“Salvatore ha guardato negli occhi il suo assassino prima di sparargli in faccia” – .

Ieri in aula le parole del poliziotto dell’Unità investigativa che ha ricostruito la scena del delitto e soprattutto la dinamica dell’omicidio

VITERBO – Il processo che coinvolge sei imputati per l’omicidio di Salvatore Bramucci avvenuto a Soriano nel Cimino è entrato nella fase cruciale con l’unificazione dei procedimenti a carico Constantin Dan Pomirleanu E Alessio Pizzuti, l’ultimo arrestato in relazione al caso. Tutti e sei gli imputati sono accusati di omicidio pluriaggravato, ad eccezione di Pizzuti.

All’udienza di ieri erano presenti in aula tutti gli imputati compreso Elisabetta Bacchiomoglie della vittima, che faceva la sua prima apparizione al processo.

Accanto a lei sul banco degli imputati c’era anche la sorella Sabrinail suo compagno Pomirleanu, Tonino Bacci, Lucio La Pietra E Pizzuti.

Nel processo sono rappresentate quattro parti civili: i tre figli di Bramucci e il fratello Isolino.

La presenza di Elisabetta Bacchio e gli altri imputati, insieme alle rappresentanze delle parti civili, rendono evidente l’importanza e la complessità del processo, che mira a far luce sull’omicidio e a dare giustizia alla vittima.

Nel corso di un’udienza particolarmente lunga, ritardata di circa un’ora e mezza a causa delle difficoltà nell’arrivo degli imputati dalle rispettive carceri, davanti alla corte d’assise presieduta dal presidente del tribunale di Viterbo, Francesco Oddifurono ascoltati i primi sei testimoni.

Tra questi testimoni, il titolare dell’autonoleggio, anche lui vicino di casa Bacciha testimoniato riguardo all’affitto di a Intelligente Forfour da quest’ultimo, una delle auto utilizzate per l’omicidio. Secondo la testimonianza l’auto sarebbe stata noleggiata, utilizzata e poi “regolarmente pagata e riconsegnata”.

I datori di lavoro di Bacci E La pietraentrambi gli operai, dichiaravano di non averli visti in cantiere il 4 agosto 2022, giorno in cui sarebbe stato effettuato un sopralluogo sulla scena del delitto.

Inoltre, La pietra non si è presentato nemmeno l’8 agosto, il giorno dopo l’omicidio, giustificandosi con il fatto di aver avuto un malore per aver esagerato a cena.

Entrambi venivano descritti come persone serie e capaci sul lavoro, dal comportamento impeccabile.

Dan Costantin Pomirleanu con Sabrina Bacchio, cognata di Bramucci

Altri testimoni inclusi nell’udienza di oggi sono stati uno dei tre ciclisti amatoriali che hanno scoperto l’auto con il corpo dell’uomo Bramucci A dare l’allarme sono stati un ufficiale penitenziario, vicino di casa della vittima, e il maresciallo del Nucleo investigativo dei Carabinieri che ha svolto gli accertamenti sul luogo del delitto. Le testimonianze di queste persone forniscono ulteriori dettagli ed elementi per l’indagine e il processo in corso.

Rivolgiamoci allora agli inquirenti dei Carabinieri. La ricostruzione fornita dai militari è dettagliata e inquietante. La scena del crimine presenta una serie di elementi che fanno pensare ad una situazione di estrema violenza e determinazione nell’azione dell’assassino.

Toni Bacci con Sabrina Bacchi e il marito rumeno

Il veicolo della vittima mostra molteplici segni dell’attacco, tra cui un buco nel parabrezza, prove di un colpo sparato dall’esterno e altri colpi sul montante della portiera e sul sedile del passeggero. La descrizione della posizione del corpo di Bramucci e tracce di sangue e ferite evidenziano la brutalità dell’attacco.

