«Come sempre è un punto di riferimento” – .

Il 22 maggio è la memoria liturgica di Santa Rita da Cascia, donna, sposa, madre e poi monaca fedele a Dio e al Crocifisso. Una celebrazione particolarmente sentita anche a Cremona, presso la canonica dei Ss. Margherita e Pelagia, detta anche chiesa di S. Rita, cuore della devozione cremonese verso la “santa dell’impossibile”.

Numerose le celebrazioni hanno scandito il programma, culminando nella giornata della memoria liturgica. Una notevole partecipazione ha caratterizzato tutte le celebrazioni, in particolare la Messa solenne delle ore 9, presieduta da monsignor Carlo Rodolfi, canonico del Capitolo della Cattedrale, e concelebrata dal rettore della chiesa, don Claudio Anselmi. Una chiesa gremita, di fedeli anche all’esterno, per assistere alla celebrazione e attendere la benedizione delle rose, segno caratteristico della festa.

A sinistra della chiesa, gremito anche il Mercatino di Santa Rita, che proponeva oggetti legati alla devozione della santa – e naturalmente le rose che caratterizzano la maggior parte delle offerte – a sostegno di “Amici di Santa Rita”, associazione senza scopo di lucro che persegue esclusivamente finalità volte alla tutela, promozione e valorizzazione di beni mobili ed immobili di interesse artistico e storico, commissionando o finanziando direttamente interventi riguardanti la chiesa dei Ss. Margherita e Pelagia, nonché il complesso di S. Rita ad esso collegato.

Da sempre, la chiesa di Santa Rita è un punto di riferimento per pellegrini, fratelli e sorelle nella fede, per turisti – spiega don Claudio Anselmi –. E quindi, per chi sa cosa è Santa Rita, l’appuntamento è atteso, vissuto e partecipato. Per chi si imbatte nella stranezza di questo andirivieni delle rose è una domanda. Ma Santa Rita fa il resto e la comunità diventa testimonianza e profezia”.

Una celebrazione che, come sottolinea il rettore, “è sempre fonte di domande per l’uomo di buona volontà e per il credente”. Santa Rita, esempio di virtù umane, fu una donna «di quei secoli in cui il ruolo della donna era spesso adattato all’identità femminile di moglie, di donna di casa, o di monaca». Don Anselmi poi conclude: «Santa Rita ebbe il privilegio di fare questa esperienza sia in casa che in monastero e perciò essa richiama oggi l’uomo di buona volontà a chiedersi quale sia veramente la realizzazione della vita cristiana e della vita umana. Per la vita umana è fare il bene; per la vita cristiana significa perseguire la santità attraverso l’insegnamento di Gesù, che ci ha lasciato un unico comandamento, quello dell’amore”.

I festeggiamenti si concluderanno giovedì 23 maggio con il Rosario alle 17,30 e la Messa alle 18 in onore dei soci e benefattori della Pia Unione; lo stesso pomeriggio il mercato è ancora aperto. (www.diocesicremona.it)

 
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