Incendio allo stadio Iacovone, indagati due funzionari del Comune di Taranto – .

Due dipendenti comunali: Vincenzo Piccolo, 64 anni, e Paolo Fornaro, 60 anni, entrambi del Dipartimento dei Lavori Pubblici (allora affidato al consigliere Mattia Giorno, ex capo del gabinetto del sindaco Rinaldo Melucci) assistiti rispettivamente dagli avvocati Egidio Albanese E Antonio Raffosono stati iscritti nel registro degli indagati, presunto responsabile del reato di concorso in incendio colposo. Disposto dal Pubblico Ministero Francesca Colaci della Procura di Taranto un’indagine tecnica per accertare le cause che hanno provocato il vasto incendio scoppiato allo stadio Iacovone dopo il fischio finale del derby tra le squadre di calcio di Taranto e Foggia, lo scorso 3 settembre, e determinare quindi l’impatto che ha avuto lo stoccaggio del materiale collocato sotto la curva Sud sull’incendio, che è stato indagato dagli investigatori della Polizia di Stato della Questura di Taranto.

il pubblico ministero Francesca Colaci della Procura di Taranto

Le fiamme sono state provocate da un razzo lanciato dagli ultras dauni di Foggia sui grandi pacchi imballati contenenti al loro interno i rotoli di materiale gommoso, acquistati per realizzare la nuova pista di atletica del vicino campo scolastico, che era stato incautamente collocato sotto il settore occupato in ogni partita casalinga del Taranto dai tifosi ospiti. Un magazzino distratto che era stato individuato nell’estate dello scorso anno, per depositare temporaneamente il costoso materiale tecnico in attesa del lento rinnovamento della pista di atletica del quartiere Salinella, disposto dall’Assessorato Comune di Tarantoche stavano andando lentamente.

I rotoli di materiale gommoso venivano lasciati leggermente depositati nello stadiononostante l’inizio del campionato e soprattutto con l’arrivo di una tifoseria notoriamente pericolosa come quella dei Foggia Calcioche non ha mai avuto buoni rapporti con i tifosi Taranto Calcio. Era proprio su questa disattenta “leggerezza”. dei dipendenti comunali che si erano concentrate le indagini degli investigatori della Digos coordinati dal procuratore Colaci. Le responsabilità dei tecnici comunali Piccolo E Fornaro emerso dall’esame della documentazione relativa alle autorizzazioni per il deposito del materiale della pista di atletica sotto la curva sud, decise dal Comune di Taranto prima dell’inizio del campionato.

Il pm Colaci vuole accertare quanto determinante sia stata la presenza di quei grossi pacchi stipati sull’effetto devastante dell’incendio che ha provocato la chiusura forzata dello stadio Taranto Calcioppure giocare per oltre un mese fuori dallo stadio comunale (utilizzato in concessione a pagamento), motivo per cui ha inteso disporre una valutazione tecnica unica per “determinare il comportamento al fuoco del materiale rinvenuto a Iacovone“. Un punto decisivo nelle indagini per valutare l’incendio che, dopo essere stato spento la sera della partita dalle autocisterne dei Vigili del Fuoco, è ripreso autonomamente la mattina successiva, provocando un’altra preoccupante nuvola di fumo nero che si è abbattuta sull’autostrada comunale di E. Iacovone. stadio e sulle abitazioni adiacenti nel quartiere Salinella.

Le prove tecniche si svolgeranno in “campo neutro” presso i laboratori dil Comando della Vigili del Fuoco di Roma. Il conferimento dell’incarico di esperto è stato fissato per il 19 giugno. Nell’atto notificato agli indagati risulta come parte offesa la società della società Taranto Calcio, costretto a non poter utilizzare lo stadio Iacovone nel periodo in cui è rimasto inagibile, e incredibilmente lo stesso Comune di Taranto che in realtà dovrebbe essere corresponsabile dell’operato dei propri dipendenti, sulla base di quanto recentemente sentenziato sulla questione dalla Suprema Corte di Cassazione con sentenza n. 25597/2021.

La prima parte delle indagini è coordinata dal pm Colaci, titolare del fascicolo dell’indagine, si era concentrato sugli “ultras” foggiani materialmente responsabili dell’incendio, che avrebbero lanciato intenzionalmente il razzo sui pacchi posti sotto la curva, scatenando un vero e proprio inferno di fiamme. Due tifosi del Foggia sono stati arrestati e rinviati direttamente al processo (che inizierà a settembre) perché ritenuti autori e quindi responsabili dell’incendio. Le loro responsabilità erano state accertate grazie al certosino lavoro dell’ Digos di Taranto e Foggia che hanno analizzato tutte le riprese acquisite dal circuito di telecamere interno allo stadio, ma anche grazie ad alcune intercettazioni.

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