Strage di Samarate, Alessandro Maja ricorre in Cassazione e insiste per difetto mentale – .

SAMARATEAlessandro Maia ha archiviato il ricorso alla Corte Suprema contro l’ergastolo per la strage di Samarate: nella notte tra il 3 e il 4 maggio 2022 il geometra 60enne uccise la moglie Stefania Pivetta e la figlia Giulia, a soli 16 anni, colpendoli con un martello nel sonno e ferendo gravemente il loro primogenito Nicolò è l’unico sopravvissuto alla strage.

Vizio mentale

Maja è già stata condannata all’ultima pena sia in primo che in secondo grado. Il ricorso in Suprema Corte, sia pure con una diversa sfaccettatura dato che la Suprema Corte non entra nel merito della sentenza di appello, riguarda sempre mancato riconoscimento dell’incapacità di intendere e di volere della parte al momento del fatto dell’assassino reo confesso. Un difetto mentale già escluso dalla perizia imparziale discussa in prima istanza.

Un calvario continuo

«Continua a firmare appelli, a noi sembra molto capace di intendere e di volere – commenta brevemente Stefano Bettinelli, avvocato parte civile della famiglia Pivetta – I miei clienti non commentano, ma non capiscono. Intendiamo: Maja sta esercitando un suo diritto e nessuno glielo vuole negare, però in particolare per Nicolò è un calvario continuo»

cassazione samarate maja – MALPENSA24
 
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