(Noël Celis, AFP)
Il 28 marzo, il governo cinese ha annunciato la revoca delle tariffe punitive sul vino australiano in vigore dal 2020, riaprendo di fatto l’accesso a un mercato da miliardi di dollari sulla scia del miglioramento delle relazioni bilaterali.
Le tasse aggiuntive avevano raddoppiato o addirittura triplicato il prezzo delle bottiglie australiane in Cina.
La Cina è un mercato chiave per le esportazioni australiane di vino, orzo, carne bovina, carbone e altri prodotti.
Secondo i dati del governo australiano, nel 2020 il vino ha rappresentato il 33% dei proventi delle esportazioni.
Tuttavia, negli ultimi anni le relazioni bilaterali si erano notevolmente deteriorate.
Nel 2018 il governo australiano, allora guidato dai conservatori, ha escluso l’azienda cinese Huawei dalla rete 5G del Paese. Nel 2020 ha chiesto un’inchiesta internazionale sulle origini della pandemia di covid-19, una mossa che ha fatto arrabbiare Pechino. Più in generale, Canberra ha accusato la Cina di voler aumentare la propria influenza nel Paese.
In risposta, Pechino ha imposto tariffe sulle principali esportazioni australiane come orzo, carne bovina e vino. Aveva inoltre sospeso l’acquisto di materie prime dall’Australia, compreso il carbone, privando Canberra di miliardi di dollari di entrate.
Tuttavia, molte delle restrizioni commerciali sono state gradualmente rimosse dopo che il laburista Anthony Albanese è salito al potere in Australia nel maggio 2022.
“La Cina vuole rafforzare il dialogo e la cooperazione con l’Australia”, ha detto il 28 marzo Lin Jian, portavoce del ministero degli Esteri cinese.
“Questa decisione andrà a vantaggio sia dei produttori australiani che dei consumatori cinesi”, hanno affermato in una dichiarazione congiunta il primo ministro australiano Anthony Albanese, il ministro degli Esteri Penny Wong e il ministro del Commercio Don Farrell.
Allo stesso tempo, Canberra ha annunciato che rinuncerà alla denuncia contro la Cina presso l’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) sulle tasse aggiuntive sul vino.
