truffa ad un anziano del centro di Venafro. La Polizia di Stato di Isernia denuncia il 50enne. – Notizie Della Valle – .

truffa ad un anziano del centro di Venafro. La Polizia di Stato di Isernia denuncia il 50enne. – Notizie Della Valle – .
truffa ad un anziano del centro di Venafro. La Polizia di Stato di Isernia denuncia il 50enne. – Notizie Della Valle – .
Una truffa messa in atto ai danni di un anziano residente a Venafro

VENAFRO. Gli agenti della Sezione operativa Cyber ​​Security della Polizia di Stato di Isernia hanno denunciato un 50enne campano, responsabile di truffa aggravata, commessa a Venafro, ai danni di un 76enne.

Un uomo, alla guida di un Suv di colore scuro, si è avvicinato all’anziano che passeggiava nei pressi del bivio di Venafro e, seguendo una tecnica ormai collaudata, senza scendere dall’auto, si è rivolto alla vittima in tono confidenziale, salutandolo e chiedendogli lui se si ricordasse di lui, affermando di essere amico di suo figlio. Durante il colloquio gli ha raccontato che suo figlio gli aveva ordinato delle cuffie e che aveva già versato un acconto di 150 euro, soldi che avrebbe perso se non avesse versato la restante somma di 200 euro. Il 76enne, che non aveva con sé il cellulare, credendo alle sue parole, gli ha regalato 45 euro ovvero tutti i soldi che aveva in quel momento. Per pagare la restante somma, il 50enne lo ha convinto a inserire la sua carta di credito in un POS portatile che aveva in macchina.

Gli ha fatto eseguire la stessa procedura due volte, adducendo la scusa che la prima operazione non era andata a buon fine. Solo al rientro a casa l’anziano ha contattato il figlio e si è accorto di essere stato vittima di una truffa. Infatti, controllando l’elenco dei movimenti presenti sulla sua carta, ha verificato la presenza di due addebiti, per un totale di 450 euro. Gli accertamenti di polizia giudiziaria svolti a seguito della denuncia presentata dalla vittima hanno consentito agli operatori della Polizia di Stato di individuare l’autore della truffa. Infatti, nonostante il POS portatile fosse abbinato ad un IBAN estero, dall’analisi della documentazione contrattuale e dall’elenco dei movimenti di tale IBAN sono emersi elementi che hanno permesso di identificare il 50enne, autore anche di un analogo truffa commessa in un’altra Regione alla fine del 2023, con modalità del tutto identiche, i cui proventi erano confluiti sullo stesso conto corrente bancario. Il procedimento è nella fase delle indagini preliminari e l’indagato potrà far valere le proprie ragioni di difesa avanti all’Autorità Giudiziaria ai sensi del codice di procedura penale.


 
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