5 piccoli borghi da scoprire all’ombra del Monte Amiata – SiViaggia – .

5 piccoli borghi da scoprire all’ombra del Monte Amiata – SiViaggia – .
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Con l’aumento delle temperature, l’allungamento delle giornate e i fiori che sbocciano sui rami, la primavera è la stagione ideale per esplorare nuove destinazioni.

Se ti piace vagare con lo sguardo tra morbide colline ricoperte di ulivi e punteggiate dai colori vividi dei fiori, con un campanile che si erge su ogni cima a segnalare la presenza di un piccolo borgo tutto da esplorare, il sud della Toscana potrebbe essere il posto giusto per te.

Nell’area di Monte Amiataun gruppo montuoso di origine vulcanica che sorge nell’entroterra, si possono trovare tanti piccoli paesi immersi in un’atmosfera davvero fuori dal tempo, dimenticati dai circuiti del turismo mainstream e come addormentati in un limbo sonnolento.

Il visitatore può entrare in punta di piedi, da un punto di vista privilegiato, senza filtri.

Il Monte Amiata, la cui vetta raggiunge i 1738 metri, domina un’ampia zona di territorio compresa tra la Val d’Orcia, la Val di Paglia e la parte più interna del Maremma grossetana. Quest’ultima zona, costellata di piccoli borghi, nasconde panorami naturali da favola, grazie alla sua conformazione e alla mano dell’uomo che ha elegantemente modellato il territorio. Storie e arte si abbracciano nel cuore di centri oggi scarsamente popolati, ma la cui eredità è evidente passeggiando tra i loro vicoli secolari.

Castel del Piano, bellezza immutabile

La zona del Monte Amiata, antico vulcano spento da più di duecentomila anni, è poco densamente abitata, costituita per lo più da piccoli centri situati lungo le valli del monte.

Uno dei centri principali, punto di riferimento di tutti i servizi sia per gli abitanti delle valli che per i turisti, è Castel del Piano.

Enea Silvio Piccolomini, poi papa Pio II, scriveva nella seconda metà del Quattrocento: “Ad occidente l’Amiata digrada verso la Maremma e sovrasta Casteldelpiano (che è un paese posto alle radici del monte) e che per per la bellezza del luogo, la comodità della posizione e l’amenità del paese, è senza dubbio il primo tra quelli situati da quel lato. È irrigato da sorgenti limpidissime e, fino a mezzo giro delle mura, è circondato da un fiume di acqua perenne. Le è stato dato quel nome perché è situata su una fertile pianura che si estende per circa un miglio, verde di alberi e piena di prati e campi lavorati.

Parole ancora oggi autentiche, che testimoniano labellezza immutabile che si possono ammirare da questa cittadina.

Non è solo la bellezza del territorio circostante, però, a caratterizzare Castel del Piano: il centro storico racchiuso entro le mura è, infatti, costellato di palazzi nobiliari ed edifici religiosi che emergono dall’intricata rete di vicoli a nord di Corso Nasini. , la via principale del centro ricca di enoteche, ristoranti e altri esercizi commerciali.

Montegiovi, una terrazza sull’Amiata

A poca distanza da Castel del Piano, e infatti sotto la giurisdizione comunale di quest’ultimo comune, si trova Montegiovi, un piccolissimo borgo arroccato sulla sommità di un colle che domina le dolci colline circostanti.

Il panorama è il motivo principale per andare a Montegiovi. La via termina in Piazza della Vittoria, un ampio balcone con a vista spettacolare alle pendici dell’Amiata.

Il borgo è molto piccolo, ma si riconoscono le antiche mura e la trecentesca chiesa di San Martino, che domina la parte centrale del paese.

Scorrendo il panorama in direzione del Monte Amiata si possono intuire i contorni dei corsi dei fiumi Ente e Vivo, due dei numerosi corsi d’acqua che sgorgano dalle pendici dell’antico vulcano.

