Matera, in attesa del recupero del quartiere fotografato da HCBresson – .

Nino Sangerardi

La Giornata Europea del Vicinato celebra i quartieri, le relazioni tra le persone, la solidarietà, la partecipazione attiva. Una celebrazione nata in Francia, a Parigi nel 1999 con l’obiettivo di rafforzare i legami di quartiere, sviluppare il senso di appartenenza, combattere l’isolamento e l’emarginazione. Un evento che, dal gennaio 2003, è diventato un anniversario europeo che coinvolge 53 Paesi, tra cui l’Italia.

Per la Giornata 2024, che si svolge il 31 maggio, la Fondazione Matera-Basilicata 2019 ha promosso “il protagonismo dei cittadini e la cittadinanza culturale, da sempre al centro della sua missione, attraverso azioni di animazione culturale dal basso… Progetti comunitari da realizzare a Matera e Potenza: l’obiettivo è quello di creare un festival diffuso nelle due città, dove le diverse comunità saranno invitate ad animare i quartieri. Saranno finanziati fino a un massimo di 10 progetti nella città di Matera e fino a 10 nella città di Potenza da realizzare entro il 31.05.2024”.

Di fronte a questa iniziativa europea che ha come oggetto il Vicinato, sembra utile ricordare quella fotografata da Henri Cartier Bresson.

Attraversando i rioni Sassi di Matera si raggiunge via Purgatorio Vecchio. Ecco l’edificio rupestre immortalato da HC Bresson nel 1952.

Il 6 marzo dello stesso anno, l’On. Michele Bianco, avvocato nato a Miglionico in provincia di Matera, ha presentato alla Camera dei Deputati la proposta di legge sulla riqualificazione dei quartieri popolari dei Sassi e la costruzione di case per lavoratori contadini e artigiani. Tra l’altro sottolinea che «quando si parla dei Sassi bisogna pensare alle fosse infernali e poi moltiplicare per dieci l’orrore, nella certezza, però, di restare sempre al di sotto della realtà. Dobbiamo pensare alle case dove non solo non entra il sole ma non entra l’aria, non entra la luce, dove non ci sono pavimenti, né muri, né tetti; dove, in una parola, non c’è nulla di umano… I Sassi di Matera costituiscono una piaga che mortifica e avvilisce ogni senso più elementare dell’umanità e rappresenta un segno di infamia per la civiltà e la dignità del nostro Paese! Vorrete affrettarvi a cancellarlo accogliendo questa proposta di legge”.

Nella foto della vicinanza perpetuata da Bresson possiamo vedere la struttura geometrica del bianco e nero in cui è racchiuso il momento decisivo, la misera quotidianità di donne e bambini incuriositi dalla presenza di quest’uomo straniero che impugna discretamente la Leica M3.

Scatto epocale che racconta di un mondo sommerso, senza un minimo di identità e di storia, entrato nel cuore e negli occhi di vecchie e nuove generazioni.

L’istantanea di Henri Cartier Bresson – considerato l’Occhio del secolo (il Novecento) – definisce uno spazio preciso, un tempo e una circostanza, la memoria di vite piegate dalla rassegnazione, coglie l’essenza degli altri attraverso il loro sguardo e sottolinea la narrazione capacità che questi luoghi del Sasso Caveoso sprigionano.

“”Per dare un senso al mondo – scrive l’inimitabile fotografo francese – è necessario sentirsi coinvolti in ciò che si vede nel mirino, questo atteggiamento richiede concentrazione, disciplina mentale e sensibilità. Per me la macchina fotografica è come un blocco note, uno strumento per supportare l’intuito e la spontaneità…”.

Il blocco grotta evidenziato da Bresson si presenta oggi, maggio 2024, con tre scale esterne diroccate e coperte da piante selvatiche, stanze e stanze senza infissi, il pozzo centrale sigillato con tufo scheggiato, laggiù rottami metallici e pezzi di legno fradicio sparsi sul pavimento , cumuli di mattoni sferzati dall’acqua piovana, e poi la scritta “lavori in corso” scritta in nero su un telo di plastica arancione in pessimo stato.

Importante e storica residenza inserita nel “Programma di edilizia residenziale pubblica nei Sassi di Matera. Legge n.179/92”. Intervento finanziato e gestito con denaro pubblico, a partire dal 2002.

Quando i diversi soggetti istituzionali pubblici lucani completeranno l’opera di recupero del quartiere immortalato settantadue anni fa da Henri Cartier Bresson?

 
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