Neppure con il mercato si è riusciti a recuperare il terreno perso in estate…
“Ci sono stati diversi fattori che hanno contribuito a una stagione sottotono. Molte volte si tratta in realtà del lavoro sbagliato, iniziato l’anno scorso. Siamo arrivati a Calzona e spero che ci sia ancora tempo per recuperare da una stagione che rischia di diventare davvero brutta”.
Crede ancora che il Napoli possa vincere il quinto, attualmente valido per la qualificazione alla Champions League?
“Credo che la possibilità ci sia. Il mio timore è sempre quello di una squadra non concentrata sull’immediato. Vedo Osimhen già preparato per il prossimo anno, Kvaratskhelia contentissimo per la Georgia, allenatore proveniente dalla Nazionale. Vedo tanti giocatori non concentrati sul momento in cui però serve la massima concentrazione”.
Quando si parla di Atalanta si pensa anche alla capacità di Gasperini di esaltare le doti dei suoi trequartisti. Qual è il segreto di Gasp?
“Se vedi Scamacca, che è una prima punta riconoscibile, non trova spazio. Gasperini gioca con attaccanti mobili che privilegiano gli spazi per gli inserimenti e non garantiscono punti di riferimento. I giocatori che arrivano da dietro sono molto difficili da leggere. C’è una logica, anche sugli acquisti e sui giocatori più funzionali al sistema dell’allenatore”
Perchè Lindstorm non gioca mai?
“Quando è arrivato ha potuto fare la sua parte. Tutti i giocatori hanno bisogno di fiducia, di continuità. Giocare a singhiozzo è molto difficile, soprattutto in una squadra che non riesce ad esprimersi al meglio. Scegliamo di affidarci ai soliti nei momenti di difficoltà, ma sarebbe stato utile provare anche qualcosa di diverso”
Il Napoli potrebbe ripartire da Gasperini?
“Penso che il Napoli abbia bisogno di un cambiamento totale. L’enorme progetto dell’anno scorso è naufragato. Puoi pensare di ripartire da zero, anche se non è facile. Serve un percorso, una campagna acquisti. Un allenatore come Gasperini può essere utile agli Azzurri. Mi dispiace però per quella che è stata la stagione dei napoletani. L’anno scorso aspettavo di vedere le partite degli Azzurri, mi hanno fatto divertire”.
In una stagione come questa Koopmeiners avrebbe fatto la differenza oppure anche lui avrebbe avuto difficoltà nel Napoli di oggi?
“È sempre difficile dirlo. È un calciatore funzionale nel calcio moderno. Anche se un giocatore da solo non può cambiare le dinamiche della squadra, sarebbe sempre meglio avere qualcuno come Koopmeiners”.
Spalletti nelle amichevoli della scorsa settimana ha insistito con il 3-4-2-1. I risultati sono stati positivi, anche se resta la questione del centravanti…
“Torniamo da questo tour con lo stesso punto interrogativo. Penso che Spalletti stia andando sul sicuro di seconda mano. Molte squadre giocano a tre e anche l’assetto dell’Inter sta seguendo. Per un torneo così combattuto credo che si cerchino giocatori pronti”.
Raspadori può essere utilizzato come prima punta nel sistema di gioco del Napoli?
“È il classico enigma del 4-3-3. E’ un giocatore che però vedrei bene nell’Atalanta, come giocatore di movimento. A Napoli ci sono due sterni che sono sempre molto larghi. Ultimamente Kvara tende ad entrare molto più spesso e hai bisogno di qualcuno che occupi l’area quando cerchi di allontanare i difensori. Si può scegliere il 4-2-3-1, anche se l’appoggio dei centrocampisti è fondamentale”.
Quanto è mancato Lozano in questa stagione?
“È un giocatore che colpisce forte e che ha creato. In mezzo al campo però è mancato il Napoli. Ho visto la partita contro l’Inter e Anguissa mi è sembrato lucido. Lobotka è stato spesso sottotono, così come Zielinski, che è stato tenuto fuori per vari motivi.
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