Era una villa degli anni ’60, diversa da tutte le altre dei dintorni: nessun facile riferimento estetico alla Toscana, niente cotto, niente mattoni, niente travi a vista, anzi. Un Ufo atterrato nella pineta della Versilia, con riferimenti più che vaghi all’architettura modernista americana, da Marcel Breuer a Frank Lloyd Wright. Circondata da circa 2.000 mq di giardino, è diventata la casa di vacanza di un’imprenditrice milanese e della sua famiglia, che hanno subito amato l’estraneità dell’edificio all’humus edilizio locale e che hanno avuto subito le idee molto chiare riguardo alla ristrutturazione.
La villa anni ’60 in Versilia, immersa nel parco della Versiliana. Foto Francesco Dolfo
Cambia tutto ma non cambia nulla
«Il progetto ci è piaciuto subito, l’edificio aveva una bellissima energia. L’idea era di mantenere alcuni elementi peculiari della casa, comprese le ispirazioni della scuola modernista americana, ma con il sapore di un’epoca italiana tipica di questo contesto”, spiega Luca Sartori del Studio sulla Superluna che ha curato la trasformazione di questa villa degli anni ’60 all’interno dello spettacolare parco della Versiliana, tra Forte dei Marmi e Marina di Pietrasanta. «Si potrebbe tranquillamente essere negli Usa, anche solo per il verde tipicamente mediterraneo in cui è immersa la casa», dice Sartori. «Siamo partiti dalla sistemazione dell’area esterna, nella quale abbiamo inserito ex novo la piscina rivestita in pietra “verde Alpi” in continuità con i toni verdi del parco e una terrazza per pranzare all’aperto», racconta ancora. «Poi ci siamo dedicati agli interni, 150 mq su due piani in cui siamo riusciti a creare, al piano superiore, tre suite, ciascuna con il proprio bagno interno in piastrelle 10×10 di ispirazione modernista». Al piano terra tutte le divisioni interne sono state abbattute per creare uno spazio unico e molto luminoso con effetto di continuità con l’esterno per sentirsi circondati dal parco.
