Il libro di Bufi a Narni e nel Bct – .

Il libro di Bufi a Narni e nel Bct – .
Il libro di Bufi a Narni e nel Bct – .

03 giugno 2024 08:13

Doppia presentazione per ‘L’odore della carta’ (Bertoni Editore), romanzo d’esordio del ternano Stefano Bufi. Dopo l’anteprima al Salone del Libro di Torino, i prossimi appuntamenti sono venerdì 7 giugno a Narni (ore 17, Museo Eroli, letture di Andreina Santicchia) insieme allo storico narnese Francesco Bussetti e il sindaco Lorenzo Lucarelli, e mercoledì 12 giugno a Terni ( ore 17 Bct, letture di Laura Satolli) con la professoressa Letizia Pellegrini, già presidente del conservatorio ‘Briccialdi’ di Terni.

«L’odore della carta – spiega Stefano Bufi, ingegnere civile che è stato anche consigliere comunale a Terni – è il mio libro d’esordio. In età avanzata è vero, ma ho sempre avuto la passione per la scrittura, ma sempre a livello privato. Tutto questo mentre svolgevo la mia attività di ingegnere e la mia attività pubblica di amministratore nel Comune di Terni. Quando queste due esperienze si sono concluse (Stefano Bufi è in pensione e non ricopre più alcuna carica politica da diversi anni, ndr) ho avuto il tempo materiale e soprattutto la disposizione mentale per affrontare la scrittura in modo serio e organico».

«Dentro di me – prosegue – piano piano si è formata l’idea di scrivere sulla mia famiglia: in casa io e mio fratello avevamo una grande massa di documenti, quelli che si ereditano alla morte dei genitori e che vengono chiusi in qualche cassetto. Lettere, fotografie, carte di vario genere: le ho tirate fuori, le ho riorganizzate, alcune delle quali non sapevo nemmeno esistessero. Mi è stato così costruito un quadro di avvenimenti che, pur non avendo nulla di eccezionale o di storicamente rilevante, mi sono sembrati tuttavia interessanti e soprattutto tali da delineare un’epoca, un costume, una società.
È stato allora che ho deciso che valeva la pena scrivere quelle storie e quegli eventi di vita vissuta: tutto ciò che viene raccontato ne ‘L’odore della carta’ si riferisce a fatti realmente accaduti, a persone realmente vissute, nulla è inventato, tutto ciò che è stato ricostruito da me con la massima verosimiglianza possibile”.

«E il titolo viene proprio da lì, dai vecchi documenti cartacei che hanno un odore particolare, inconfondibile, che rimanda immediatamente al passato. Così ho cominciato a scrivere, scartando subito la modalità ‘elenco cronologico delle nascite e delle morti’, vissuto facendo il… ecc. ecc.’, ma cercando piuttosto di costruire un vero e proprio romanzo storico, raccontando fatti, avvenimenti particolarmente significativi o emotivamente toccanti, attraverso nel quale si possono leggere anche i grandi eventi pubblici che hanno caratterizzato il Novecento, ai quali inevitabilmente si intrecciano le storie private della mia famiglia.”

«La mia famiglia – spiega Bufi – è originaria di Narni e racconto la storia dei miei bisnonni materni Boscherini e Marini, uno arrivato a Narni da Firenze e l’altro da Magliano Sabina e Roma; la famiglia paterna Bufi, invece, era stanziata a Narni almeno dagli inizi dell’Ottocento. Parlo poi del personaggio di Filippo Ubaldi, zio di mia madre, militare di carriera che concluse la sua esperienza con il grado di Generale, prima volontario in Libia, poi combattente e decorato sul fronte dell’Isonzo nella Prima Guerra Mondiale, poi ufficiale nelle colonie africane, poi impegnato e tuttora decorato nella Seconda Guerra Mondiale in Jugoslavia, per finire infine prigioniero dei tedeschi dopo l’8 settembre per due anni e mezzo nei campi di detenzione in Germania. Racconto la vita e la morte prematura di mio nonno Boscherini che, malato di tubercolosi, scriveva lettere toccanti alla moglie e alle figlie dai sanatori dove era ricoverato.

«Un capitolo è dedicato a una storia d’amore vissuta da mia madre ventenne negli anni Quaranta; un altro ai racconti bellici della seconda guerra mondiale riguardanti due miei parenti, infine descrivo l’Italia del dopoguerra attraverso la storia d’amore e il matrimonio dei miei genitori. Tutta questa storia familiare si ricollega alla mia personale esperienza di vita nel primo e nell’ultimo capitolo: nel primo racconto come sono arrivato a scrivere questo libro, nell’ultimo racconto alcune mie vicende legate al ruolo della famiglia e concludo trasmettendo il testimone della memoria, in senso ideale, alle generazioni future, in questo caso a mia nipote Caterina, oggi 9 anni, alla quale il libro è dedicato. È stato anche un lavoro di ricerca – concloude Stefano Bufi – perché sono andato a vedere di persona alcuni dei luoghi in cui si sono svolti i fatti narrati ne ‘L’odore della carta’, cercando tracce del passato: e anche di questo si racconta nel libro.”

 
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