiJoy Garg. Nemmeno venti secondi separano i vincitori dalla vettura che vinse l’anno scorso. L’Inter-Europol è tornata sul podio di Le Mans, questa volta finendo seconda, con Clement Novalak, Vladislav Lomko e Jakub Smiechowski. Peccato per Vector Sport che ci ha creduto ma ha finito per concludere la gara fuori dal podio a vantaggio dell’equipaggio di AF Corse.



PORSCHE IN GT3 Alla fine, tra le LMGT3, a vincere fu la 992 del Maney Racing guidata da Richard Lietz, Yasser Shahin e il giovane Morris Shuring. Un giro completo è il vantaggio sulla BMW M4 WRT condivisa tra Augusto Farfus, Sean Gelael e Darren Leung. Le Ford Mustang di Proton, arrivate nella serie quest’anno, si sono comportate bene, chiudendo al terzo e quarto posto. Quinte di categoria le Iron Dames, prime con la Lamborghini, mentre alle loro spalle le Ferrari hanno concluso una gara difficile. Delusione McLaren dopo la pole position. Il marchio inglese è finito alle spalle di Lexus.

foto: WEC/DPPI


 
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