«Vi dico quali sono le mie gioie più grandi al Cagliari. Sul mio futuro qui…” – .

Nicolas Viola, centrocampista del Cagliari di Claudio Ranieri, ha parlato tanto della partita di San Siro quanto del futuro

L’edizione odierna del quotidiano Tuttosport ha pubblicato l’intervista realizzata con Nicola Viola. Il centrocampista di Cagliari di Claudio Ranieri ha parlato tanto della partita di San Siro contro l’Inter quanto del proprio futuro. Le sue parole:

MOMENTO – «Nel calcio viviamo di etichette, ma io credo piuttosto che per fare bene bisogna scendere in campo e ogni minuto è fondamentale. Mi alleno per essere titolare, su questo non ci sono dubbi e rispetto le scelte. Poi, con la regola delle cinque sostituzioni, non ci sono più titolari e riserve, ma venticinque giocatori importanti che devono restare al top del loro gioco”..

QUASI RADDOPPIA CONTRO L’INTER – «Sì e c’è ancora un po’ di rammarico perché potevano essere i tre punti più importanti della stagione. Ho colpito molto bene la palla, ma forse nel finale sono stato sbilanciato un po’ da Arnautovic. Sarebbe stata l’apoteosi, ma è comunque arrivato un pareggio che ci tiene con i piedi per terra in vista della Juve”.

ESULTAZIONE DEL GOL CONTRO L’ATALANTA – «Il Cagliari veniva da risultati importanti, ma gli mancava la scintilla di una grande squadra e quella esultanza del 2-1 coglieva bene quello che ci dice sempre Ranieri, cioè guardare tutto in una prospettiva positiva, senza mai abbassare la testa e mettere mettere in pratica le cose che sappiamo fare. Questo è lo spirito con cui dobbiamo affrontare anche la Juventus”.

UNIPOL FATTORE DOMUS – «La nostra forza è il fattore campo, diamo il massimo davanti ai nostri tifosi ma non deve essere un alibi perché dobbiamo fare punti anche fuori casa e, per fortuna, ultimamente ci riusciamo. Gli altri stanno spingendo e noi dobbiamo accelerare ancora: abbiamo molto rispetto per la Juve e, con umiltà perché siamo di fronte ad una squadra straordinaria, dovremo giocare con coraggio per provare a vincere”.

CLAUDIO RANIERI – «Partiamo dal presupposto che oggi per fare l’allenatore bisogna essere un po’ psicologi per gestire 25-26 teste diverse. Non è facile fare questo e per questo credo che anche i giocatori debbano fare uno sforzo per entrare nella testa dell’allenatore”.

REAZIONE POST DIMISSIONI – «Questa squadra ha sempre dimostrato di esserci, segnando anche molti punti dopo il novantesimo minuto, dimostrando quindi valori importanti. Ma ci mancava qualcosa in termini di convinzione e lui è stato molto bravo a farci affrontare le nostre responsabilità”.

MASSIMILIANO ALLEGRI – «Intanto Allegri è un grande allenatore che mi piace per l’equilibrio che mantiene nel bene e nel male. Questa è un’arma per la Juve e dovremo tenerla presente. La Juve è un avversario molto difficile da affrontare: il suo gioco è concreto e solido e rispecchia quello del suo allenatore. Allegri, come Ranieri, sa costruire squadre solide, sempre equilibrate e con un’identità che ripaga nel lungo periodo”.

BILANCIA – «Non ho rimpianti perché tutti gli errori che ho commesso sono stati la forza trainante che mi ha reso quello che sono adesso. Mentre per quanto riguarda le gioie mi tengo stretta la promozione dell’anno scorso e anche la prestazione dell’altra sera contro l’Inter”..

SALVEZZA – «Sarebbe un altro evento da ricordare. Non è mai facile per chi arriva dalla Serie B confermarsi: farlo sarebbe molto positivo per il futuro”..

CONTRATTO IN SCADENZA – «Al momento non guardo orizzonti lontani: la mia prossima destinazione è la Juventus, ho in testa solo la partita di venerdì».

 
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