«Chi cerca di negare l’antifascismo non fa altro che rafforzarlo» – Teramo – .

TERAMO. C’era una sfumatura politica, non solo rigidamente istituzionale, nelle celebrazioni del 79esimo anniversario del 25 aprile a Teramo. Sindaco Gianguido D’Alberto ha voluto dare un certo taglio alle cerimonie che si sono svolte ieri mattina in vari luoghi della città e lo ha dimostrato soprattutto il suo intervento, nel cui attacco si legge: «”La Resistenza è stata un evento straordinario. Aveva creato un nucleo davvero eccezionale che andava dagli ufficiali badogliani agli operai comunisti”. Credo che il significato più profondo del 25 aprile, che ha rappresentato l’epilogo della lotta pluralista e popolare per la libertà, sia racchiuso nelle parole di Nilde Iotti. Parole che oggi, in un momento storico in cui le celebrazioni per la Liberazione sono sempre più messe in discussione, in cui assistiamo quotidianamente a tentativi, anche da parte di esponenti istituzionali, di censurare l’antifascismo, di dimenticarlo, di negarlo, ci ricordano indelebilmente come La liberazione è patrimonio di tutti. Il 25 aprile non può e non deve essere una data divisiva, ma al contrario deve continuare a rappresentare un momento di unità nazionale per le nostre comunità, come lo fu nel 1945. Cercare di cancellare l’antifascismo si traduce paradossalmente in una sua ancora più forte affermazione . Perché sono proprio i tentativi di negarlo a confermarci che oggi, più che nel recente passato, è fondamentale ribadirne la necessità e il valore”. Non solo: il sindaco ha voluto istituire un “Cittadino al merito per i valori della Resistenza” che è stato consegnato da lui e dall’ex senatore del PCI Antonio Franchipresidente provinciale dell’Anpi, a Giuliana Valente, 93 anni a giugno: staffetta partigiana da ragazza, poi attiva in politica nell’allora PCI (faceva parte del comitato centrale ai tempi di Togliatti segretario), poi ancora prima donna vicepresidente del consiglio regionale tra’ 75 e ’85. Infine D’Alberto volle il regista teatrale Silvio Araclio leggi il monologo dello scrittore davanti al monumento ai Caduti della Resistenza Antonio Scurati al centro del recente caso mediatico.
Il corteo dei militanti antifascisti della Camera del Popolo, che sventolavano anche bandiere palestinesi, era chiaramente di natura politica, ma questa non è una novità.
Nella provincia si sono svolte cerimonie in vari centri. A Giulianova sono stati conferiti i diplomi alla memoria del comando militare dell’Abruzzo e dei combattenti per la libertà d’Italia. I soldati premiati erano Jwan Costantini, nonno del sindaco (ha messo in pensione la figlia Rossana); il tirocinio militare Cesare Stacchiotti (ritirò la giovanissima nipote Anita); il caporale maggiore d’artiglieria, internato e disperso, Luigi Stacchiotti (ritirò il figlio Aladino); il fante, internato militare Pasquale Stacchiotti (ritirò il nipote). Si è svolta a Roseto la XII edizione de “La libertà che veniva dal mare”, manifestazione che rievoca episodi dell’antifascismo rosetano con un giro in bicicletta nella riserva del Borsacchio. Prima della partenza, le istituzioni si sono unite per ricordare i caduti e coloro che hanno dato la vita per la libertà, rendendo omaggio al Monumento ai Caduti e alla targa del sindacalista Libero Pierantozzi.(rosso.te)

 
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