Un assaggio di guerra ibrida elettronicatra sabato e lunedì, ha creato interferenze con i sistemi in poco più di 48 ore GPS di 1.614 aerei, molti dei quali commerciali, con passeggeri, che hanno sorvolato prima la regione baltica e la Svezia meridionale, poi la Polonia settentrionale, soprattutto nel settore occidentale vicino al confine con la Bielorussia e Kaliningrad, l’enclave tra Polonia e Lituania che formalmente appartiene alla Federazione Russa. E non solo. Le mappe delle interferenze dovute ad operazioni di “jamming” e “spoofing” ad alta tecnologia, rivolte sia al sistema GPS (una costellazione di decine di satelliti americani) che al GNSS, hanno registrato un picco di interferenze proprio dove sono presenti aerei alla massima velocità mettere in guardia Nato, mentre è facile verificare una situazione normale nella vicina Bielorussia, alleata di Mosca. Il tutto è stato riportato in blog e post online consultabili da tutti, dedicati a “mappare” le azioni vietate dei jammer, gli apparati “interferenti” su droni o veicoli terrestri.
Guerra elettronica, il jammer russo del Baltico oscura il GPS di 900 aerei che sorvolano Kaliningrad: la nuova azione di disturbo di Putin
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A Kaliningrad e nel Mediterraneo a Cipro esistono posizioni ben equipaggiate per la guerra ibrida elettronica dei russi. Tra i paesi “bersagliati” ci sono Germania, Lettonia e Danimarca. Ma cosa succede in pratica? Il rischio è ridotto, calcolato, anche se potenzialmente catastrofico per gli effetti che può provocare l’accecamento dei sistemi di ricezione GPS di un aereo in volo. James Bond alias Pierce Brosnan ne sapeva qualcosa nel film del ’97 con 007, “Il domani non muore mai”. Il tecno-terrorista Henry Gupta riesce a scatenare la guerra tra Cina e Gran Bretagna intercettando e confondendo il segnale GPS della fregata HMS Devonshire, e mandandola fuori rotta nelle acque del Mar Cinese Meridionale. E, infatti, un anno fa i piloti della Qantas australiana segnalarono interferenze VHS da parte della flotta cinese nel Pacifico orientale e nel Mar Cinese Meridionale, tramite onde radio “ad altissima frequenza”. Ma sono state osservate anche azioni di jamming GPS presumibilmente a partire da unità belliche cinesi. Lo stesso è accaduto nel 2019 agli aerei della RAF in decollo dalla base cipriota di Akrotiri. E ora questi allarmi sui cieli dell’Est Europa e dell’area baltico-scandinava.
L’ALLARME
“I russi sono molto forti in termini di capacità di guerra elettronica”, ha detto a Bloomberg lo scorso gennaio il capo di stato maggiore delle forze armate estoni, il generale Martin Herem. E un ufficiale svedese, lo stesso mese, attribuì esplicitamente alla Russia attività di “interferenza o guerra ibrida”. Forbes, a sua volta, ha riportato le storie di alcuni piloti che hanno sorvolato il Baltico, affermando che in alcune zone ormai è consuetudine passare dalla navigazione GPS a sistemi diversi, ad esempio alla navigazione inerziale. L’Ops Group, associazione di piloti, conferma che nell’area i velivoli sono “bersagliati” da falsi segnali, che confondono gli strumenti e, quindi, i piloti, al punto da compromettere la “capacità di navigazione”. Non si tratterebbe di un disturbo tradizionale, ma di qualcosa di più raffinato, lo spoofing GPS. Secondo il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz, l’obiettivo della guerra ibrida è creare “un’atmosfera di minaccia e un senso di impotenza nella società”. L’idea di essere in balia del terrorismo di Stato, che acceca e confonde gli aerei ed è capace di provocare volendo disastri (se il pilota crede di essere in una posizione diversa da quella reale) o “incidenti” di frontiera. La classica provocazione dello spionaggio militare. Melanie Garson, docente di sicurezza internazionale alla britannica UCL, definisce la guerra ibrida, elettronica, “la madre di tutte le invenzioni, e i russi – spiega – sanno come usarla concretamente ed è preoccupante, perché la Nato non lo fa ancora hanno la stessa capacità”.
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