L’oncologo superstar italiano in polemica con il New York Times, gli avvocati: “Vendete i quadri” – Corriere.it

L’oncologo superstar italiano in polemica con il New York Times, gli avvocati: “Vendete i quadri” – Corriere.it
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Di Ferruccio Pinotti

Carlo Croce, lo scienziato di 78 anni con una cattedra in America, è accusato di qualche plagio. Gli avvocati chiedono un milione di euro. Si difende: «Ho comprato le opere con i miei soldi, non con i fondi»

I suoi avvocati – supportati dalla sentenza di un giudice – gli chiedono un milione di dollari per la tassa non versata relativa alla causa (persa) col New York Timessostenendo che, invece di opporsi a problemi di liquidità, il professore dovrebbe vendere alcuni capolavori della sua collezione privata di dipinti di Rinascimento è nato a Barocco. Resiste e annuncia battaglia contro il proprio studio e contro la prestigiosa rivista. Il caso riguarda un noto studioso italiano, il prof Carlo Croce, 78 anni, superstar dell’oncologia

genetica con cattedra in America, in contenzioso con il giornale americano che, nonostante le sue 1.100 pubblicazioni scientifiche, ha sollevato dubbi sulla correttezza del suo lavoro con un articolo Anni di accuse di etica, ma Star Cancer Researcher ottiene un lasciapassare (8 marzo 2017) che, a 6 anni dalla sua pubblicazione, ha scatenato un putiferio giudiziario (non ancora chiuso) attorno a un qualificato scienziato che fonti qualificate definiscono “studioso del Premio Nobel”.

La storia ha avuto origine da a “vigilanti digitali” che posta critiche, spesso su siti anonimi, a saggi pubblicati su riviste scientifiche. Alcuni critici hanno preso di mira i saggi di Croce e di due sue ricercatrici di origine italiana, anch’esse molto apprezzate, Michele Garofalo E Flavia Pichiorri. Per sollecitare il New York Times era stato, con particolare virulenza, un professore associato alla Purdue University, il virologo David Sanders che si autoproclama «Science ethicist», che ha accusato di plagio e falsificazione di dati una ventina di pubblicazioni di Croce e del suo team di ricercatori.

Scienziato di successo e collezionista d’arte

Non sembrano estranee alle accuse forme di competizione per i fondi per la ricerca e persino invidie, come Croce – figura decisamente “larger than life” – ha finora ottenuto $ 100 milioni di finanziamento

per la ricerca genetica sul cancro da parte del governo degli Stati Uniti. Possiede anche una bella collezione di dipinti rinascimentali e barocchi e uno stipendio di $ 830.000 l’anno dalla sua università. Che comunque ha aperto un’inchiesta nei confronti dello studioso, dalla quale è stato esonerato, seppure con l’invito a correggere errori tecnici e a vigilare sulle pubblicazioni scientifiche da lui coordinate.

Difendere il Premio Nobel

Il mondo scientifico è stato turbato dalla storia: il biologo premio Nobel Filippo Sharp del Massachusetts Institute of Technology, lo ha difeso: «Direi che Carlo ha prodotto dei contributi importanti per l’identificazione delle cause molecolari del cancro. Non approvo una certa “spensieratezza” che lo caratterizza, ma se guardo a quello che ha realizzato dal punto di vista storico e se tolgo Carlo dalla comunità scientifica, penso che si impoverirà e questo non si applicano a chiunque pubblichi saggi su riviste scientifiche». Un professore del Dipartimento di Medicina Molecolare e Biotecnologie Mediche dell’Università Federico II di Napoli che preferisce non essere citato, racconta al Corriere: «Credo che Croce sia uno studioso del Premio Nobel. Certo dentro documenti accadono sempre errori scientifici che possono essere corretti, senza invalidare l’intero studio. Anche i ricercatori che hanno lavorato con lui sono ottimi professionisti». Secondo il sito ricerca. com Il professor Croce è il ricercatore italiano più citato nel lavoro dei suoi colleghi, autore di oltre 1.100 pubblicazioni scientifiche e 26.8178 forti citazionicon un H-index (la misura della prolificità e dell’impatto delle pubblicazioni di un autore nel mondo scientifico) di 241. È al primo posto nella classifica Top Italian Scientists.

La risposta dell’insegnante alle accuse

Da Columbus in Ohio spiega il professor Croce Corriere: «L’inchiesta della mia università si è conclusa senza risultati e lo sono ancora illustre professore all’Università Statale dell’Ohio. In realtà ho chiesto al “Consiglio di fondazione” essere risarcito dalla mia università perché l’istruttoria, invece di concludersi in 4 mesi, come prevede la legge, è durata 4 anni. Tutto è partito da un articolo del 2017 del New York Times che deriva da sollecitazioni non adeguatamente valutate dal giornale». Croce ha citato in giudizio il New York Times ma le leggi americane tutelano fortemente la libertà di stampa e di critica e la richiesta di retrazione dell’articolo è stato pertanto respinto. Inoltre, è sorto un contenzioso con il suo studio legale assistito, Kegler Brown Hill + Ritter, nella causa per diffamazione promossa contro il New York Times. «Li ho già pagati 750 mila dollari per una causa che secondo la legge americana aveva comunque poche possibilità di essere vinta, quindi credo di non essere stata assistita in maniera efficace. Ora vogliono un altro milione di dollari (un giudice tre giorni fa ha stabilito che sono dovuti, ndr). lo volevo retrazione (ovvero la revoca, ndr) dell’art volte, questo è stato il motivo della causa. Non mi hanno detto che è impossibile pubblicarlo sulla stampa. Così hanno continuato a mandarmi fatture per il loro lavoro, che non ha portato alla soluzione desiderata”. Croce decide di appellarsi: “Dovremmo vincere noi, ma se necessario mi rivolgerò alla giustizia italiana dove il diritto alla rettifica e al diniego è molto più tutelato”.

Critiche alla produzione scientifica

Sulla sua integrità scientifica, Croce è implacabile: «I miei lavori sono stati confermati da molti scienziati e molti di questi sono pietre miliari in Oncologia». Tuttavia è stato accertato che varie riviste scientifiche hanno ritirato 14 dei suoi lavori, come risulta anche dal database del sito specializzato“Orologio di ritiro”; in 35 pubblicazioni è stato necessario apportare correzioni, mentre in 4 casi i direttori della rivista hanno pubblicato una cosiddetta «espressione di preoccupazione», che serve a segnalare che la ricerca contiene errori o comunque non è più ritenuta attendibile. Il professor Croce non si scompone: «Naturalmente possono verificarsi piccoli errori nella riproduzione di figure, immagini ed errori di laboratorio e simili, ma ciò non inficia la validità di lavori scientifici che, prima di essere pubblicati, sono peer reviewedche è sottoposto al vaglio di molti studiosi. I miei studi hanno una percentuale di errore in laboratorio dell’1,2%, non mi sembra alta».

Collezionista invidiato

A chi lo critica dicendo che per pagare avvocati americani potrebbe vendere alcuni quadri della sua prestigiosa collezione di 300 capolavori risponde: «Negli anni ho costruito una delle collezioni private di arte rinascimentale e barocca italiana che si è affermata come una delle più importanti oggi negli Stati Uniti». Poi Croce risponde: «I quadri li compro con i miei soldi, il mio stipendio è di $ 830.000 all’anno e in passato ho creato un’azienda biotecnologica negli Stati Uniti che ha avuto successo. Se usassi fondi governativi per acquistare quadri sarebbe un reato gravissimo».

14 gennaio 2023 (modifica il 14 gennaio 2023 | 07:50)

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