“Milan, investiremo per essere grandi. Leao resta con noi, l’obiettivo è sempre vincere” – .

“Milan, investiremo per essere grandi. Leao resta con noi, l’obiettivo è sempre vincere” – .
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Giorgio FurlaniCEO di Milanosi è raccontato in una lunga e interessante intervista Gazzetta dello Sport.

Parte subito il colloquio per cosa, per chi vive Milano e porta il rossonero nel cuore, è una tragedia calcistica: la seconda stella delInter. “E’ chiaro che ci sarebbe piaciuto vincerlo prima, ma punteremo a farlo l’anno prossimo. – esordisce velocemente l’ad rossonero – Non siamo poi così lontani: stiamo uscendo dal nostro guscio, il Milan è un club che ha rischiato il fallimento dopo la gestione cinese, ora l’obiettivo è continuare nel percorso di crescita per essere stabilmente al livello delle migliori d’Europa. In campionato abbiamo un punto in meno rispetto al campionato stagionale e dieci in più rispetto a un anno fa a parità di giornate. Vuol dire che abbiamo migliorato la squadra e abbiamo una base di partenza più forte con buone rotazioni. I nuovi acquisti hanno portato 40 gol e il turnover non è più una sofferenza.“.

Champions League Manca dal direttivo rossonero ormai da 17 anni, e così Furlani spiega quali sono i piani per provare ad alzare la coppa dalle grandi orecchie: “Se lo chiedi a Cardinale te lo dirà il prima possibile. Lui è innamorato del club e guarda alla sostanza, in questo è il più determinato. Se mi chiedi in cosa vorrei migliorare è semplice: vincere. Un anno fa arrivavamo in semifinale di Champions League, non accadeva dal 2007. Quest’anno ci siamo fermati alla fase a gironi ed è anche questione di fortuna o sfortuna nel sorteggio. E poi c’è l’Europa League, che non abbiamo mai vinto: è un obiettivo importante. Non so quanto tempo ci vorrà perché non si può stabilire a tavolino, ma ripeto: abbiamo ereditato una società insolvente e l’abbiamo riportata ai vertici della Serie A, grazie anche alla guida del presidente Scaroni. I risultati sportivi ci hanno aiutato ad alimentare quelli economici e viceversa, dopo diciassette anni abbiamo un bilancio positivo. E se RedBird investisse 1,2 miliardi nel club solo per ridimensionarlo? Non la penso così. Cardinale è il primo ad essere consapevole che non può esistere performance finanziaria senza performance sportiva“.

Il mondo rossonero, qualche settimana fa, era rimasto perplesso di fronte alle indagini e al polverone sollevato per la presenza del Guardia di Finanza A Casa Milano: “Non abbiamo paura delle indagini, la proprietà del Milan è RedBird dall’agosto 2022. Elliott ha concesso un seller prestito che è uno dei tanti modi possibili per concludere un’operazione di questa portata. Non c’è nulla di nascosto, tutto è molto trasparente, i fatti sono facilmente verificabili. È giusto che le autorità facciano il loro dovere, noi rimaniamo pienamente collaborativi. L’unico desiderio è che ciò avvenga rapidamente. – prosegue poi riferendosi alla ricerca di nuovi soci – Il tanto chiacchierato prestito al venditore scade nella seconda metà del 2025, quindi nulla è imminente. Sulla questione sociale, invece, posso assicurarvi che non ci sono trattative in corso“.

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Sul “nuovo”Acquisto della dirigenza rossonera, l’ad tifoso del Milan spiega invece: “A livello formale Zlatan non ha deleghe con cui decidere, ma il nostro approccio al lavoro non è “formalistico”. C’è un gruppo che opera e decide in piena collegialità. Il mio rapporto con Ibra è fantastico e ho la fortuna di averlo intorno, è curioso. Non posso parlare a Maignan nella sua lingua. Ma non dimentichiamo Moncada: Geoffrey è il numero uno. – sottolinea – È proprio Ibra il primo a rivolgersi a Geoffrey per scambiare opinioni sui profili dei giocatori. Non decido sulla scelta tecnica, ma sugli aspetti connessi e legati all’investimento: se ne hai 100, non ne punti 80 su un solo giocatore. Per quanto riguarda gli obiettivi di mercato non spetta a me discutere di nomi o ruoli“.

Poi Furlani si concentra un po’ di più sull’argomento più gettonato: il mercato. “Nel calcio commettiamo il grosso errore di pensare che il prezzo corrisponda al valore, ma non è quasi mai così. Il mercato dei calciatori è il più inefficiente che ci sia. Vogliamo puntare al valore, dobbiamo trovare Pulisic, Loftus… Il budget stesso dipende da tanti fattori: da come finiremo la stagione o dal mercato in uscita. Non puntiamo ai numeri ma a migliorare la squadra con i giocatori del Milan. Leone? Ha una clausola rescissoria da 175 milioni ma prima ancora c’è il desiderio di restare al Milan. Sta bene qui, dovrebbe essere lui a chiederci di andare ma proprio non vuole. Viva Leao al Milan. Theo e Maignan, invece, hanno contratto fino a giugno 2026. Si parla di vendere o comprare ma spesso sono i giocatori a decidere del loro futuro. Theo e Mike sono due campioni“.

Anche io’argomento allenatore è bruciante, visto e considerato quanto ne parliamo. Ma Furlani procede senza problemi: “La nostra stagione finora è stata buona, ma come l’anno scorso c’era un’altra squadra che è andata oltre le aspettative. Ieri Napoli, oggi Inter. Pioli ha una storia decisamente positiva al Milan, ha riportato la squadra in Champions e ha vinto lo scudetto. Viene spesso criticato ma ha ottenuto risultati importanti. Nessuno del club ha mai parlato di panchina a rischio. Sarebbe ingeneroso valutarlo in base al suo futuro percorso in Europa League o all’esito del derby, per quanto importante sia“.

Infine conclude parlando del gioiellino rossonero, Francesco Camarda: “Le riflessioni sulla seconda squadra ci sono ormai da cinque-sei anni, ma il contesto normativo resta complicato. Camarda? E’ un ragazzo cresciuto nel nostro settore giovanile, ha appena compiuto 16 anni e vorremmo che restasse sempre con noi. Lui è un tifoso rossonero come me e sono convinto che voglia restare in un progetto sportivo importante. Tengo a precisare che certi dati emersi riguardo ad ipotetiche richieste avanzate non sono assolutamente corretti, anzi sono offensivi per gli agenti, per il ragazzo e la sua famiglia“.

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