un esempio di incompetenza e mistificazione – .

La controversa piscina comunale rimane un tema caldo in città. Prima l’annuncio dei lavori di riqualificazione, poi la polemica di Maria Vittoria Ceraso e la risposta dell’assessore Zanacchi e ora ecco il documento dei consiglieri di minoranza componenti della Commissione Politiche della Persona (Saverio Simi, Simona Sommi, Pietro Burgazzi, Claudia Monteverdi) :

Come consiglieri di minoranza e membri della Commissione Politiche Personali abbiamo deciso di prendere posizione sulla grottesca vicenda della piscina comunale. Un evento che rappresenta un esempio di superficialità, caparbietà, incompetenza amministrativa e mistificazione da parte della Giunta.

Per questo motivo riteniamo utile fare un po’ di chiarezza.

Innanzitutto è utile ricordare che tutti gli operatori e le società sportive del settore del nuoto nel 2017 avevano pubblicamente sconsigliato al Comune Galimberti-Virgilio di sottoscrivere la convenzione con Sport Management che prevedeva l’affidamento della gestione della piscina comunale per 25 anni in cambio dell’impegno dell’azienda nella riqualificazione dell’impianto. C’erano molte ragioni per agire con cautela, ma i consigli degli esperti e le osservazioni avanzate allora dalla minoranza furono del tutto ignorati. Il Comune di Cremona si è volutamente cacciato in un pantano giuridico ed amministrativo assolutamente prevedibile. Per questo crediamo che le responsabilità politiche del centrosinistra siano chiare, serie e oggettive.

Dopo 7 anni di contenziosi legali persi dal Comune per vizi formali ad esso imputabili, innumerevoli disagi da parte di cittadini e società sportive ancora vivi nella memoria dei cremonesi, siamo ancora al punto di partenza, come nel gioco del oca. Nessun lavoro fu mai avviato e l’Amministrazione Comunale dovette impiegare ingenti risorse umane ed economiche per districarsi dagli impegni di un cappio scritto confusamente, come rilevato anche dal parere ufficiale del Collegio dei Conti.

L’unico che non si è ancora accorto di essere stato raggirato è l’assessore Zanacchi, al quale i suoi colleghi consiliari hanno abilmente scaricato la responsabilità di loro stessi. E lui, con l’ingenua sfrontatezza che lo caratterizza, si muove confusamente su un terreno che non conosce, senza averne gli strumenti e le competenze, rimediando a sciocchezze e sconfitte, mentre i suoi sornioni colleghi tacciono, lasciando a lui tutto il “credito” e anche il palco.

In questi anni la minoranza ha fatto il proprio dovere, responsabilizzando la maggioranza degli impegni assunti e non mantenuti, dando voce alle molteplici criticità gestionali emerse. Alle critiche di alcuni esponenti della maggioranza diciamo che non abbiamo mai ostacolato nulla perché davvero nulla si è mosso: solo tante parole, dichiarazioni rassicuranti e promesse che sono finite nel nulla.

Ora che la Corte dei Conti, con la delibera n. 291 del 23.11.23, ha deciso di fare luce sull’andamento del projectfinancing della piscina comunale, speriamo che qualcuno capisca che non basta la buona volontà per essere un buon amministratore, ma servono competenze e umiltà, merce rara di questi tempi.

Saverio Simi

Simona Sommi

Pietro Burgazzi

Claudia Monteverdi

 
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