L’ex ministro della Salute Roberto Speranza era presente oggi in Tribunale a Perugia all’udienza del processo per diffamazione a carico di Davide Rossi, scrittore, dottore in giurisprudenza e analista politico, dopo la pubblicazione del libro “La società fabiana e la pandemia: come arrivare alla dittatura“.
Nel libro l’autore parla dell’organizzazione inglese e della gestione dell’emergenza Covid in Italia. Una pubblicazione che quindi non ha incontrato il consenso dell’ex ministro Speranza che si è sentito diffamato da quanto scritto e ha deciso di sporgere denuncia contro l’autore. Il processo è stato trasferito per giurisdizione a Perugia.
In un post sul suo profilo Facebook l’autore, quando gli è stata notificata la richiesta di rinvio a giudizio, ha scritto: “Dunque, l’ex ministro della Salute Roberto Speranza mi ha querelato per diffamazione a causa del libro ‘La Fabian Society e la pandemia: come arriviamo alla dittatura». Che un uomo così potente abbia deciso di attaccare in questo modo uno scrittore esordiente che pubblica con un piccolo editore significa che il libro ha causato non pochi problemi. Questa storia riguarda tutti, perché sarà rivelatrice per capire se l’Italia è ancora un Paese civile. Se in questa nostra democrazia fosse ancora consentito esprimere critiche politiche circostanziate, e con la massima continenza verbale, a qualcuno che aveva il potere di chiuderci nelle nostre case, di impedirci di lavorare, di vedere i nostri cari. Per togliere i mezzi di sostentamento a chi ha deciso di non assumere un nuovo farmaco. È un brutto segno elaborare un libro. Affronterò questo confronto giudiziario non come se fosse una guerra ma semplicemente raccontando la mia verità, i risultati dei miei studi. Se mi opponessi alla sua forza con la forza sarei ovviamente sopraffatto. Ha l’immunità parlamentare, mezzi economici di gran lunga superiori ai miei e relazioni importanti. Il mio obiettivo non era e non è quello di diffamarlo. Piuttosto, ho ritenuto, sulla base delle ricerche, che la gestione politica degli avvenimenti degli ultimi anni rientri in un orizzonte culturale e politico ben preciso”.
