Grande successo al MuMam per l’incontro con lo scrittore Carmine Abate – .

Grande successo al MuMam per l’incontro con lo scrittore Carmine Abate – .
Grande successo al MuMam per l’incontro con lo scrittore Carmine Abate – .

CARIATI – Un folto pubblico, presente anche dai paesi circostanti, ha partecipato all’incontro con il celebre scrittore Carmine Abate, che ha presentato al Museo del Mare, dell’Agricoltura e delle migrazioni di Cariati il ​​suo ultimo romanzo “Un paese felice”, edito da Mondadori.

«L’incontro, inserito nella programmazione del Museo ottobre 2023-giugno 2024 e patrocinato dall’Amministrazione Comunale di Cariati, – riferisce la nota del Museo – si è svolto alla presenza del Sindaco Cataldo Minò e il Delegato alla Cultura Alda Montesantoche ha salutato cordialmente lo scrittore calabrese di Carfizzi (Kr), vincitore del premio Campiello 2012, ormai “di casa” nella cittadina ionica per avervi presentato più volte i suoi libri, e dove il musicista vive Cataldo Perri, intervenuto all’incontro, con il quale porta spettacoli letterario-musicali di successo in giro per l’Italia e all’estero. Il pomeriggio culturale al museo è stato arricchito dalla musica e dal canto di Alisea Fortino E Giusy Cosenzastudenti di Conservatorio “Čajkovskij”. di Catanzaro, appartenente all’Associazione “LibereNote Fortunato Russo”, che ha proposto bellissimi brani del repertorio classico e pop».

«All’inizio il Direttore del museo e curatore dell’evento Assunta Scorpiniti, ha espresso soddisfazione per aver ritrovato, nella narrazione museale, i temi dei suoi libri, che – sottolinea la stessa Direttrice – rivelano un profondo legame con la Calabria, arricchito dalle identità acquisite “per addizione”, secondo una definizione a lui cara , per aver vissuto in Calabria, Bari, Germania e Trentino; ma ha anche sottolineato, tra l’altro, la forte connotazione “civile” dei romanzi di Abate, quasi tutti pubblicati da Mondadori. Su questo lo scrittore si soffermò a lungo, e poi, nel dibattito con il pubblico, parlando di “Un paese felice”, Erava, nella Piana di Gioia Tauro, di cui disse di essere rimasto affascinato dal nome e di aver condiviso il dolore della storia; la cittadina calabrese affacciata sul mare, con gli agrumeti e l’aria che profuma di zagara, fu infatti rasa al suolo negli anni Settanta, con 700mila stabilimenti, per far posto a un fantomatico Quinto polo siderurgico».

«Eranova è stata distrutta, facendo di tutto perché anche la memoria fosse sepolta insieme alle macerie», ha spiegato Abate, ricordando la storia rimossa e incontrata per caso mentre preparava un libro sui migranti della baraccopoli di San Ferdinando. «Ho voluto scriverlo – ha aggiunto – per conservarlo nella memoria e perché è di grande attualità, se pensiamo alla vicenda del Ponte sullo Stretto… Vorrei che fosse un monito per evitare l’errore devastante di quella volta, con la promessa di un progetto grandioso e di migliaia di posti di lavoro”.

«I protagonisti del romanzo sono due giovani studenti universitari che lottano con tutte le loro forze, insieme agli anziani e alle donne del paese, per fermare le ruspe e il progetto di distruzione calcolata, ancora ricorrente nei luoghi della Calabria che abbiamo il dovere di conservare . Il pubblico presente – si legge in conclusione – ha ascoltato con attenzione il racconto di Abate, nel corso di un fitto dialogo incentrato anche sulla sua particolare storia di scrittore intrecciata con la sua vita personale, regalando lunghi applausi alla sua lettura, e dialogando con l’autore nelle copie firmate. che seguì”.

 
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