quasi un bergamasco su 5 sceglie il ristorante – .

quasi un bergamasco su 5 sceglie il ristorante – .
Descriptive text here

Bergamo. I ristoranti stanno per chiudere le prenotazioni per il classico pranzo di Pasqua e confidiamo in un buon numero di posti anche per Pasquetta, soprattutto all’ultimo secondo, visto che le decisioni sono fortemente influenzate dal meteo (e le previsioni per lunedì non sono buone) .

Nonostante il periodo economico difficile, la voglia di festeggiare fuori casa non diminuisce e i posti disponibili sono quasi esauriti. Nei 2.305 ristoranti di Bergamo e nei 3.070 esercizi pubblici, Confcommercio Bergamo stima una spesa di oltre 14 milioni e 300mila euro, con una crescita del 17% rispetto allo scorso anno. La cifra è portata per oltre 11 milioni dai ristoranti tradizionali e per la restante parte da bar e ristoranti senza servizio (da asporto). In particolare saranno più lontani 206mila a scegliere di festeggiare fuori casa, quasi un bergamasco su cinque, con un incremento di +17,3%. Positivo anche il takeaway per il quale viene stimato un valore di oltre 556mila euro a Pasqua e 463mila a Pasquetta. Ottimi segnali anche dalle salumerie, che propongono le ricette più varie, a partire dall’intramontabile torta salata all’insalata nervosa, oltre ad una vera e propria proposta di menu, di terra e di mare, che spazia mediamente dall’antipasto al dolce, dalle Dai 30 ai 40 euro a persona.

“Le previsioni sulle presenze alle vacanze rappresentano il termometro della stabilità del settore dei pubblici esercizi, che vede una crescita significativa solo nel segmento della ristorazione tradizionale. La voglia di festeggiare fuori casa è una tendenza costante ormai da anni, post pandemia, nonostante l’inflazione e le difficoltà economiche dovute all’aumento dei prezzi – commenta Oscar Fusini, direttore Confcommercio Bergamo – L’impennata del costo delle materie prime ha portato anche all’aumento dei prezzi nei ristoranti che sono in media 5 euro più alti per un menù completo rispetto allo scorso anno. Incrementi che purtroppo si notano anche nella spesa quotidiana”.

Quanto ai menù, a tavola vince la tradizione, senza rinunciare a tecniche di cucina innovative. La spesa oscilla in media dai 60 ai 100 euro, con punte di oltre 120 euro per i locali più famosi, oltre a menù a 50 euro nelle trattorie. C’è anche chi sceglie di mantenere l’opzione alla carta per chi desidera un pranzo più agile. E a Pasquetta è possibile scegliere un menù gourmet a prezzo contenuto nei ristoranti stellati e nei migliori indirizzi della zona (con qualche incursione in altre province lombarde) con l’iniziativa Gourmantico, che sta riscuotendo ottimo successo soprattutto tra le coppie più giovani che scelgono l’esperienza di degustazione in locali rinomati.

Le prenotazioni per Pasqua sono arrivate in anticipo, anche grazie all’ottima affluenza in generale nei ristoranti nei fine settimana, che ha incoraggiato i clienti ad organizzarsi per tempo in vista delle festività. C’è chi ha rinunciato del tutto a pubblicizzare il menù di Pasqua perché è già pieno. Anche se in alcuni casi le prenotazioni sono arrivate con lentezza, ci stiamo avvicinando al pienone. Per Pasquetta la partita è ancora aperta e si giocherà in base al meteo, che sembra sfavorevole: le prenotazioni tendono sempre ad arrivare all’ultimo minuto e fare previsioni diventa più difficile. Ma, ad eccezione delle località di alta montagna, più difficili da raggiungere in caso di condizioni meteo avverse, i ristoranti sono pieni o quasi per la classica gita fuori porta, alla quale però non si può rinunciare. Non mancano i locali che hanno deciso di restare aperti sia a pranzo che a cena, sia nel giorno di Pasqua che di Pasquetta. Quanto alla proposta, i menù resistono, ma non manca la scelta alla carta per chi preferisce festeggiare in maniera più agile. Il menù è la formula preferita da molti, anche per avere la certezza dei costi, soprattutto se le bevande sono incluse.