Alla confluenza tra loro, creano uno spettacolare susseguirsi di piscine naturali, riparate dall’ombra dei boschi, meta dei giovani locali durante le calde estati del sud della Toscana

Rocchette di Fazio, vestigia di un nobile passato

Frazione del comune di Semproniano, Rocchette di Fazio si tratta di un tipico e scenografico borgo medievale, arroccato su una rupe calcarea, alle porte della riserva naturale Bosco dei Rocconi, sulla cui sommità si ergono i ruderi dell’imponente Fortezza Aldobrandesca un tempo simbolo della città.

In epoca medievale, centro di importanza militare e strategica, Rocchette di Fazio ha perso nel tempo sempre più importanza e oggi è una località sostanzialmente disabitata, ma ben tenuta da chi possiede appartamenti adibiti a fini turistici o come seconda casa .

Il paese si snoda lungo alcuni vicoli acciottolati, nella piazza principale c’è un ristorante con orario intermittente e il silenzio avvolge le pietre della Rocca e della Chiesa Parrocchiale di Santa Cristina, i due edifici monumentali del paese.

Tutt’intorno fitti boschi si snodano in una ripida discesa verso la sottostante valle dell’Albegna, il terzo fiume più lungo della Toscana. Un sentiero collega il paese alle cosiddette Strette dell’Albegna, un canyon scavato dal fiume in un tratto dove grandi pareti di roccia bianchissima lo circondano. Un luogo naturale magico e ideale per un picnic.

Santa Fiora, il centro turistico dell’Amiata

Uno di I borghi più belli d’Italia, Santa Fiora Gode ​​di buona fama e si trova a sud-ovest del Monte Amiata, a metà strada tra Castel del Piano e Roccalbegna.

Presenta un delizioso centro storico dal chiaro sapore medievale, fatto di vicoli e strade lastricate, archi e porte che movimentano il panorama urbano e una composizione su più livelli, ovvero i quartieri di Castello, Borgo e Montecatino.

Il quartiere Castello è quello che coincide con il centro storico, dove si può visitare la Chiesa Parrocchiale delle Sante Flora e Lucilla decorata con opere di Della Robbiail palazzo Sforza e il suo Museo della Miniera di Mercurio, eredità di un passato cruciale per la regione: nella vicina Abbadia San Salvatore, tra i primi del Novecento e gli anni Settanta, fu aperta una delle miniere di mercurio più grandi del mondo.

Perdersi passeggiando tra le antiche vie del borgo è una delle attività più attraenti del quartiere principale.

Il rione Borgo si trova a sud del centro, leggermente più in basso rispetto alla sommità del colle su cui sorge il paese. Qui, dal XVI al XVIII secolo, ebbe sede il ghetto ebraico di Santa Fiora. La piazza del Ghetto è una delle poche in città con un unico ingresso da cui si entra e si esce, ornata dalla Chiesa di Santa Chiara.

Infine, ancora più in basso ecco il quartiere di Montecatino con la grande Peschiera del XVI secolo, costruita attorno alle sorgenti del fiume Fiora per raccoglierne e convogliarne le acque. L’adiacente Chiesa della Madonna della Neve ha un pavimento in vetro che lo permette vedere le acque del fiume scorre proprio sotto i tuoi piedi.

Roccalbegna, sembra uscita da una fiaba

Percorrendo la strada statale 323 del Monte Amiata in direzione sud non è facile rendersi conto della straordinarietà del luogo verso cui ci si dirige, Roccalbegna.

Sarà solo una volta attraversato e lasciato il paese che, voltandoti indietro, rimarrai senza parole, osservando la rocca che svetta sulla sommità della rupe che domina, o meglio incombe, sul paese: un borgo medievale che nemmeno il miglior autore avrebbe potuto immaginare.

Oltre ad una passeggiata panoramica per ammirare il panorama dalla rocca Aldobrandesca che domina il paese dall’alto della rupe, Roccalbegna merita una passeggiata per ammirare la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, nella piazza centrale su cui si affaccia la Torre Civica con il suo orologio. All’interno della Chiesa è conservata una prestigiosa pala d’altare, raffigurante una Madonna con Bambino, attribuita ad Ambrogio Lorenzetti (1340 ca.).

 
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