per una Bergamo accessibile – .

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Bergamo. Passeggiate urbane partecipative. Così li hanno chiamati, così li hanno definiti, coloro che uscivano lungo le strade della città per guardare, ma con occhi diversi, quante e quali sono le barriere architettoniche che, seppur minute, impediscono o rendono difficile il cammino di chi ha fragilità di vario tipo.

Un desiderio preciso, quello dell’amministrazione comunale di Bergamo, che ha commissionato i lavori a un team di architetti guidati da Nicola Eynard che, taccuino alla mano, ha affrontato una speciale avventura urbana insieme a un gruppo di cittadini con disabilità e terapisti occupazionali, figure specifiche dedite a trovare strategie per adattare al meglio gli spazi abitativi alla vita, anche laddove questa è più complicata. Il compito, entro la fine di maggio, sarà quello di redigere un documento, l’ Peba, il piano per l’abbattimento delle barriere architettoniche, e consegnarlo all’attuale amministrazione per evidenziare tutti gli ostacoli presenti in città e fornire anche una serie di possibili soluzioni per eliminarli o almeno evitarli. Il piano prevede una mappatura dettagliata dei luoghi critici della città e per ogni criticità individuata verrà proposta una soluzione, corredata da uno studio di fattibilità e da un preventivo di spesa.

L’obiettivo è infatti quello di correggere situazioni precedenti in cui la progettazione non considerava adeguatamente le esigenze specifiche delle persone che vivono o fruiscono degli spazi pubblici, nonché di un sistema urbano integrato nel suo complesso, rendendo l’accessibilità parte integrante e strutturata del progetto. pianificazione e progettazione urbana.

Attraverso passeggiate urbane partecipate, cittadini e associazioni possono così segnalare difficoltà lungo i percorsi, permettendo di individuare con maggiore efficacia le criticità. E quello che può sembrare un banale gradino o rampa della giusta costruzione o collocazione, in realtà costituisce un ostacolo insormontabile. Con questo spirito di osservazione e di annotazione, nel pomeriggio di ieri, giovedì 28 marzo, un folto gruppo di cittadini, in maggioranza su sedia a rotelle, ha dedicato due ore del proprio tempo alla camminata lungo il centro cittadino, cuore dell’attività dopo le puntate dedicate al Villaggio degli Sposi e Monterosso.

Nei due quartieri, il tour ha messo in luce la mancanza di segnaletica tattile per i non vedenti, semafori privi di segnalazione acustica e percorsi non accessibili a chi ha difficoltà motorie.

La passeggiata nel centro urbano di Bergamo è iniziata nel Largo 5 Vielui ha viaggiato Via Zambonate, Via Tiraboschi, Sentierone, Piazza Dante, Piazza Vittorio Veneto e finì alle Palazzo Frizzoni. Durante il processo sono emersi diversi elementi critici che influenzano l’accessibilità e la fruibilità dello spazio pubblico: aalcuni semafori di durata troppo breve e privi di segnale acustico, attraversamenti pedonali che presentano gradini che ostacolano le carrozzine, la pendenza di alcuni tratti di strada, il selciato che risulta fastidioso e problematico in particolare in Piazza Dante e Piazza Matteotti e all’estremità All’ingresso del Comune l’ostacolo è rappresentato dal cancello scorrevole rialzato e dalle scomode porte che rendono difficoltoso l’accesso.

“Oggi ti chiederemo di condividere il tuo punto di vista sui potenziali problemi che potresti incontrare nell’ambiente urbano – commenta l’architetto Nicola Eynard -. Noi, come professionisti nel campo dell’architettura e della terapia occupazionale, metteremo a disposizione la nostra competenza tecnica. Crediamo fermamente che combinare le vostre esperienze con la nostra specializzazione sia essenziale per ottenere risultati significativi e garantire un ambiente urbano accessibile e inclusivo per tutti”.

Il percorso verso una Bergamo più accessibile è un impegno collettivo che richiede la collaborazione di tutti i suoi cittadini. Attraverso l’unione di competenza tecnica ed esperienza vissuta, i Piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche (PEBA) si trasformano in un motore di cambiamento, guidando l’evoluzione urbana verso una città dove ogni strada, piazza ed edificio è accessibile a tutti. Con l’impegno continuo di istituzioni, professionisti e comunità possiamo costruire un futuro dove l’inclusione è la norma e l’accessibilità è garantita per ogni individuo.

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