La risposta di Non Una di Meno alla Regione – .

A Siena ritrovo il 25 maggio alle 17.30 per un flashmob nelle piazze centrali

SIENA. Dopo l’approvazione al Senato il 23 aprile della modifica al decreto legislativo 19/2024, le Regioni potranno collaborare con le associazioni anti-aborto per l’organizzazione dei servizi di consulenza. La nostra Regione, con una dichiarazione dell’assessore alla Sanità Simone Bezzini prima, e del presidente Eugenio Giani poi, esclude fermamente di avvalersi della possibilità prevista dall’emendamento, che ritiene “assolutamente sbagliato”.

Come nodi toscani del movimento transfemminista Non Una di Meno, che dal 2017 si battono per il diritto alla salute sessuale e riproduttiva, ricordiamo come purtroppo, qualche anno fa, la Regione Toscana ci abbia provato, con delibera n. 1186 del 30/10/2017, di fornire 195.000 euro al Forum toscano delle associazioni per i diritti della famiglia, un vasto gruppo di associazioni anti-aborto che entro 3 anni avrebbe dovuto collaborare con le consulte pubbliche sul sostegno alle gravidanze difficili.

Per più di due mesi abbiamo protestato durante i Consigli regionali per chiedere il blocco di questi finanziamenti, in nome del diritto delle donne e della comunità LGBTQIA+ ad autodeterminare le proprie scelte di vita e di salute, senza il timore di dover essere stigmatizzate. e perseguitata per aver deciso di interrompere la gravidanza. Se questo cambio di passo della Regione è davvero guidato dall’idea che l’interruzione volontaria di gravidanza è un diritto inalienabile e che le cliniche e gli ospedali devono fare di tutto per consentire un accesso rapido, senza stigma e senza giudizio, al servizio, con protocolli allineati le ultime linee guida dell’Oms, chiediamo poi che la Regione Toscana convochi urgentemente un tavolo tecnico che definisca i nuovi protocolli applicativi della RU486 (risalgono al 2020), in modo da consentire l’avvio delle procedure “a domicilio per l’aborto medico”. Questi protocolli prevederebbero l’introduzione dell’IVG farmacologica proprio negli ambulatori, quegli spazi tanto contestati nelle ultime settimane e negli anni a venire.

Questo mese scenderemo in piazza in tutte le città d’Italia per ribadire che solo noi possiamo decidere del nostro corpo e delle nostre gravidanze. Saremo dentro le cliniche, che devono tornare ad essere luoghi femministi dove tutti, dagli operatori sanitari alle persone che le attraversano, danno il meglio di sé: lottare per le cliniche significa anche lottare per un trattamento dignitoso delle persone che vi lavorano. assistenza sanitaria. Rilanciare il ruolo della clinica significa agire contro il degrado dei servizi sanitari pubblici, rimettendo al centro l’importanza della prevenzione, della tempestività degli accertamenti diagnostici e delle cure. Vuol dire tornare a umanizzare la sanità, valorizzare le relazioni e l’ascolto, ridurre gli aspetti burocratici e medicalizzati nei processi verso la salute di tutti

A Pisa ci ritroveremo il 22 maggio in piazza XX Settembre per un’assemblea pubblica e il 25 maggio partiremo da piazza Vittorio Emanuele alle 17.30 per una passeggiata rabbiosa.

A Siena ci ritroveremo il 25 maggio alle 17.30 per un FLASHMOB nelle piazze del centro città.

A Livorno in settimana saranno presenti volantini informativi davanti agli ambulatori.

Sul controllo dei corpi e sulla situazione dell’interruzione volontaria di gravidanza tra Italia e Palestina sarà organizzata a Firenze, in piazza San Marco, presso l’acampada, mercoledì 22 alle 19 un’assemblea pubblica.

A Massa manifestazione il 25 maggio alle 17 sotto il municipio con discorsi e musica

A Prato il 25 maggio alle 11.30 sarà organizzato un sit-in davanti al Centro sanitario femminile.

A Lucca il 25 maggio manifestazione davanti alla clinica, orario da confermare.

A Pistoia il 25 maggio alle 17 manifestazione con partenza da Piazza San Francesco.

Non una Pisa di meno

Non una Firenze di meno

Non una Pistoia di meno

Non uno di meno Mugello

Non una livornese di meno

Non una Siena di meno

Non uno di meno Lucca

Non una di meno Massa Carrara

Non uno di meno Prato

 
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