Terni. Tenta di tagliarsi un braccio, si salva una donna di 34 anni – .

Terni La donna è arrivata al pronto soccorso dell’ospedale di Terni in codice rosso con una ferita molto profonda al polso sinistro, tanto da rischiare l’uso di…

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Terni La donna è arrivata al pronto soccorso dell’ospedale di Terni in codice rosso con una ferita molto profonda al polso sinistro, tanto da rischiare l’uso della mano e del braccio. Una corsa contro il tempo da una casa di Collazzone per evitare il peggio, dopo che la giovane perugina, 34 anni, di origini moldave, si era autoinflitta coltellate multiple al braccio davanti al marito che ha subito chiamato i soccorsi, poi il delicato intervento chirurgico notturno durato oltre quattro ore e che le ha risparmiato l’uso della mano.

Un caso difficile da affrontare perché la donna è stata trovata in stato di alterazione dopo il litigio con il marito. La telefonata è arrivata giovedì alle 22.40 del medico dell’ambulanza che per prima ha soccorso il moldavo a casa, seguito dal trasporto al pronto soccorso Santa Maria e dall’intervento d’urgenza dell’equipe di chirurgia e microchirurgia della mano guidata in quel momento dal medico Giuseppe Mosillo (il reparto è diretto da Luca Braghiroli) che insieme ai colleghi ha valutato la situazione apparsa subito particolarmente grave a causa di una vasta ferita che ha interessato il polso con lacerazione dei tendini flessori, del nervo mediano e dell’arteria radiale. E qui è entrata in gioco la bravura dei professionisti ternani che negli anni hanno eseguito interventi di alta specializzazione, anche in urgenza, ottenendo negli ultimi mesi un risultato sorprendente e innovativo grazie ad una nuova tecnica riguardante il trattamento della spasticità dell’arto superiore una giovane donna di 27 anni di Terni affetta da encefalite spastica del cuore sinistro che aveva gravemente invalidato l’arto e la mano. Mentre nelle ultime settimane si sono occupati di un caso simile, con un giovane nordafricano ferito gravemente al braccio con un machete da un gruppo di connazionali.
Giovedì notte il trentaquattrenne è stato sottoposto al delicato intervento grazie alle apparecchiature di microchirurgia messe a disposizione al Santa Maria. L’intervento è iniziato alle 13.20 e si è concluso alle 5. Si è concluso nel migliore dei modi, tanto che il paziente è già in buone condizioni psicofisiche e sarà presto dimesso. L’equipe che ha eseguito l’intervento era composta, oltre che dal chirurgo Giuseppe Mosillo, anche dall’anestesista Alessio Maccaglia, dal chirurgo di sala operatoria Roberta Seconi e dall’infermiere di sala operatoria Massimiliano Conti. La donna ora sta migliorando di giorno in giorno tanto da essere considerata fuori pericolo e ha anche recuperato l’uso della mano. Ed è stata utilizzata la tecnica della microchirurgia grazie alla quale il chirurgo si avvale di un microscopio operatorio che gli permette di effettuare con efficacia l’intervento anche su parti umane molto complesse come quelle della mano.
Nel frattempo i Carabinieri di Perugia hanno avviato le indagini per accertare cosa abbia causato il gesto della donna e per questo è stato interrogato il giovane marito, che per primo ha chiamato i soccorsi ed ha impedito che la moldava morisse dissanguata.

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Il Messaggero

 
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