In questa occasione la Fondazione Museo Diocesano, d’intesa con la famiglia Zaza e con il patrocinio e il sostegno della Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi e dell’Amministrazione Comunale del Comune di Molfetta, dedicherà un’esposizione di sculture inedite su mai -temi già visti. trattati per la prima volta dall’artista, realizzati a partire dalla seconda metà del 2010.
Si tratta principalmente di 20 opere scultoree in terracotta che costituivano e costituiscono un percorso dalla doppia lettura: da un lato la scelta di concentrarsi sulle tragedie della maternità nei “pianeti dimenticati” e, dall’altro, l’immersione in un labirinto che manifesta – e allo stesso tempo nasconde – la trasformazione avvenuta negli ultimi quindici anni di vita dello scultore.
Composto da tre sezioni, comprenderà l’esposizione permanente delle sale Zaza dedicata a Mara e Diana con opere degli anni ’80 e ’90; i “Frammenti” e i “Reperti”, serie di grafiche colorate che ripercorrono l’esperienza, a tratti dolorosa, ma ricca di speranza e di incomparabile bellezza; il “Silenzio”, ovvero le 20 terrecotte a orientamento sociale.
L’esposizione, dal 3 maggio all’8 settembre 2024, avrà luogo nelle nuove sale del Museo Diocesano di Molfetta, recentemente acquisito dalla struttura museale diocesana e già oggetto di pregevoli iniziative negli ultimi mesi, ed è promossa dall’Associazione “Arte in Arte” di cui la società cooperativa FeArT è capogruppo e coordinatrice dei servizi, con il contributo critico della professoressa Anna D’Elia, già docente dell’Accademia di Belle Arti di Bari.
Ad impreziosire l’esposizione delle opere di Zaza, i contributi artistici di Roberto Lusito, sensibilissimo fotografo molfettese, e di Enzo Quarto, giornalista e volto noto della televisione regionale, autore di testi poetici volti a guidare lo spettatore alla fruizione dell’opera lavori.