I portacolori del Comelico tra le Penne Nere al Raduno di Vicenza. Sei hanno marciato in gruppi storici – .

I portacolori del Comelico tra le Penne Nere al Raduno di Vicenza. Sei hanno marciato in gruppi storici – .
I portacolori del Comelico tra le Penne Nere al Raduno di Vicenza. Sei hanno marciato in gruppi storici – .

VICENZA – Anche il portatori di Il Comelico ce l’ha ha sfilato ieri, al 95esimo raduno nazionale degli alpini. Sei di loro, tra cui una ragazza di Sappada, lo hanno fatto camminato all’interno dei gruppi storici, nel primo settore, nel lungo serpente che attraversava Vicenza, tra il gruppo delle crocerossine, impegnate al fronte oltre un secolo fa, e quello degli alunni dei campi scuola. «Ringraziamo Carlo Martinelli e Laura Comandù per la preziosa collaborazione – spiega Silvia Soravia, appassionata di storia, in particolare delle pagine relative alla Prima Guerra Mondiale, e coordinatrice dell’associazione –. Sono esponenti del gruppo storico “Militaria 1848-1918″, specializzato nella ricostruzione e rievocazione di eventi legati al Risorgimento e alla Grande Guerra”. L’altra novità della manifestazione di ieri è stata l’adesione alla proposta di Marinella Piazza, da anni impegnata nella diffusione della figura dei portieri bellunesi. «Ci ha contattato per proporci una ragazza delle schiere del Cadore – spiega la ricercatrice del San Pietro – da affiancare all’alfiere della Brigata, in rappresentanza delle donne impegnate sui fronti». Così Martina Pradetto Battel ha sfilato in mattinata con il corteo storico, che sorreggevano lo stendardo dei portacolori del Comelico, e nel pomeriggio con la sezione del Cadore, che portavano al braccio una composizione floreale e tra i capelli un fiore rosso. Nella prima parte della giornata hanno sfilato anche Arianna Cesco Betta, Désirée Pradetto Bonvecchio, Natalie Pradetto Bonvecchio, Luanna Pradetto Marangon e Angelica Selenati. Con la partecipazione all’evento alpino di ieri i portieri comeliani hanno iniziato il loro programma 2024che prevede anche i festeggiamenti in occasione del settantesimo anniversario della fondazione del locale gruppo “Piume nere” di Campolongo. A settembre, inoltre, parteciperanno ad una manifestazione sul Passo della Sentinella, alla quale sarà presente il labaro nazionale, cioè il simbolo più importante dell’Ana. L’associazione è composta da una decina di volontari che, impegnati inizialmente in ricerche storico-iconografiche, hanno avuto modo di esaminare le immagini scattate nel biennio 1916/1917 dal tenente degli Ingegneri Telegrafisti Nicolò Cipriani, in missione tra Forcella Zovo e Monte Curié, ricercando in essi ogni dettaglio e ogni possibile spunto per riprodurre il più fedelmente possibile l’aspetto e i carichi trasportati dalle lavoratrici militarizzate. Il gruppo ha allora deciso di far rivivere la figura di queste donne del Comelicoche, come quelli delle valli vicine, ad esempio della Carnia, hanno dato il loro contributo. I componenti del gruppo discendono dalle ragazze della Grande Guerra, che vestite di pochi stracci, con ai piedi “scarpe” di straccio cucite in casa, quando le cose andavano bene, altrimenti scalze, camminavano lungo i ripidi sentieri di montagna, curve in alto, con i volti gonfi dal sole, procedono in file composte, sotto il peso delle pesanti gerle e delle casse di munizioni. Per chilometri e chilometri trasportarono, sulle spalle, viveri, vestiario, medicinali, marciapiedi (cioè le assi di legno usate per rinforzare le pareti degli scavi in ​​caso di frane), filo spinato e quant’altro potesse essere utile ai soldati della prima linea. . «Queste donne coraggiose – conclude Silvia Soravia – hanno rischiato la vita per guadagnarsi quelle tre lire così preziose per il sostentamento delle loro famiglie, un pasto caldo e, soprattutto, per l’amore della patria».

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