La presenza di diversi proiettili nel corpo della vittima suggerisce che l’assassino ha agito con determinazione e crudeltà, infliggendo più colpi dopo il primo colpo.

Tonino Bacci

Il fatto che sulla scena del delitto non siano stati rinvenuti bossoli fa pensare all’utilizzo di una rivoltella, probabilmente di piccole dimensioni.

Questo dettaglio fornisce ulteriori elementi per la ricerca dell’arma e potrebbe aiutare a comprendere la tipologia dell’arma utilizzata e il possibile profilo dell’assassino.

Inoltre, la precisione e la brutalità dell’attacco suggeriscono che l’assassino potrebbe essere stato determinato e avere una certa esperienza nell’uso di armi da fuoco.

La mancanza di una buona mira potrebbe indicare che il bersaglio era già a distanza ravvicinata, il che potrebbe aver facilitato l’azione dell’assassino.

La testimonianza del soldato fornisce una visione chiara e spaventosa degli eventi che hanno portato alla morte di Salvatore Bramuccifacendo ulteriore luce sulle circostanze dell’omicidio e sulle modalità dell’aggressione.

Il tempestivo intervento del gruppo di ciclisti e la testimonianza dell’agente di polizia penitenziaria hanno contribuito in modo significativo alla rapida scoperta del delitto e all’avvio delle indagini.

Le due sorelle e il loro amico, mentre erano in bicicletta, hanno notato l’auto con il parabrezza sfondato e il finestrino frantumato. Inizialmente pensavano si trattasse di una persona che aveva avuto un malore mentre guidava, ma avvicinandosi hanno scoperto il corpo di un uomo. Sebbene non abbiano sentito gli spari né visto nessuno fuggire dalla scena, il loro tempestivo intervento ha permesso di dare l’allarme e avviare le procedure di soccorso e di indagine.

Invece l’ufficiale di polizia penitenziaria, vicino di casa della vittima, ha sentito chiaramente gli spari, anche se inizialmente li ha interpretati come possibili colpi sparati contro animali selvatici. La sua testimonianza fornisce un’importante testimonianza temporale sui fatti, confermando che gli spari sono avvenuti poco prima del ritrovamento del corpo da parte dei ciclisti.

Questi dettagli testimoniali contribuiscono alla ricostruzione precisa della sequenza dei fatti e possono essere cruciali per stabilire l’ora approssimativa dell’omicidio e per identificare eventuali sospettati o testimoni chiave che potrebbero avere informazioni rilevanti per le indagini.

Il rinvio dell’udienza al 29 aprile conferma la complessità e l’importanza del processo in corso. Altrettanto fitta si preannuncia la prossima udienza, con la corte d’assise che sentirà importanti testimoni ed esperti per approfondire gli aspetti medico-legali e investigativi legati al caso.

La presenza del medico legale Elisabetta Baldari consentirà una valutazione più approfondita delle lesioni riportate dalla vittima e dei dettagli relativi alle cause della morte, fornendo ulteriori elementi per comprendere la dinamica dell’omicidio.

L’ex comandante del nucleo investigativo dei carabinieri di Viterbo, Marcello Egidiopotrebbe offrire una prospettiva chiave sulle fasi iniziali delle indagini e sulle strategie investigative adottate per raccogliere prove e testimonianze.

La testimonianza dei tre militari che hanno condotto le indagini, coordinati dalla Procura Massimiliano Siddisarà fondamentale per comprendere il lavoro svolto dalle forze dell’ordine nelle fasi successive alla scoperta del delitto e per chiarire eventuali dettagli sulla raccolta delle prove e sugli sviluppi delle indagini.

Questi ulteriori contributi testimoniali e di esperti promettono di fare ulteriore luce sul caso e fornire elementi importanti per lo sviluppo delle prove e la ricerca della verità nel processo in corso.

Tag: Viterbo Bramucci omicidio processo Salvatore sguardo assassino occhi sparatoria faccia

 
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