«Intervenga la Meloni altrimenti sarà il caos». La direttiva europea nel mirino nelle Marche – .

«Intervenga la Meloni altrimenti sarà il caos». La direttiva europea nel mirino nelle Marche – .
«Intervenga la Meloni altrimenti sarà il caos». La direttiva europea nel mirino nelle Marche – .

La spada di Damocle è caduta. Con la stagione turistica alle porte, la sentenza del Consiglio di Stato sulle concessioni balneari suona come un requiem. Le proroghe richieste dal governo devono essere immediatamente disapplicate e i Comuni devono mettere a gara le spiagge il prima possibile. La sentenza pubblicata il 30 aprile ha stabilito che il termine ultimo per la deroga è il 31 dicembre 2023. A gennaio Palazzo Chigi aveva inviato una lettera all’Ue per spiegare le ragioni del rinvio – a gennaio 2025 – dell’applicazione della direttiva Bolkestein e la necessità per completare la mappatura delle coste italiane. Una mappatura il cui obiettivo era dimostrare che la risorsa spiaggia in Italia è scarsa. Ma il durissimo pronunciamento del Consiglio di Stato – l’ultimo di una lunga serie – ha respinto questa impostazione. «Si tratta di mere supposizioni, prive di evidenza, in quanto la risorsa è certamente scarsa – si legge nelle motivazioni – e la presenza o meno dell’interesse transfrontaliero non dipende certamente dalla mera (peraltro solo affermata) limitata rilevanza del dato economico concessione».

Lapidario. Cosa fare adesso? Continuare a sperare che l’Europa accolga le richieste del governo italiano? Una speranza decisamente remota, per usare un eufemismo. Se si aprisse per noi una finestra di opportunità, cosa impedirebbe a Spagna, Portogallo, Grecia e gli altri Paesi europei che si affacciano sul mare di avanzare la stessa richiesta? È più probabile che alla fine si faccia una gara e l’unico modo per salvare le famiglie che ruotano attorno al settore balneare è introdurre correttivi alle aste per tutelare il più possibile gli attuali concessionari, garantendo loro adeguati compensi in caso di perdita dell’impresa. Ma i tempi per fare i decreti attuativi e mettere in moto questa macchina sono sempre più stretti. Considerando che di Bolkestein si parlava per la prima volta nel 2006, è anche ora di porre fine all’incertezza totale in cui vivono da vent’anni le località balneari. È finito il tempo delle proroghe: ora è arrivato il momento delle decisioni definitive.

Continua…

 
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