Venezia. Il Porto “si apre” anche con il buio. Il tempo per ricevere le navi è prolungato – .

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VENEZIA – Cambiano le regole al porto di Venezia, con la possibilità per le navi fino a 180 metri con merci pericolose a bordo di entrare in porto per un paio d’ore…

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VENEZIA – Cambiano le regole al porto di Venezia, con la possibilità per le navi fino a 180 metri con merci pericolose a bordo di entrare in porto per un paio d’ore oltre il limite attuale, cioè il tramonto. Le bitte attualmente previste sono state riviste dall’Autorità Portuale, allungando gli orari di navigazione lungo il canale Malamocco-Marghera. Finora, infatti, le navi arrivavano al tramonto e non potevano entrare dall’ingresso del porto perché ci vogliono due ore per raggiungere il terminal. Quindi hanno dovuto aspettare all’ancora. Adesso, con il canale Malamocco-Marghera illuminato, possono farlo, perché allungano di due ore il limite di “tolleranza”. Lo stesso vale per le uscite: se fino ad ora le navi dovevano aspettare l’alba, ora possono partire due ore prima.

L’ordinanza 20/2024 apporta anche altre novità tra cui il fatto che «le limitazioni specifiche per gli ormeggi nel Canale Sud non si applicheranno alle navi di stazza lorda inferiore a 3mila tonnellate o di lunghezza inferiore a cento metri». Il Direttore Marittimo Ammiraglio Filippo Marini ha analizzato la valutazione del rischio proposta dall’Autorità Portuale del Mare Adriatico Settentrionale – porti di Venezia e Chioggia, evidenziando come siano applicabili i nuovi scenari emersi dallo studio “Channeling the green deal for Venice”. Per questo si è deciso di “incrementare l’operatività nautica del porto, mantenendo inalterati i livelli di sicurezza della navigazione e di tutela dell’ambiente”.

L’AUTORITÀ’

Dall’AdSP il presidente Fulvio Lino di Blasio ha così commentato l’ordinanza: «Modifica le regole di accesso al porto lagunare anche alla luce di alcuni risultati del progetto “Channeling the green deal for Venice”, promosso dall’Autorità di sistema portuale, contribuendo a migliorare i livelli operativi del porto veneziano mantenendo sempre come priorità il tema della sicurezza della navigazione e della tutela dell’ambiente. Si tratta di un risultato importante per la competitività del porto, che consentirà un ritorno misurabile in termini di incremento dei traffici e che dimostra come l’approccio scientifico adottato dall’Autorità nell’analisi del traffico navale in laguna sia l’unico modo per individuare le soluzioni che consentire di coniugare l’attività economica con il rispetto dell’equilibrio ambientale”.

LA COMUNITÀ PORTUALE

Sulla stessa linea Venice Port Community, realtà che comprende una quarantina di operatori portuali. Il presidente Alessandro Becce ha evidenziato gli sviluppi futuri che questo passaggio può creare: «Potrebbe essere l’avvio di un percorso che porti all’operatività 24 ore su 24 del porto veneziano, un primo passo che ci auguriamo possa essere seguito con attenzione con analisi e simulazioni. Siamo certi che il percorso intrapreso dall’Autorità Portuale e dall’Autorità di Sistema Portuale possa garantire un futuro all’intero settore produttivo e al tessuto economico portuale”.

L’ordinanza avrà implicazioni dirette per gli operatori del settore, secondo il direttore dell’Ente zona industriale di Marghera Gianluca Palma: «Come tutte le novità, gli operatori coglieranno l’opportunità di ampliare le proprie capacità operative. Sono questi i presupposti per un porto moderno e competitivo sui mercati. I nuovi prodotti energetici, che già oggi viaggiano via nave, potranno così svilupparsi sempre di più”. Alessandro Santi, vicepresidente vicario della Comunità Portuale di Venezia ha poi concluso: «Accogliamo la volontà dell’Autorità Portuale di gettare le basi per un futuro di porto regolamentato in presenza dell’operatività del Mose. Le potenzialità di Venezia e Chioggia sono indiscusse e non solo per il porto, ma ricordando l’importanza della pesca. Abbiamo definito un percorso che porterà, si spera in tempi molto brevi, ad avere nuovi strumenti che ci consentano di estendere l’operatività dei porti e aumentarne l’efficienza”.

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Il Gazzettino

 
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