La tradizione ha il sopravvento, ma prevale lo sforzo di accontentare tutti: spazio quindi a menù di pesce, piatti vegetariani e alternative alla carne ovina, accompagnati da arrosti, conigli e altre specialità. Agnelli e capretti vengono esaltati con tecniche di cottura innovative, dalle basse temperature alla cottura con il fieno. Non rinunciamo alla classica colomba, rigorosamente artigianale, che accompagna toast o caffè, oppure viene rivisitata, proposta in semifreddi con crema allo zabaione o al mascarpone. Uova, asparagi, germogli ed erbe selvatiche ispirano ricette esclusive e grandi piatti.

“La Pasqua conferma la voglia di festeggiare fuori casa, al ristorante. L’offerta è ampia e diversificata. Sarà un fine settimana di lavoro intenso – commenta Petronilla Frosio, presidente del Gruppo Ristoratori Confcommercio Bergamo – Speriamo di essere completamente o quasi esauriti e speriamo nel bel tempo per Pasquetta. Quanto ai menù, per le feste vincono la tradizione e i prodotti di stagione, a cominciare dagli asparagi e dalle uova, interpretati con creatività nei nostri ristoranti”.

L’andamento positivo registrato dalla ristorazione segue l’andamento soddisfacente del turismo. In città, anche grazie all’organizzazione di eventi, la Pasqua è ormai diventata un momento interessante per il turismo primaverile e ci sono buoni segnali anche per il mese di aprile. Buone le presenze estere, in particolare da Polonia, Germania, Spagna, Regno Unito, Francia e Svizzera; in ripresa i viaggi dal Nord Europa e dai Paesi scandinavi, così come i turisti di lungo raggio da Stati Uniti, Russia e Giappone. Nell’entroterra si rinnova l’interesse per Leolandia e i parchi divertimento. Nelle valli, la combinazione di neve e bel tempo dei giorni scorsi aveva dato un grande impulso alle prenotazioni per un lungo weekend sugli sci, ma ora le prenotazioni dipendono dal meteo, così come da chi sceglie la nostra provincia come base, atterrando e con partenza dall’aeroporto di Orio al Serio, per un tour più ampio in Lombardia. Il turismo termale e del benessere è in continua crescita. Gli amanti del benessere scelgono gli hotel, anche nelle zone a minore vocazione turistica, per le terme, meglio ancora se abbinate a pacchetti gourmet e altri servizi, dalle degustazioni di vini ai cicli di massaggi e trattamenti estetici. Bene anche il turismo termale: San Pellegrino Terme fa il tutto esaurito e viene sempre più scelta come località per abbinare le gite in campagna o in montagna al relax termale. Il lago è leggermente più basso rispetto allo scorso anno (nel 2023 la Pasqua è stata più tardiva, infatti cadeva il 9 aprile). Sul Sebino, oltre ai turisti di breve e medio raggio provenienti dalla Lombardia, si registrano anche buone presenze di stranieri, dalla vicina Svizzera al Nord Europa.

“Anche quest’anno Pasqua e Pasquetta si confermano momenti importanti per i flussi turistici di inizio primavera in città e sembra che l’onda lunga promossa dalla capitale della cultura lo scorso anno, unita all’organizzazione di eventi e festival, stia dando ottimi risultati – commenta Alessandro Capozzi, presidente di Federalberghi Bergamo -. Anche in provincia e nelle valli i segnali sono buoni, anche se purtroppo con il calo delle temperature e il clima sfavorevole molte prenotazioni pendono dal meteo. Il turismo termale e del benessere è in continua crescita e attira sempre più persone. Il lago mostra un calo, probabilmente a causa dell’incertezza meteorologica”.

©Tutti i diritti riservati

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.

Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità? Sottoscrivi!

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV quattro arresti nel crotonese – .
NEXT il Festival dedicato alla musica, al cinema e alla cultura si sposta a Brindisi – .