“Pulito per alzare l’asticella. Sono sempre più presente” – .

“Pulito per alzare l’asticella. Sono sempre più presente” – .
“Pulito per alzare l’asticella. Sono sempre più presente” – .
l’arrivo del presidente Manzo in sala stampa

Il presidente, dopo lo scioglimento del consiglio direttivo, è l’amministratore unico del club: “Senza l’amministratore delegato Selvaggio seguirò personalmente molte più cose. Giovannini e Indiani ci hanno fatto vincere il campionato del centenario e quando saliremo di categoria li inviteremo alla festa. Ma era giusto cambiare per crescere ulteriormente. Cutolo ha un budget più alto rispetto allo scorso anno, non sono uno che vuole tirare avanti. Entro fine mese presenteremo i documenti per il nuovo stadio da 12/13mila posti. Il settore giovanile nelle mani di Serrapica, persona di cui mi fido”

“Ora sono amministratore unico del club. Quindi seguirò molte più cose in prima persona e sarò sempre più dentro Arezzo”. La sintesi più efficace del nuovo corso amaranto è proprio questa, con il presidente che nelle ultime settimane ha ridisegnato l’organigramma, sciogliendo il consiglio di amministrazione e assumendo un ruolo più incisivo. L’amministratore delegato è fuori (Sabatino selvaggionel consiglio di amministrazione dal 2020 e con un ruolo primario nella società Nuova energiaazionista di maggioranza della Ss Arezzo), esterno al direttore generale (Paolo Giovanniniche in autunno aveva firmato un contratto decennale): solo Manzo al vertice della piramide con l’appoggio del ds Nello Cutolonuovo responsabile dell’area tecnica fino al 2027, con il quale al momento abbiamo un feeling molto forte.

Il passato alle spalle

Durante la presentazione di Emanuele Troise, settimo allenatore della sua proprietà, Manzo ha oscillato tra il ringraziamento ai protagonisti del recente passato e la forte voglia di voltare pagina, chiudendo definitivamente una parentesi positiva in termini di risultati e di rapporti con la piazza ma che comincia a diventare un peso: ” Fino a un mese fa si seguiva un percorso, ora ne è iniziato un altro. Abbiamo salutato due persone straordinarie come Paolo Giovannini e signore Paolo Indiani ma dovevamo puntare ad altro: quando saliremo di categoria inviteremo loro due alla festa perché sono loro che ci hanno fatto vincere lo scudetto del centenario. Tuttavia in una società ci sono momenti in cui bisogna fare delle scelte: secondo noi separarsi era la cosa giusta, poi il tempo dirà se abbiamo avuto ragione. Certamente non voglio cavarsela ma alzare l’asticella degli obiettivi”.

“Abbiamo ripulito”

Prima di dedicarsi al domani, Manzo ha chiuso il discorso sugli ultimi due anni: “L’Arezzo c’era prima di Paolo Giovannini e ci sarà anche dopo di lui. Così come c’era prima di me e ci sarà dopo di me, anche se volessi restarci a lungo. Non c’è un momento specifico in cui ho deciso di cambiare. Sono seguiti una serie di eventi e, dopo aver consultato Cutolo, abbiamo deciso di adattare il progetto. Dobbiamo smettere di fare i figli di una madre vedova e pensare a ciò che è nuovo. Cutolo avrà carta bianca e a bilancio più in alto per la prossima stagione, anche se ricordo bene che il primo anno spendemmo 7 milioni e retrocedemmo. La seconda, in Serie D, è andata così così e poi, ormai da due anni, le abbiamo sistemate tutte. Ora abbiamo finito un po’ di pulizia e vogliamo continuare a crescere, ferma restando l’equazione più spendo più vinco È una stronzata.”

Il progetto dello stadio e le squadre giovanili

Parallelamente all’aspetto tecnico, c’è quello legato alle infrastrutture. Entro fine giugno, massimo inizio luglio, Arezzo presenterà il Docfap (documento di fattibilità) al Comune in merito al nuovo stadio: “Solo depositare le carte ci costerà circa 200mila euro. Poi, entro sessanta giorni, l’amministrazione dovrà darci il via libera e il mio auspicio è di selezionare le imprese costruttrici entro la fine del 2024. Posso confermare che l’impianto avrà 12/13mila posti, in linea con la UEFA parametri, con una superficie commerciale ridotta rispetto al progetto iniziale e un’ipotesi di concessione per 60 o 70 anni. In fase di completamento anche la richiesta di approvazione del nuovo campo in sintetico Le scatole che ci permetterà di iscrivere più bambini al nido, ora in mano a Francesco Serrapica, una persona di cui mi fido. Sono sicuro che faremo meglio di prima anche con il settore giovanile”.

Storia

Guglielmo Manzo, 59 anni il 2 giugno, imprenditore nel settore della commercializzazione di energia e gas, è diventato proprietario di Arezzo nell’estate 2020, subentrando nel pacchetto di maggioranza da Giorgio La Cava. All’atto dell’installazione del gestionale a cui si fa riferimento Gruppo Mag (agosto 2020), il consiglio di amministrazione era guidato dal presidente Monaco di pino, con Sabatino Selvaggio amministratore delegato. Il primo cambiamento avvenne nel dicembre dello stesso anno, quando passò alla carica di presidente Fabio Gentilecon Francesco Manzo vice. Guglielmo Manzo assunse la carica di direttore generale.

Un anno dopo, nel dicembre 2021, un altro rimpasto di grande importanza. Guglielmo Manzo assunse la carica di presidente, con il fratello Francesco vice e le new entry come consiglieri Remo Cordisco E Cristiano Tromboni, recentemente responsabile dell’area tecnica della prima squadra dopo la promozione dalle giovanili. Questa struttura è durata pochi mesi, fino a marzo 2022. A settembre il capitale detenuto da Mag Servizi Energia srlovvero il 99% delle azioni della società, è stato trasferito a Nuova Energia Gas ed Elettricitàsocietà per azioni partecipata da Guglielmo Manzo (90%) e Sabatino Selvaggio (10%).

Nel novembre dello stesso anno un altro cambiamento nella composizione del consiglio di amministrazione: alle dimissioni di Tromboni fa da contraltare l’ingresso del direttore generale Paolo Giovannini. Il consiglio di amministrazione, composto da quattro membri, è rimasto in carica fino a maggio, quando l’assemblea dei soci ha preso atto della risoluzione del contratto di Giovannini e delle dimissioni di Cordisco, dichiarando decaduto il consiglio. Guglielmo Manzo assunse così l’incarico di amministratore unicoesattamente come è successo a Giorgio La Cava nel marzo 2019, quando gli azionisti di minoranza Massimo Anselmi E Orgoglio amarantoal termine di un periodo di disaccordi sulla gestione del club, hanno fatto un passo indietro dal consiglio d’amministrazione.

 
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